Post

Visualizzazione dei post da 2018

Favola di Natale 2018

Immagine
In quel tempo l’Angelo di Dio portò l’annuncio ai pastori di andare a Betlemme: avrebbero trovato un bambino deposto in una mangiatoia. Come i pastori giunsero davanti alla capanna, la trovarono chiusa. C’era un cartello con su scritto: «Comune di Betlemme. A seguito di verifiche strutturali e della relativa documentazione edilizia, questa abitazione viene dichiarata inagibile, per violazione delle norme urbanistiche». I pastori allora chiesero in giro e venne detto loro che erano venuti anche gli ispettori del Dipartimento di Igiene ed avevano fatto uscire tutti, perché partorendo in una stalla avevano violato le norme igieniche. Poi la Protezione Animali aveva portato via l’asino ed il bue perché: l’asino non risultava vaccinato nel registro degli animali da trasporto, mentre il bue andava abbattuto avendo superato l’età prevista per gli animali da macello. Quando chiesero dove fosse san Giuseppe, risposero che era in carcerazione preventiva in attesa di giudizio, dopo aver perso

Il presepe: mai per separare

Immagine
Da Popotus del 13 dicembre 2018 Piccolo o grandissimo, artistico o casalingo, il presepe riassume lo spirito del Natale. Ed è bellissimo prepararlo insieme, lavorare la carta stagnola per il cielo e il laghetto, decidere in che ordine mettere le pecore, trovare il posto giusto, magari un po’ nascosto, per il pastore addormentato. Di fronte alla grotta di Gesù Bambino anche chi non è lo più torna piccolo. Riscopre l’importanza della famiglia, prepara il cuore alla festa, sente il desiderio di dividere quel che possiede con chi ha meno. Perché il presepe ci dice proprio questo: che abbassarsi rende grandi, che tutti sono invitati alla festa del Signore, che gli ultimi, i più soli, sono i primi agli occhi del Padre. La Natività ci rivela l’amore folle di un Dio che si fa bambino, che pur di starci accanto accetta il freddo e la povertà, che agli applausi dei vip, degli uomini importanti, preferisce l’allegria semplice, un po’ grossolana, di chi ha le mani sporche di fatica. Per questo

Adulti che non amano abbastanza il mondo

Immagine
Una frase che invita noi adulti alla grande responsabilità che abbiamo verso noi stessi e soprattutto verso le giovani generazioni. Alcune domande sono inevitabili.  Con la nostra incapacità di dare risposte credibili alle domande dei giovani, che sono costretti a cercarle da altre parti (droga, alcool, trasgressione,ecc...), non è che dimostriamo di non amarli abbastanza? E, in un certo senso, di non amare abbastanza neanche questa vita e questo mondo che abitiamo? No sono i giovani il problema,  ma siamo noi adulti, incastrati nel nostro egocentrismo, incapaci di desideri che vadano oltre il personale tornaconto. Siamo degli «irresponsabili», nel senso che siamo incapaci di prendere sul serio il desiderio di vita dei nostri ragazzi dando loro risposte credibili. 

L’amore salva quando...

Dedico le belle parole di D'Avenia agli studenti dello Sportivo, in particolare a quelli del Quinto. Un ulteriore spunto di riflessione per il percorso che si sta concludendo. «L'amore salva nella misura in cui siamo disposti ad affrontare le regole della morte». Le parole della settimana "Cosa ci dice il mito di Orfeo e Euridice? L'amore salva nella misura in cui siamo disposti ad affrontare le regole della morte". Il mito di Orfeo e Euridice, Alessandro D'Avenia a #LeParole della...

Condividere: i rischi della rete

Immagine
In questi giorni ho proposto agli alunni di seconda media una seria riflessione sui rischi della condivisione via social. Condividere, stavamo vedendo con riferimento alla nuova proposta didattica, è un bel verbo che rischia però di diventare qualcosa di poco piacevole e intelligente quando lo mettiamo in atto in modo poco critico, come spesso accade sui social. Con riferimento ai fatti accaduti a pochi chilometri da noi, e senza demonizzare nessuno, ci siamo resi conto come visualizzazioni e condivisioni in Rete creano fenomeni mediatici di dubbio gusto e dubbio talento. Certo, basta "acchiappare" quello che il pubblico vuole (e già questo, di per sé è alquanto triste e avvilente) o creare un personaggio che incuriosisca, stimoli inconfessati desideri o pulsioni, e lasciare che sia proprio questo pubblico a scatenarsi nella condivisione. Il gioco è fatto. E' nato il fenomeno del momento. Anche le fake news trovano spazio in questo impulso acritico alla condivisione. Dom

Credenti: proposta per le classi terze

Immagine
Con questa proposta ci confronteremo con le diverse religioni per scoprire che oltre alle differenze ci sono elementi che le uniscono. Capiremo che la complessità e la diversità possono essere superate solo da un atteggiamento di accoglienza, confronto e dialogo. Proprio questi sono gli atteggiamenti che la Chiesa nel Concilio Vaticano II affermò come unica modalità per rapportarsi ad un mondo che era profondamente cambiato. Scopriremo infine cosa intendono i cristiani quando dicono che la salvezza è un dono gratuito dell'amore di Dio. A proposito. Vediamo come ve la cavate con i qrcode che vi guideranno alla scoperta delle religioni. Buon lavoro ragazzi!  

Le novità di dicembre da «Lo spazio di Profrel»

Immagine
Cliccando sull'immagine è possibile vedere le attività che ho inserito a dicembre per le classi prime e terze medie.

Condividere: proposta per la classe seconda

Immagine
La nuova proposta per le classi seconde. Cliccare sull'immagine.

Guardare il mondo attraverso gli occhi degli altri - Nuova proposta per le classi prime

Immagine
Se guardi il mondo con gli occhi degli altri scopri il bisogno di amore che c'è. La proposta didattica per la classe prima si snoda attraverso il dramma delle persecuzioni razziali per arrivare a scoprire la religione ebraica (con la quale i cristiani hanno un particolare legame) e per concludersi con il comandamento dell'amore, che troppe volte nella storia, sia personale che in quella con la esse maiuscola, abbiamo dimenticato. Cliccando sull'immagine è possibile accedere al percorso proposto, che sarà in divenire per rispondere alle suggestioni e alle proposte degli studenti che si presentassero strada facendo.

La teoria del Big Bang sarà rinominata?

Immagine
Per riconoscere i contributi scientifici dell’astronomo belga Georges Lemaître alla teoria scientifica dell’espansione dell’universo (quella che parla del Big Bang, per intenderci), la International Astronomical Union (IAU) ha deciso di raccomandare che la legge di Hubble venga rinominata legge di Hubble-Lemaître. Padre Lemaître pubblicò le sue idee due anni prima che Hubble descrivesse le sue osservazioni in base alle quali le galassie più lontane dalla Via Lattea si allontanano più velocemente. La IAU ha affermato che la risoluzione per suggerire di rinominare la legge di Hubble è stata presentata e discussa nella sua Assemblea Generale a Vienna (Austria) ad agosto. La votazione elettronica, aperta a più di 11.000 membri, si è conclusa il 26 ottobre. Oltre 4.000 membri hanno votato, e il 78% si espresso favorevolmente. Nel 1927 Lemaître aveva calcolato una soluzione alle equazioni della relatività generale di Albert Einstein che indicava come l’universo non potesse essere statico,

Sii paziente. Una poesia che ci insegna a vivere le domande

Immagine

Il comandamento non rubare e le problematiche sociali e ambientali

Immagine
Il tema è non rubare: un comandamento su cui non sembrerebbe esserci molto da discutere. Nell'accezione comune è l’imperativo a non impossessarsi delle cose altrui. Il mondo ridotto a due soli schieramenti: chi possiede e chi ruba. I primi da tutelare, i secondi da perseguire. Ma nella sua udienza del 7 novembre 2018 papa Francesco ha rovesciato il tavolino e invece di parlare del furto ci ha parlato del possesso. Quasi a volerci dire che a seconda delle condizioni, il possesso può essere la prima forma di tradimento della volontà di Dio. Per partire ci ha ricordato che la Dottrina sociale della Chiesa parla di «destinazione universale dei beni» a significare che «i beni della creazione sono destinati a tutto il genere umano». E se in questa prospettiva anche la proprietà privata trova la sua funzione e la sua legittimità, papa Francesco ha precisato che «ogni ricchezza per essere buona deve avere una dimensione sociale». Bella – e forse per qualcuno sorprendente – analogi

Chiamare il male bene e vivere felici e contenti (ohibò)

Immagine
Una riflessione che dedico agli alunni del Liceo. Albert Bandura nel suo ultimo libro ( Disimpegno morale. Come facciamo del male continuando a vivere bene , Erickson 2017 ) fa luce sugli aspetti più bui della psiche umana. Come si possono compiere atti crudeli e inumani continuando a vivere in pace con se stessi? Cosa permette a una persona di comportarsi contro le regole morali e non rimanere schiacciata dai sensi di colpa? Vi ricordate il dogma kantiano " il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me "? Beh, sembra che oggi sia sostituito da " il cielo stellato sarà pure sopra di me, ma nessuna legge morale è in me ". Vi rendete conto che messa così, la questione del bene e del male cambia radicalmente? Come sostiene Bandura, il "disimpegno morale" è il mezzo che consente all'individuo di «disinnescare» temporaneamente la sua coscienza personale mettendo in atto comportamenti inumani, o semplicemente lesivi, senza sentirsi in colpa.

Cambia il mondo!

Immagine
La gentilezza può cambiare il mondo.  

I santi della gioia

Invece di andare dietro alle zucche, streghe e zombie, riscopriamo la bellezza dei santi.

Se non si vuole rinunciare ad Halloween...

Immagine
Sapete già come la penso su Halloween, quindi non mi ripeto. Dico solo una cosa: se capissimo veramente il senso di quello che facciamo e riscoprissimo la bellezza di quello a cui rinunciamo, all'orrido e alle zucche preferiremmo altro. Se pensate che non si può proprio rinunciare ad Halloween, ecco il mio suggerimento (trovato su FB).

I diritti dei bambini in rap

Immagine
Trovato in rete, segnalato da maestro Roberto, il video realizzato dai bambini della classe V della scuola primaria via Manzoni di Praia a Mare (CS). 

Io non ero come il mio assassino

In questi giorni abbiamo ricordato, anche a scuola, la promulgazione delle leggi razziali in Italia e il rastrellamento del Ghetto di Roma. Che pagine tristi della nostra storia! Abbiamo il dovere di ricordare, perché quelle tragedie non si ripetano. Abbiamo il dovere di ascoltare perché nessuno abbia mai più da soffrire per la barbarie degli uomini. Liliana Segre è stata testimone della crudeltà che si è abbattuta su uomini, donne e bambini senza colpa. Perché non può essere una colpa l'appartenenza ad una religione o ad una tradizione diversa. Gli esseri umani sono capaci di grandi cose, ma anche di coltivare il seme dell'odio e del disprezzo della vita di altri. Liliana Segre, che l'odio e il disprezzo l'aveva vissuto sulla sua pelle, ha avuto la forza e il coraggio di rimanere fedele a quell'umanità che le era stata negata ma che le appartiene. Ascoltate con attenzione le sue parole.  

I bambini ci insegnano la solidarietà

La vera solidarietà nasce dalla comprensione del dolore e del bisogno dell'altro. Solo così possiamo anche essere giusti, perché siamo veramente capaci di fare agli altri ciò che vorremmo che gli altri facessero a noi. Questa "regola" è alla base del vivere nella pace e nella giustizia perché ci allontana da ogni prepotenza e mancanza di rispetto per gli altri. Quanto è difficile, però, accorgersi dei bisogni altrui! Sempre pronti a rivendicare i nostri diritti, molte volte ci scordiamo dei diritti degli altri e dei nostri doveri. Eppure è più facile di quello che pensiamo. Certo che, se il nostro sguardo non è attento ..... Guardate questo video. Ancora una volta sono proprio i bambini ad insegnarci come dovrebbe "funzionare" la vita.

E se la riservatezza non fosse solo un diritto ma anche un dovere?

Immagine
Già dalla scuola primaria i nostri studenti postano immagini che li riguardano. So che amano tantissimo creare storie in Instagram. Gli alunni mi dicono che durano 24 ore per poi sparire. Ma spariscono veramente? Credo che, contrariamente a tutta questa affannosa ricerca di celebrità che i ragazzi, e non solo, cercano attraverso i social, sia necessario riscoprire quella che considero una virtù: la riservatezza. «Essere riservati - trovo in un articolo di Popotus del 25 settembre -, infatti, non significa avere qualcosa da nascondere. Molto più semplicemente, significa preferire il silenzio agli schiamazzi, significa non mettersi in mostra, significa conservare nel proprio cuore quello che abbiamo di più caro anziché parlarne con il primo che capita» In un suo bellissimo testo,  Dove gli angeli esitano,  Gregory Bateson  fece l’elogio del sacro, che identificava con il silenzio, la riservatezza, il rispetto per quelle zone della vita dove, riprendendo un verso di Alexander Pope, gli

Le prime proposte per il liceo sportivo

Immagine
Primo Liceo Le nostre radici religiose 1LSSP Terzo Liceo Cercando Dio trovare l'uomo 3LSS Quarto Liceo Il volto di Dio - 4LSSP Quinto Liceo Libertà e responsabilità 5LSSP

In relazione: proposta didattica per la classe terza

Immagine
La prima proposta di questo anno scolastico per le classi terze. Cliccare sull'immagine.

Incontri che ti cambiano la vita: proposta per le classi seconde

Immagine
In sintesi, il percorso pensato per le classi seconde. Cliccare sull'immagine.

La mia carta d'identità: proposta per la classe prima media

Immagine
Il contributo dell'irc ad un percorso di apprendimento pluridisciplinare che ha come compito la costruzione della propria carta d'identità per farsi conoscere e conoscersi. Cliccare sull'immagine.

Per quanto sta in te

Immagine
Penso di poter dedicare le parole di questa poesia ai miei studenti della scuola superiore.  Lo sento come un invito accorato a non sprecare la propria vita nella ricerca affannosa del consenso degli altri o al lasciarsi andare di fronte agli insuccessi. La vita ci diventa estranea quando rinunciamo alla ricerca di ciò che veramente ci rende felici per accontentarci di momenti fugaci, di sballi estremi. La vita non è mai abbastanza, perché il nostro orizzonte va oltre.

Il decalogo alla rovescia per fallire in questo anno scolastico

Immagine
Un preside alcuni anni fa indirizzò questi consigli ai suoi studenti: 1 Considerate sempre i docenti vostri nemici 2 Durante le noiose ore di lezione, usate il vostro smartphone 3 Siccome la scuola è lunga, prendetevela con comodo, prendetevi pure qualche minuto in più al mattino, qualche minuto in più all'intervallo 4 Studiate solo il giorno prima delle verifiche, due se volete esagerare, e se poi non siete pronti, state a casa 5 Evitate di fare i compiti a casa, fior di pedagogisti vi dicono che sono inutili, tutt'al più copiateli la mattina stessa 6 Durante le verifiche copiate le risposte: è più semplice che rimettersi a studiare da capo tutte le volte 7 Non accettate voti e consegne, trattate fino allo sfinimento o vostro o dei prof 8 Cercate di evitare il più possibile i colloqui dei vostri genitori con i prof: tanto, si sa, non si capiscono 9 Fin da subito togliete valore al registro elettronico (non è aggiornato, non funziona, i prof non lo sanno usare…) 10 …

Anime viaggianti

Immagine
Eccoci. Inizia un nuovo anno scolastico. Come ogni settembre, da trenta anni a questa parte, incontrerò classi nuove e rivedrò "vecchi" alunni. Come ad inizio di ogni anno, mi troverò a ricordare agli studenti il perché staremo insieme e cercherò di far percepire quanto ognuno di loro sia importante, perché questo nostro incontrarci non è a caso e dovrebbe diventare occasione di crescita umana per tutti noi. Crescere umanamente: questo è il compito che abbiamo, ed il mondo oggi come ieri ha bisogno di uomini e donne che siano espressione di un'umanità bella e vera. Siamo, come dice una canzone, anime viaggianti in cerca di ideali , perché, come scriveva Dante, siamo nati per la virtù e la conoscenza. Certamente questo viaggio verso la riuscita umana è faticoso perché (ricordo ancora i versi di questa canzone) i nostri cuori non sono pienamente liberi, ma prigionieri. Di che? Qui la canzone rimane sul vago, ma posso immaginare, come lo immaginate senz'altro anche v

Papa Francesco spiega il matrimonio ai giovani

Immagine
C’è una cosa nella Bibbia che a me colpisce tanto: alla fine della Creazione del mondo, dice che Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, e dice: “Li creò maschio e femmina, tutti e due a sua immagine e somiglianza”. Questo è l’amore. Quando tu vedi un matrimonio, una coppia di un uomo e una donna che vanno avanti nella vita dell’amore, lì c’è l’immagine e la somiglianza di Dio. Come è Dio? Come quel matrimonio. Questa è l’immagine e somiglianza di Dio. Non dice che l’uomo è immagine e somiglianza di Dio, la donna è immagine e somiglianza di Dio. No: tutti e due, insieme, sono immagine e somiglianza di Dio. E poi continua, nel Nuovo Testamento: “Per questo, l’uomo lascerà suo padre e sua madre, per diventare con sua moglie una sola carne”. Questo è l’amore. E qual è il compito, dell’uomo nell'amore? Rendere più donna la moglie, o la fidanzata. E qual è il compito della donna nel matrimonio? Rendere più uomo il marito, o il fidanzato. E’ un lavoro a due, che crescono insie

Incontrare la Vita dove regna la morte

Immagine
Non tutti i “perché” hanno una risposta. Perché soffrono i bambini, per esempio? Chi mi può spiegare questo? Non abbiamo la risposta. Soltanto, troveremo qualcosa guardando Cristo crocifisso e sua Madre: lì troveremo una strada per sentire nel cuore qualcosa che sia una risposta. [...] Cari giovani, è possibile incontrare la Vita nei luoghi dove regna la morte? Sì, è possibile. Verrebbe da rispondere di no, che è meglio stare alla larga, allontanarsi. Eppure questa è la novità rivoluzionaria del Vangelo: il sepolcro vuoto di Cristo diventa l’ultimo segno in cui risplende la vittoria definitiva della Vita. E allora non abbiamo paura! Non stiamo alla larga dai luoghi di sofferenza, di sconfitta, di morte. Dio ci ha dato una potenza più grande di tutte le ingiustizie e le fragilità della storia, più grande del nostro peccato: Gesù ha vinto la morte dando la sua vita per noi. E ci manda ad annunciare ai nostri fratelli che Lui è il Risorto, è il Signore, e ci dona il suo Spirito per semin

Papa Francesco e i sogni

Immagine
I sogni sono importanti. Tengono il nostro sguardo largo, ci aiutano ad abbracciare l’orizzonte, a coltivare la speranza in ogni azione quotidiana. E i sogni dei giovani sono i più importanti di tutti. Un giovane che non sa sognare è un giovane anestetizzato; non potrà capire la vita, la forza della vita. I sogni ti svegliano, di portano in là, sono le stelle più luminose, quelle che indicano un cammino diverso per l’umanità. Ecco, voi avete nel cuore queste stelle brillanti che sono i vostri sogni: sono la vostra responsabilità e il vostro tesoro. Fate che siano anche il vostro futuro! E questo è il lavoro che voi dovete fare: trasformare i sogni di oggi nella realtà del futuro, e per questo ci vuole coraggio.... Certo, i sogni vanno fatti crescere, vanno purificati, messi alla prova e vanno anche condivisi. Ma vi siete mai chiesti da dove vengono i vostri sogni? I miei sogni, da dove vengono? Sono nati guardando la televisione? Ascoltando un amico? Sognando ad occhi aperti? Sono s

Stare dalla parte di Dio

Immagine
Sono sempre stati molti i credenti che hanno usato Dio per dare un crisma sacrale alle proprie vittorie e ricchezze. La Bibbia ha avuto bisogno di geni teologici e di molto tempo per riuscire a comprendere che stare dalla parte di Dio non significa stare dalla parte dei vincitori, e che il Dio nostro, quello dei nostri amici e quello dei nemici, è lo stesso Dio – perché se non fosse lo stesso Dio, anche YHWH, il Dio vero e diversissimo, sarebbe un idolo. E se il Dio dei perdenti è lo stesso Dio dei vincenti, se il Dio dei poveri è lo stesso Dio dei ricchi, se il Dio dei sani è lo stesso Dio dei malati, se il Dio dei forti è lo stesso Dio dei deboli, allora un messaggio che ci arriva dalla Bibbia (e dalle religioni non idolatriche) è la laicità di Dio. Perché Dio va lasciato fuori dai nostri affari e dalle nostre guerre, dalla nostra salute e dalle malattie nostre e degli altri, dalle nostre Borse e dalle speculazioni finanziarie. Possiamo trovarlo ovunque, in tutto e in tutti, ma non

Gli idoli, rovina dell'uomo

Immagine
Pensiamo che l'idolatria abbia a che fare con gli uomini primitivi e che il primo comandamento "Non avrai altro Dio fuori di me" sia qualcosa di anacronistico. Niente di più falso! Ce lo ha ricordato papa Francesco durante l'udienza di mercoledì 2 agosto. Aiutandomi con le sue parole, proverò a spiegarvi perché l'idolatria riguarda anche noi e, soprattutto, perché ci faccia tanto male. Il papa sottolinea come tutto può diventare idolo, perché è una tendenza umana che non risparmia sia i credenti che gli atei. Dio, sul piano esistenziale, è ciò che sta al centro della propria vita e da cui dipende quello che si fa e si pensa, ma nell'uomo c'è la tentazione a mettere al centro qualcosa di più immediato, più terra terra, manipolabile, con l'idea che ci permetta di ottenere quello che vogliamo. Il mondo offre - come l'ha definito il papa - il “ supermarket” degli idoli, che possono essere oggetti, immagini, idee, ruoli. Come si sviluppa un’idolatr

Il valore del corpo

Immagine
Nei secoli è prevalsa nel cristianesimo una visione ostile al corpo. Eppure il cristianesimo è la religione che afferma che Dio si è incarnato, che è risorto e che la resurrezione della carne è il "destino" che Dio ha pensato per noi. Brice Olivier, domenicano e critico d’arte che ha scritto un libro che parla della visione cristiana del corpo ( Non avere paura del corpo , edito in Italia da Qiqajon) sottolinea che la carne « è il nostro essere in pienezza e non deve essere considerata una realtà miserevole, ma il luogo benedetto della nostra vita, già fin d’ora ». In poche parole, non dobbiamo aver paura di abitare il nostro corpo, tutto il nostro corpo, anche perché questa accettazione è la base di partenza per l’incontro con l’altro: « La mia solidarietà di carne con l’umanità fa di me il fratello di ogni altro che incrocio, che diventa mio prossimo ». Nella Bibbia l’uomo viene designato sia come “carne animata” che come “anima vivente”, dunque «l’uomo – ha scritto Olivi

LearningApps come alternativa a Padlet

Nella disperata :) ricerca di una valida alternativa a Padlet (che è diventato a pagamento) mi sono imbattuta in una delle funzioni messe a disposizione da LearningApps. LearningApps è un sito per creare quiz e compiti. E'intuitivo, semplice e gratuito. Io l'ho già utilizzato per costruire giochi  da proporre online ai ragazzi, ma non avevo mai pensato alle funzioni che sono messe a disposizione da questa piattaforma. Certo, padlet è padlet, ma con un po' di inventiva si possono aggirare le limitazioni di post-it ,  una delle funzioni messe a disposizione da LearingsApp che più si avvicina al muro virtuale di padlet. Una volta creata la pagina e comunicato il link agli alunni, i ragazzi possono inserire note di testo, immagini, audio e video. Non è prevista la possibilità di inserire file, ma si potrebbe risolvere l'inghippo inserendo il link del documento salvato nel proprio drive. Vi lascio un tutorial che ho creato per guidarvi all'utilizzo di questa funzio

Il potere dell'empatia

Ricordate quando abbiamo parlato a scuola del bullismo? Una delle parole che ho citato più volte è stata empatia. Il bullo, dicevo, non sa stare nella relazione, non comprende il dolore dell'altro. In sintesi, ha un deficit nell'empatia. Qual è la definizione di questa parola? Etimologicamente il termine proviene dalla combinazione di due parole greche: en che vuol dire dentro e pathos che significa sentimento. Quindi l'empatia è la capacità di comprendere gli stati d'animo o i sentimenti di un'altra persona, di sapersi, insomma,mettere nei panni degli altri. Un bullo in effetti fa fatica a comprendere gli stati d'animo altrui. Se per lui fosse facile farlo non credo che continuerebbe a comportarsi in quel modo. Questo video vi aiuta a capire cos'è l'empatia e quale potere abbia nei confronti degli altri. Proprio qualche giorno fa abbiamo sentito del salvataggio di quei bambini e ragazzi di una squadra di calcio e del loro allenatore rimasti intrapp

Comunicare la fede, oggi

Immagine
Vi lascio un video. Non pensate subito ad una parodia. Se avete la curiosità e la pazienza di vederlo tutto, scoprirete che si possono comunicare le verità di fede, anche quelle più complicate, con un linguaggio più chiaro e comprensibile. Cliccate sull'immagine.  

Progettare per competenze: il racconto dell'a.s. 2017/2018

Immagine
Propongo il lavoro realizzato nell'anno scolastico che si è appena concluso. Ho cercato di coniugare le competenze europee con la proposta didattica di religione.  Anche se c'è chi si ostina a ritenere la presenza della religione a scuola come un male da estirpare, io credo nel contributo dell'irc alla formazione di un cittadino maturo e consapevole.  Come più volte noi insegnanti di religione abbiamo sostenuto e sosteniamo, non si tratta di indottrinamento né di imposizione di una visione poco rispettosa degli altrui valori. Proprio ad avvalorare quanto sostengo, presento le proposte didattiche dell'a.s. 2017/2018. Cliccare sull'immagine.

Gli ultimi lavori di questo anno scolastico: classi seconde

Immagine
Concludo la pubblicazione dei lavori realizzati dagli alunni con le classi seconde. Cliccare sull'immagine. 

A.S. 2017/2018: i lavori delle classi terze

Immagine
Continua la pubblicazione dei lavori degli alunni. Questa è la volta delle classi terze medie. Cliccate sull'immagine. Avrete modo di vedere anche alcuni video realizzati dagli alunni.

A.S. 2017/2018: I lavori delle classi prime

Immagine
Comincio a pubblicare, per ricordare un anno di scuola, i lavori delle classi prime. Nel video ne sono raccolti alcuni (frutto di una scelta casuale). Cliccando sull'immagine sarà possibile accedere a tutti i lavori, divisi per classi.  

I pontefici e l'immigrazione

Immagine
Gli eventi di questi giorni ripropongono, nella loro drammaticità, il tema dell’accoglienza e della regolazione dei flussi dei disperati che cercano di attraccare nelle nostre coste. La Chiesa su questo tema si è impegnata da molto tempo e ha sviluppato una dottrina che mette al centro la persona e la sua dignità e la necessità di un concerto tra le nazioni affinché si perseveri nel bene comune, in spirito di fraternità. Papa San Giovanni Paolo II  Giovanni Paolo II riconobbe un diritto di migrare per salvare la propria vita e quella delle proprie famiglie dalle minacce quali la persecuzione, la fame e la guerra, e per provvedere a se stessi e alle proprie famiglie. Nell'enciclica del 1982 Laborem Exercens il papa ha affermato chiaramente che questo significa che a volte le persone devono lasciare la propria patria per cercare migliori opportunità. In un’altra enciclica, la Sollicitudo Rei Socialis , il papa ha anche sottolineato che le restrizioni indebite sulle capacità delle

Il guardiano dei porci: una fiaba di Andersen per ragionare sulle scelte

“Il compromesso con il letame andrebbe sempre evitato se non per decoro, per nobiltà, se non per nobiltà per dignità e se non per dignità addirittura per igiene”.

Abitare il mondo, ovvero trovare il senso

Immagine
«Tutto ha senso, anche questo sassetto. E se sapessi quale, sarei il Padre Eterno. Ma se questo sassetto è inutile, allora tutto è inutile… Anche le stelle». Così dice il Matto a Gelsomina in una dolceamara scena della Strada di Fellini, in cui la donna si lamenta del fatto che la sua vita non serve a nulla. Il Matto, gentile acrobata ambulante, ha la capacità di trovare il sublime nel quotidiano, per questo non perde mai il buon umore e le dà speranza. Un’arte che richiede non poco impegno: molto più comodo il lamento (di cui spesso noi Italiani siamo campioni) che rende sterile il potere creativo dell’indignazione. La pigrizia usa spesso la maschera del pessimismo, disinnesca la rivolta e consente di rimanere inerti di fronte al male. Rivoluzionario è invece fronteggiare il male e rimanere di buon umore, perché solo così possiamo combatterlo e scorgere, anche se con impegno e pazienza maggiori, il vero brillare delle cose e delle persone. Certo è difficile scovare la bellezza

La risurrezione

Immagine
Una sintesi del percorso appena concluso con le classi prime. Cliccare sull'immagine.

Come funziona Layar

Immagine
Un altro strumento per lavorare con la realtà aumentata. Il tutorial è in inglese.

Guida essenziale all'uso di Aurasma

Immagine
Una guida per utilizzare Aurasma, l'app per realizzare immagini in realtà aumentata. Cliccare sull'immagine.

Gaudete et exultate: l'invito di papa Francesco alla santità

Immagine
Siamo chiamati alla santità. E' questo il messaggio che papa Francesco ha voluto rivolgerci in questa terza esortazione apostolica dal titolo Gaudete et exultate (gioite ed esultate). Un invito alla gioia di una vita santa, perché i santi non sono solo quelli già beatificati e canonizzati, ma il “popolo” di Dio, cioè ognuno di noi, chiamato a vivere la santità come un itinerario fatto di “piccoli gesti” quotidiani. Vi lascio un video che ci aiuta a cogliere il senso della santità a cui siamo chiamati.  

Dare la propria vita per gli altri

Immagine
Non c’è amore più grande di questo – dice Gesù – che dare la vita per i propri amici. Ma cosa vuol dire? Nel film "Sette anime" il protagonista decide di togliersi la vita per offrire una possibilità di vita alla donna che ama. E' questo il senso dell'amore, così come lo intende Gesù? No, assolutamente no! Il concetto stesso di martirio cristiano è lontano dall'idea del sacrificio in se stesso. I cristiani dei primi secoli presero le distanze da alcuni che pensavano di procurarsi volontariamente la morte, provocando di proposito i pagani. Umani fino in fondo, i martiri non amano la morte violenta. Man mano che il loro momento si avvicina sono sempre più consapevoli della barbarie a cui vanno incontro: questo li sgomenta ma, al tempo stesso, non li fa recedere. Sono come Gesù nell'orto degli Ulivi: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Come Gesù, quando si accorgono che la propria morte è inevitab

Quando lo sport vince il razzismo

Immagine
Su Avvenire del 18 aprile ho letto la storia molto bella, che non conoscevo, di un giocatore di baseball. Vi riporto l'articolo di Mauro Berruto , che ce la racconta. «Non sono interessato alla vostra simpatia o antipatia, tutto quello che chiedo è che mi rispettiate come essere umano». Queste parole sono di Jackie Robinson, uno dei tanti giocatori di baseball passati per la Major League, ma uno dei pochissimi a lasciare un segno indelebile del suo passaggio. Robinson è il detentore di un record imbattibile: fu il primo giocatore afroamericano ad arrivare nella Lega professionistica Usa. Jackie era stato introdotto allo sport dal suo fratello maggiore, Mack. Uno che, per capirci, aveva vinto la medaglia d’argento ai Giochi Olimpici di Berlino nei 200 metri, dietro a un certo Jesse Owens. Jackie aveva un talento sportivo davvero eclettico e, dopo aver vagabondato fra le discipline principali della cultura nordamericana (basket, football americano, atletica leggera addirittura