L'amore non morirà mai

Alla faccia di Halloween, sono molti di più i "miei" alunni che hanno ricordato la festa dei Santi come Dio comanda. Da un veloce sondaggio fatto nelle classi, la maggioranza dei ragazzi si è recata con le famiglie a visitare i propri cari defunti al Cimitero. Novembre è il mese in cui la pietà popolare si esprime nel ricordare chi non c'è più, nella speranza di ritrovarci un giorno, tutti insieme, nella Gloria di Dio. Vi ricordo che la parola "cimitero" deriva dal greco κοιμητήριον (koimetérion, "luogo di riposo": il verbo κοιμᾶν ("koimân") significa "fare addormentare"), attraverso il tardo latino coemeterium. Il termine ha quindi una risonanza culturale decisamente diversa dal termine necropoli, che significa invece "città dei morti". Per i cristiani il luogo in cui seppellire i defunti non poteva più chiamarsi città dei morti, perchè per fede essi credevano e credono che dopo la morte ci aspetta una nuova vita, quella della resurrezione. La morte non è la fine di tutto, non è neanche interruzione del legame con i nostri cari.
Vi lascio una bella riflessione che ho trovato su Noi Genitori e Figli, supplemento ad Avvenire del 30 ottobre 2011:
«Che cosa bella. Quando un nostro caro muore e ritorna a Dio, egli ci porta nel suo cuore. Io sto in Dio attraverso il cuore di quelli che mi amavano e che in questo momento, sono già arrivati ad immergersi nel cuore di Dio. C'è un po' di noi nel cielo. Quando moriremo non andremo verso un luogo completamente estraneo, perchè una parte di noi sta già in Dio. Ci incontreremo tutti nel cielo. L'amore che viviamo non muore mai. L'amore non muore. L'amore si trasforma. Amare significa credere che l'altro non morirà, mai». (Leo Tarcisio Goncalves Pereira)
Che belle parole! L'amore non morirà mai e nell'amore noi saremo uniti a Dio.
Meditiamo, gente. Meditiamo!

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