Credere in qualcosa o in qualcuno?

Dobbiamo credere in qualcosa, dice Steve Jobs. In qualcosa o Qualcuno? aggiungo io.
Una frase, attribuita a Gilbert Keith Chesterton, recita così: «Chi non crede in Dio non è vero che non crede in niente perché comincia a credere a tutto».
Ma in quale Dio credere? Non è assolutamente irrilevante per la nostra vita come pensiamo o non pensiamo Dio. Forse è anche per questo che la ricerca del volto di Dio accompagna da sempre l'uomo, tanto che dalla visione antropomorfa comune a tante esperienze religiose (come quelle, ad esempio, dell'antica Grecia o dell'antica Roma), siamo passati per un divieto assoluto, come nelle religioni ebraica e islamica, di rappresentare il divino. La ricerca del volto di Dio è espressione del desiderio di conoscere Dio come egli realmente è.
Pensate che nell'Antico testamento il termine "volto" ricorre ben 400 volte e di queste ben 100 sono riferite a Dio.
Cosa vorrei proporvi attraverso questo percorso? Un cammino per certi versi provocatorio, perché vorrei stimolarvi ad una riflessione sul "problema" Dio passando per la Genesi (racconto della Creazione) per arrivare all'atteggiamento di un ateo aperto a Dio, come il nostro premio nobel Dario Fo. Cercheremo  di cogliere più in profondità qual è il "volto" di Dio che possiamo ricavare dalla Bibbia e perché l'atteggiamento di fede è connaturale all'essere umano. Saremo aiutati in questa riflessione da un film e dai tanti spunti che potete trovare cliccando sull'immagine.



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