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Visualizzazione dei post da ottobre, 2017

Davide dal grande cuore

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Avete mai pensato che la Bibbia ci può aiutare a comprendere meglio la nostra vita? Attraverso le storie che vi troviamo raccontate, Dio ci vuol far capire come funziona l'esistenza. Mi rivolgo in particolare a voi, ragazzi di prima, perché possiate, incuriosendovi, trovare, attraverso le storie dei tanti personaggi della Bibbia, suggerimenti utili per affrontare le difficoltà e per dare valore a ciò che ci circonda. Alcune di queste storie hanno per protagonisti bambini o ragazzi, giovani che con i loro gesti e il loro modo di affrontare le situazioni in cui si sono trovati hanno scritto la storia del popolo di Dio. Isacco, Samuele, Davide, Daniele, Rebecca, Giuditta, Tobia ma anche Gesù: sono tutti “bambini di Parola”. Su molti di loro nessuno avrebbe scommesso un centesimo, eppure essi sono riusciti a fare grandi cose. Come quel piccoletto dai capelli del colore della criniera del leone, tra il biondo e il rossiccio, di nome Davide e vissuto tra l’undicesimo e il decimo s

L'anno liturgico

L'Anno Liturgico è l'articolazione del calendario annuale della liturgia della Chiesa cattolica. Nel Rito Romano inizia con la prima domenica di Avvento, a fine novembre - inizio dicembre (nel Rito Ambrosiano è anticipato di due settimane a causa della diversa durata dell'Avvento) e termina con l'ultima settimana del Tempo ordinario (con l'ultima settimana del Tempo Dopo Pentecoste nel Rito Ambrosiano). Esso è costituito da: un calendario di celebrazioni articolate attorno al mistero pasquale di Cristo, con il ciclo maggiore della Pasqua e il ciclo minore del Natale; un ciclo di letture bibliche per la celebrazione dell'Eucarestia di tutti i giorni dell'anno; un ciclo di letture bibliche e patristiche, nonché di altri testi, per la Liturgia delle Ore. [Fonte: Cathopedia] Per capire come funziona l'anno liturgico vi lascio una presentazione che ho trovato nel sito www.qumran2.net il cui autore è  don Boguslaw Kadela.

Il racconto del peccato originale: esegesi del cardinale Ravasi

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Quante banalità sul racconto del peccato originale. Una lettura frettolosa e superficiale ci impedisce di coglierne il senso. Vi propongo, ragazzi del secondo sportivo, che state riflettendo su questo tema, l'esegesi del cardinale   Ravasi . [...] Prima di passare alla seconda tavola (ndr vedi post per il IV Liceo ), destinata a dipingere lo scardinamento di questo progetto pensato da Dio per la sua creatura più alta, è necessario esaminare il legaccio che tiene insieme le due tavole. Si tratta di un simbolo vegetale, quell'«albero della conoscenza del bene e del male» (2,9.17) del tutto ignoto ai botanici. Siamo, infatti, in presenza di un albero non fisico, ma metafisico. Nella Bibbia il simbolismo vegetale rimanda spesso alla sapienza divina e umana e vuole rappresentare un progetto di vita. L’albero della Genesi è, poi, collegato con la conoscenza, cioè con l’adesione piena, «del bene e del male », che sono i due estremi della moralità. Siamo, dunque, di fronte alla moral

Il racconto della creazione dell'uomo

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Ho trovato questa esegesi del cardinale Ravasi che ho pensato di proporre a voi, ragazzi del Liceo Sportivo. E' una chiave di lettura dei racconti che troviamo nei primi tre capitoli di Genesi che può aiutarci a capire i temi che stiamo affrontando. Per voi, ragazzi del quarto, sarà l'occasione per comprendere che il racconto della creazione non ha nessuna pretesa scientifica, ma è un testo liturgico, che appartiene alla tradizione Sacerdotale. Voi, invece,  ragazzi del III vi potrete trovare spunti per una chiave di lettura del rapporto uomo-donna. Prima di addentrarci nel brano di Gen 1, vi propongo un video. [...] la narrazione del capitolo 1 della Genesi colloca,la creazione dell’uomo al vertice, in un sesto, estremo giorno creativo, come ottava, suprema opera divina. L’uomo entra dunque in scena come apice della creazione, dopo una solenne dichiarazione divina pronunziata nel plurale maiestatico: «Facciamo l’uomo secondo la nostra immagine, come nostra somiglian

Le religioni monoteiste

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Completo l'itinerario che ci sta portando, cari alunni di terza media, alla scoperta delle religioni, con le religioni monoteiste. L'ordine procede dalla più recente alla più antica. ISLAM  CRISTIANESIMO EBRAISMO   Come approfondimento per le riflessioni che stanno scaturendo dal vostro lavoro, vi lascio le parole tratte dal documento Nostra Aetate , dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane. La religione musulmana  3. La Chiesa guarda anche con stima i musulmani che adorano l'unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini. Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti di Dio anche nascosti, come vi si è sottomesso anche Abramo, a cui la fede islamica volentieri si riferisce. Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano tuttavia come profeta; onorano la sua madre vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione. I

Quel tempo infinitamente piccolo

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L'origine dell'universo è una questione veramente affascinante. Che si pensi ad un intervento divino o ad un disegno intelligente, o al puro caso, è certamente un interrogativo che ci scuote. Mentre se ne parlava ieri a scuola con i ragazzi del IV Liceo Sportivo, mi sono ricordata di Planck e del suo  10 -43     secondi. Di che si tratta? Provo a spiegarvelo. L'universo si espande, cari ragazzi. A scoprirlo fu Hubble, astronomo americano (1889-1953) che così dette il colpo mortale a una convinzione plurisecolare, che cioè il cosmo fosse immobile. Se l’universo si espande, vuol dire che, se riavvolgessimo mentalmente all'indietro questa espansione, come si fa con una pellicola cinematografica rivista dalla fine all'inizio, si dovrebbe arrivare ad una contrazione. Fu più o meno questo il ragionamento che portò Georges Lemaître, prete cattolico e astrofisico belga, ad intuire che doveva esserci un punto da cui tutto era iniziato. Quel punto di inizio, che per Le

Le religioni dell'Oriente

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Un contributo per il lavoro dei ragazzi di terza media: alcuni video sulle religioni dell'Oriente e alcune riflessioni secondo il punto di vista cristiano-cattolico. Buddismo   Induismo Shintoismo dalla  Nostra Aetate 2 [...] Così, nell' induismo gli uomini scrutano il mistero divino e lo esprimono con la inesauribile fecondità dei miti e con i penetranti tentativi della filosofia; cercano la liberazione dalle angosce della nostra condizione sia attraverso forme di vita ascetica, sia nella meditazione profonda, sia nel rifugio in Dio con amore e confidenza. Nel buddismo , secondo le sue varie scuole, viene riconosciuta la radicale insufficienza di questo mondo mutevole e si insegna una via per la quale gli uomini, con cuore devoto e confidente, siano capaci di acquistare lo stato di liberazione perfetta o di pervenire allo stato di illuminazione suprema per mezzo dei propri sforzi o con l'aiuto venuto dall'alto. Ugualmente anche le altre rel

JHWH: il nome impronunciabile

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Quando Mosè chiede il nome a Dio, la risposta non è una parola, ma una frase ebraica, «io sono colui che sono» (cfr. Es 3,13-14). Questo nome viene anche indicato come "tetragramma" biblico o sacro, dal greco τέτρα, tétra ("quattro") e γράμματον, grámmaton ("scrittura, lettera"), essendo composto dalle quattro lettere ebraiche yod, he, waw, he. Per rispetto era (ed è) considerato impronunciabile dagli Ebrei e perciò nella lettura sostituito con il generico Adonày, “Signore”. Solo il sommo sacerdote, nel Giorno del Kippur , poteva pronunciare questo nome, così come i sacerdoti, durante speciali benedizioni. Qual è l'esatta pronuncia di questo nome? Dato che nella lingua ebraica non si scrivono le vocali, il tetragramma biblico è costituito unicamente da consonanti; ma poiché esso non viene mai pronunciato (e non lo è da duemila anni, da quando cioè il Tempio andò distrutto nel 70 d.C.), non è certo quale sia la corretta pronuncia di questo no

Il volto di Dio: proposta per il IV Liceo Sportivo

Qual è il Dio in cui crediamo? Una proiezione delle nostre idee? Oppure un'entità non meglio definita che può essere anche molto distante da quel Dio che ci hanno "raccontato" fin da quando eravamo piccoli? La classe si divide: chi propende per una versione chi per l'altra. "Però prof - fa uno - lei mi deve spiegare 'sta storia dell'uomo immagine di Dio. Non ce l'ho ben chiara". Aggiunge un altro: "Io, prof, sull'origine del mondo, credo alla scienza. Non penso proprio che la religione abbia ragione". Si è accesa una curiosità, la voglia di vedere dove si va a parare. Ecco ragazzi la mia proposta, aperta comunque ai vostri suggerimenti e ad altre domande. PS: Grazie della partecipazione e dell'attenzione che mi avete regalato. Continuate così!