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Visualizzazione dei post da dicembre, 2015

Il sultano e san Francesco di Assisi

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Un episodio della vita di san Francesco che può aiutarci a comprendere che il vero dialogo non può esistere senza il coraggio della verità. Il Sultano d'Egitto sottopose a Francesco D'Assisi un'altra questione: "II vostro Signore insegna nei Vangeli che voi non dovete rendere male per male, e non dovete rifiutare neppure il mantello a chi vuol togliervi la tonaca,dunque voi cristiani non dovreste imbracciare armi e combattere i vostri nemici". Rispose San Francesco: "Mi sembra che voi non abbiate letto tutto il Vangelo. Il perdono di cui Cristo parla non è un perdono folle, cieco, incondizionato, ma un perdono meritato. Gesù infatti ha detto: "Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle ai porci, perché non le calpestino e, rivoltandosi, vi sbranino". Infatti il Signore ha voluto dirci che la misericordia va dispensata a tutti, anche a chi non la merita, ma che almeno sia capace di comprenderla e farne frutto, e non a chi è d

Per le Classi terze: cruciverba per ripassare

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Come promesso, ho preparato due cruciverba per permettervi di ripassare le figure di Pier Giorgio Frassati ed Etty Hillesum. Cliccare sull'immagine.

Natale testardo

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Da Avvenire del 20 dicembre 2015. Auguri!!!

Costruiamo il presepe

Presepe sì, presepe no. Io dico sì e lo propongo anche sul web. Costruiamo il nostro presepe.

Smettiamo di odiare

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Un impegno per questo Natale che si avvicina, suggerito dalle parole di Ernesto Olivero in  Avvenire  del 6 dicembre 2015. «All'Arsenale della Pace abbiamo uno slogan: la parola Odio con la "o" cancellata si trasforma nella parola Dio. Ce l’ha regalato un amico molto creativo che respira con noi. E noi continuiamo a offrirlo a tutti. Oggi in nome di Dio l’odio acceca. Il nostro slogan è diventato una triste profezia: ci si odia in nome di Dio. Sappiamo bene che dietro apparenti contrapposizioni religiose si nascondono motivi puramente economici. Probabilmente, così come otto secoli fa i grandi imperi si sono dissolti per diventare nazioni, stiamo vivendo una spinta tellurica, inarrestabile, che ribalterà il modo di intendere gli Stati. Stiamo vivendo un grande passaggio storico. In tutto questo, forse pilotato, strumentalizzato, ecco rispunta l’odio religioso. L’odio in nome di Dio è una bestemmia, un controsenso. Siamo tutti figli, e dunque tutti fratelli, senza

Per orientarsi nella scelta della scuola superiore

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Lentamente, ma inesorabilmente, ci stiamo avvicinando alla scelta della scuola superiore. Abbiamo riflettuto, all'interno dell'irc, su come arrivare a scelte il più possibile mature e consapevoli, e adesso, come referente per l'orientamento, vi suggerisco alcune dritte più immediate. Per prima cosa vi invito a dare un'occhiata su quanto è stato postato negli anni passati e di materiale ne troverete parecchio. Con questo post aggiungo ulteriori risorse. In particolare vi suggerisco di andare a dare un'occhiata ad un sito che vi aiuterà a scoprire diverse professioni. Certamente il mondo del lavoro è ancora lontano per voi, ma credo sia molto utile avere un'idea sulle diverse attività lavorative. Per questo vi invito a cliccare qui . Verrete indirizzati al sito "orienta online" dell'Isfol (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori). Un altro riferimento utile è la piccola guida per orientarsi e scegliere al meglio, ch

Facciamo parlare il presepe

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Di fronte alle polemiche sul "presepe sì, presepe no" nelle scuole, mi sembra molto appropriato il commento che ho trovato su Popotus di Avvenire. «Non è bello fare la guerra nel presepio. Se c’è un posto e un giorno – siete d’accordo? – in cui la fraternità e l’amicizia tra i popoli dovrebbero regnare assolute, questo è il Natale di Betlemme. E invece non c’è pace vicino alla grotta, persino quando è costruita di semplice cartapesta: qualcuno la vorrebbe nascondere, perché sostiene che le persone di altre religioni non possono sopportare nemmeno di vederla; a qualcun altro invece piacerebbe imporla per forza, come il segnaposto di uno spazio riservato soltanto ai cristiani. Non è giusto né un modo di fare né l’altro: cancellare il presepe (oppure negare le canzoni natalizie della tradizione solo perché citano Gesù Bambino) vuol dire infatti dimenticarsi un pezzo importante della storia in cui ci siamo trovati per nascita, prima ancora che per religione; sarebbe come – per