Il cammino di Santiago e le radici cristiane dell'Europa

Per dieci secoli i pellegrini hanno percorso con ostinazione e fede, il lungo cammino verso Santiago de Compostela, compiendo una rituale purificazione. La loro meta è l'enorme cattedrale costruita per ospitare le spoglie di San Giacomo.
Secondo la tradizione San Giacomo il Maggiore, dopo l'ascesa di Gesù al cielo, iniziò la sua opera di evangelizzazione della Spagna spingendosi fino in Galizia, remota regione di cultura celtica all'estremo ovest della penisola iberica. Terminata la sua opera, Giacomo tornò in Palestina dove fu decapitato per ordine di Erode Agrippa nell'anno 44. I suoi discepoli, con una barca, guidata da un angelo, ne trasportarono il corpo nuovamente in Galizia per seppellirlo in un bosco vicino ad Iria Flavia, il porto romano più importante della zona. Nei secoli le persecuzioni e le proibizioni di visitare il luogo fanno sì che della tomba dell'apostolo si perdano memoria e tracce. Nell'anno 813 l'eremita Pelagio, preavvertito da un angelo, vide delle strane luci simili a stelle sul monte Liberon, dove esistevano antiche fortificazioni, probabilmente di un antico villaggio celtico. Il vescovo Teodomiro, interessato dallo strano fenomeno, scoprì in quel luogo una tomba, probabilmente di epoca romana, che conteneva tre corpi; uno dei tre aveva la testa mozzata ed una scritta: "Qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e Salomé".
Tale scoperta ispirò non solo la costruzione della cattedrale e del cammino di Santiago (San Giacomo), ma anche di tutte le infrastrutture al suo servizio, favorendo la diffusione del cristianesimo in tutto il nord della Spagna. Mano a mano che il culto di San Giacomo cresceva, quest'ultimo fu visto non soltanto come il Santo protettore della Spagna, ma anche come il difensore della cristianità contro la minaccia degli infedeli.

Il cammino è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell'Unesco. Dal suo percorso, nacquero città e villaggi, arti, letteratura, musica e un senso comune del Continente Europeo. Disse Goethe, in un'epoca in cui il Cammino era già leggenda, che L'Europa era nata dai pellegrinaggi a Santiago.
Da ogni angolo d'Europa arrivavano santi, nobili, re, avventurieri e mendicanti. A inaugurare l'itinerario di Santiago de Compostela fu, stando alla tradizione popolare, Carlo Magno, per redimersi dalle proprie colpe.
Fu Dante poi a dare il nome di pellegrinaggio a quel flusso umano di viandanti che, guidati dal sole e dalle stelle, attraversava i campi di tutto il mondo, sviluppando intensi scambi culturali. Non è da sottovalutare la forte attrazione che esercitava questo viaggio ai confini del mondo conosciuto. La Galizia, nota anche come Finis Terrae, era il luogo più lontano che dominava il misterioso Mare Oceano, l'Atlantico dai confini ignoti.
Oggi partono per Santiago pellegrini da tutte le parti del mondo, anche a piedi e in bicicletta, ripercorrendo quelle che erano le strade degli antichi pellegrini.
Questo anno 2010 è poi l'Anno Santo Compostelano.
Il primo Anno Santo Compostelano risale al 1120 grazie a Papa Callisto II che concesse a Compostela il privilegio di poter convocare un Anno giubilare ogniqualvolta la festa di San Giacomo, il 25 luglio, fosse caduta di domenica, offrendo al contempo ai pellegrini la possibilità di ottenere l’indulgenza plenaria.
Vi propongo un video (in spagnolo) con in sottofondo la voce di Giovanni Paolo II ed una bellissima canzone, che sottolinea il legame tra il Cammino di Santiago e le radici cristiane dell'Europa.


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