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Visualizzazione dei post con l'etichetta per non dimenticare

Franz Jägerstätter e la moglie Franziska

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Ci sono storie che restano sconosciute ai più per tanto tempo e poi, d’improvviso, quando il mondo sembra averne più bisogno, ci vengono svelate, come stelle che nel buio intorno fanno più luce. Ci sono vite nascoste che sono vite di santi e beati, testimoni della propria fede davanti alla forza della Storia, degli uomini.  È il caso della vicenda umana di Franz Jägerstätter e di sua moglie Franziska. Due contadini austriaci che ebbero la ventura di vivere in un piccolo villaggio ai confini della Baviera e di sposarsi nel 1936 quando sul loro paese già si allungava l’ombra del predominio nazionalsocialista. Solo due anni dopo la Germania di Hitler invaderà l’Austria proclamando l’Anschluss, il cosiddetto “ricongiungimento” alla patria tedesca. Franz, dopo aver svolto il servizio militare su ordine del nuovo regime, matura la convinzione che esso è contrario alla sua fede cristiana. Una fede fiorita proprio nell’amore coniugale e in virtù della quale rifiuta di partecipare ad una gu...

Oggi 9 maggio: Sophie e Rosario

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Il 9 maggio si celebra il centenario della nascita di Sophie Scholl, vittima del nazismo a 22 anni nel 1943. Per l'occasione è stata pubblicata una grafic novel dal titolo “Sophie, ragazza d’Europa”, disegnata da Giorgio Romagnoni, in cui due ventenni di oggi dialogano con lei. L’originale prodotto di 16 tavole, edito dal settimanale diocesano Vita Trentina e diffuso anche dal settimanale La Difesa del Popolo di Padova, è stato condiviso anche dall’associazione Rosa Bianca con il contributo di Paolo Ghezzi, studioso di Sophie Scholl: “ Questa ragazza può essere sentita come una nostra contemporanea e il linguaggio del fumetto potrà spingere tanti giovani ad appassionarsi dei grandi amori di Sophie: la libertà, la giustizia, la fraternità… ”. Oggi, 9 maggio, la Chiesa dichiarerà beato il giudice Rosario Angelo Livatino, ucciso dalla mafia, come don Pino Puglisi.  Una giovane donna ed un giovane uomo trucidati da un sistema perverso (il regime nazista per la prima, l'illegalità ...

Leggeri sì, ma non superficiali

Ve lo confesso: una delle cose che più non sopporto è la superficialità. Con questo non voglio dire che non c'è spazio per la leggerezza. Ma un conto è la leggerezza è altra cosa è la superficialità.  Italo Calvino, in Lezioni americane , scrive:  Prendete la vita con leggerezza. Che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore. [...] La leggerezza per me si associa con la precisione e la determinazione, non con la vaghezza e l'abbandono al caso. Paul Valéry ha detto: Il faut etre léger comme l'oiseau, et non comme la plume [ndr Si deve essere leggeri come l'uccello che vola, e non come la piuma].  Associo la superficialità al non pensare. Mi sembra purtroppo che in questo momento sia un atteggiamento un po' troppo presente.   Ascoltate, da questo passaggio del film "Hannah Arendt", di cosa sono capaci le persone che preferiscono la superficialità del non pensare.  

Per la Giornata della Memoria

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L'altro giorno una collega di religione mi chiede se ho da suggerirle qualcosa per la Giornata della Memoria. Guardando nel blog ho visto che c'erano diverse risorse a cui attingere. Ho pensato, allora, di raccoglierle in un linoit, aggiungendo altre risorse che avevo trovato, ma sulle quali non avevo costruito un post. L'ho condivido. Si tratta comunque di un work in progress, perché la memoria va sempre stimolata e arricchita per non andare perduta. E il Mondo ha bisogno di non perdere la memoria, perché il rischio che il passato ritorni è sempre presente. Cliccare sull'immagine.
Abbiamo ricordato questa storia a scuola. Ho trovato questo video e ve lo condivido. Vi aggiungo anche il link ad un post del Blog. Cliccate qui .  

Juniò

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Non aveva mai pianto Juniò. Quando fu costretta a separarsi da lui, la mamma gli disse che avrebbe dovuto essere forte. Aveva sopportato di non avere più un padre. Adesso doveva farsi forte perché la mamma e la gemellina se ne andavano e le loro vite si sarebbero dovute dividere. Separarsi per provare a salvarsi. Ma Juniò è stato forte. E lo era ogni volta che doveva mettersi in posa per farsi scattare una foto e inviarla alla mamma nel frattempo giunta in Italia su un barcone. Juniò sorrideva e la rassicurava. A 7 anni doveva dimostrare di saper mantenere le promesse. Che non si sarebbe fatto vincere dal più straziante degli abbandoni. Pensate, sette anni. L'età dei giochi, della mamma che praticamente ti fa tutto, l'età anche dei capricci. Juniò ha dovuto invece dimostrare di essere grande ed è ritornato bambino quando ha potuto riabbracciare la mamma e la sorella. Vi propongo quanto scrive  Nello Scavo  su AVVENIRE dell/8 luglio 2020 La mamma non ha mai perso la speranz...

Abbiamo visto cose.....

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Il replicante Roy Batty, nel film di fantascienza Blade Runner del 1982, diceva: «I've seen things you people wouldn't believe...». Nella lunga Quaresima di questo 2020, anche noi abbiamo visto cose che non avremmo mai immaginato di dover vedere. Come ne usciremo? Io vorrei che custodissimo queste immagini, non per continuare a farci del male o per una sorta di compiacimento dello straordinario o del macabro, ma per ricordarci che la vita va apprezzata, che la superficialità va bandita in ogni dove, che "tutto andrà bene" se saremo capaci di fare squadra e di non lasciarci guidare dall'orgoglio e dalla superbia. Papa Francesco lo ha detto e lo sta dicendo in tutte le salse, che il mondo deve riscoprire la solidarietà, l'attenzione per i bisognosi, la cura della Terra. Vi lascio un suo pensiero, tratto dal momento di preghiera per l'umanità tenutosi in una piazza san Pietro terribilmente vuota, ma straordinariamente piena del palpitare dei cuori di tant...

Czeslawa Kwoka, morta a 15 anni

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Quando i tuoi occhi incontrano gli occhi del'altro come fai a non riconoscervi te stesso? Non sto vaneggiando, ragazzi, ma non faccio altro che ripetere, questa volta in modo diverso, quanto diceva la canzone con cui abbiamo aperto l'anno scolastico. Ricordate? "Io sono l'altro" è il brano di un cantautore italiano che, in un certo senso, sta facendo da sfondo a tutte le proposte dell'ora di religione di questo anno scolastico. "L'altro" che oggi vi propongo è una persona reale: una ragazzina poco più grande di voi. Una ragazza poco più grande, al tempo della foto, anche di Liliana Segre, che già conosciamo e che allora di anni ne aveva tredici (come molti di voi, oggi). Le cronache di questi giorni continuano, purtroppo, a raccontarci di intimidazioni, minacce e commenti indegni rivolti alla signora Segre, come se la barbarie di allora non avesse rinunciato ad appestare i pensieri di tanta gente. Come si fa, guardando gli occhi di questa ra...

Non siate pecore o pecoroni (Omaggio a mio padre)

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Imparare a scegliere è un’arte difficile a cui occorre allenarsi sin da piccoli. È esercizio di una libertà che ci dimentichiamo di avere ogni volta che ci “accodiamo” alla folla. Come tante pecore seguiamo il leader del momento, che spesso è del tutto inadeguato, tanto per non sentirci diversi dagli altri. Ma siamo così sicuri che ne valga la pena? Non potremmo pensare che essere fuori da un gruppo con valori inadatti possa essere un privilegio? Si. Un privilegio. Il privilegio di pensare con la nostra testa, di non essere condizionati dalle mode di turno. È faticoso, lo so. È certamente più facile lasciarsi trasportare dalla corrente. Ma a quale prezzo? Rinunciando a essere noi stessi perderemmo la nostra autenticità e unicità. Perché siamo unici e irripetibili, non siamo cloni. Quante volte vi dico che potete essere meglio di quel che fate vedere, specialmente quando vi nascondete tra tante altre "pecore"? Mio padre,diceva a me e ai miei fratelli che per non essere pec...

Difendiamo la Terra

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Oggi è il giorno del Global Strike for future. Adolescenti di tutto il mondo stanno rispondendo all'appello di Greta, la sedicenne svedese che ha invitato tutti gli studenti a rivolgere il loro appello ai Grandi della Terra perché si prendano finalmente provvedimenti seri e concreti per salvare il nostro Pianeta dal riscaldamento globale. Come partecipazione "morale" all'evento questo è quanto proporrò oggi alle mie classi.  

Per non dimenticare: una visita virtuale al Campo di Auschwitz

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Cliccando sull'immagine è possibile accedere ad una visita virtuale al campo di concentramento di Auschwitz.

Guardare il mondo attraverso gli occhi degli altri - Nuova proposta per le classi prime

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Se guardi il mondo con gli occhi degli altri scopri il bisogno di amore che c'è. La proposta didattica per la classe prima si snoda attraverso il dramma delle persecuzioni razziali per arrivare a scoprire la religione ebraica (con la quale i cristiani hanno un particolare legame) e per concludersi con il comandamento dell'amore, che troppe volte nella storia, sia personale che in quella con la esse maiuscola, abbiamo dimenticato. Cliccando sull'immagine è possibile accedere al percorso proposto, che sarà in divenire per rispondere alle suggestioni e alle proposte degli studenti che si presentassero strada facendo.

Il comandamento non rubare e le problematiche sociali e ambientali

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Il tema è non rubare: un comandamento su cui non sembrerebbe esserci molto da discutere. Nell'accezione comune è l’imperativo a non impossessarsi delle cose altrui. Il mondo ridotto a due soli schieramenti: chi possiede e chi ruba. I primi da tutelare, i secondi da perseguire. Ma nella sua udienza del 7 novembre 2018 papa Francesco ha rovesciato il tavolino e invece di parlare del furto ci ha parlato del possesso. Quasi a volerci dire che a seconda delle condizioni, il possesso può essere la prima forma di tradimento della volontà di Dio. Per partire ci ha ricordato che la Dottrina sociale della Chiesa parla di «destinazione universale dei beni» a significare che «i beni della creazione sono destinati a tutto il genere umano». E se in questa prospettiva anche la proprietà privata trova la sua funzione e la sua legittimità, papa Francesco ha precisato che «ogni ricchezza per essere buona deve avere una dimensione sociale». Bella – e forse per qualcuno sorprendente – analogi...

Io non ero come il mio assassino

In questi giorni abbiamo ricordato, anche a scuola, la promulgazione delle leggi razziali in Italia e il rastrellamento del Ghetto di Roma. Che pagine tristi della nostra storia! Abbiamo il dovere di ricordare, perché quelle tragedie non si ripetano. Abbiamo il dovere di ascoltare perché nessuno abbia mai più da soffrire per la barbarie degli uomini. Liliana Segre è stata testimone della crudeltà che si è abbattuta su uomini, donne e bambini senza colpa. Perché non può essere una colpa l'appartenenza ad una religione o ad una tradizione diversa. Gli esseri umani sono capaci di grandi cose, ma anche di coltivare il seme dell'odio e del disprezzo della vita di altri. Liliana Segre, che l'odio e il disprezzo l'aveva vissuto sulla sua pelle, ha avuto la forza e il coraggio di rimanere fedele a quell'umanità che le era stata negata ma che le appartiene. Ascoltate con attenzione le sue parole.  

Il potere dell'empatia

Ricordate quando abbiamo parlato a scuola del bullismo? Una delle parole che ho citato più volte è stata empatia. Il bullo, dicevo, non sa stare nella relazione, non comprende il dolore dell'altro. In sintesi, ha un deficit nell'empatia. Qual è la definizione di questa parola? Etimologicamente il termine proviene dalla combinazione di due parole greche: en che vuol dire dentro e pathos che significa sentimento. Quindi l'empatia è la capacità di comprendere gli stati d'animo o i sentimenti di un'altra persona, di sapersi, insomma,mettere nei panni degli altri. Un bullo in effetti fa fatica a comprendere gli stati d'animo altrui. Se per lui fosse facile farlo non credo che continuerebbe a comportarsi in quel modo. Questo video vi aiuta a capire cos'è l'empatia e quale potere abbia nei confronti degli altri. Proprio qualche giorno fa abbiamo sentito del salvataggio di quei bambini e ragazzi di una squadra di calcio e del loro allenatore rimasti intrapp...

Non ho sogni

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Ci sono ragazzi che non hanno sogni perché hanno tutto. Altri che fanno fatica a sognare, perché i sogni sono stati loro rubati da un mondo che non ha cuore, che permette che ogni giorno sia giorno di guerra, di fame, di soprusi. Che questi giorni ci aiutino a pensare e che i buoni propositi si traducano in comportamenti buoni e virtuosi. Se non possiamo salvare il mondo intero, cominciamo almeno a guardare con occhi diversi chi sbarca sulle nostre coste, chi ci chiede ospitalità, chi ha bisogno del nostro aiuto. Non c'è bisogno di andare lontano, perché può essere il nostro vicino di casa, o il compagno di banco, come la vecchietta nella via accanto, o il ragazzo davanti al supermercato, a non avere più sogni.

Profughi senza famiglia

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Tra i profughi che sbarcano nelle nostre coste tanti sono i bambini e i ragazzi. Che ne è di loro? Le loro storie raccontate da  Viviana Daloiso in   Avvenire del 24 dicembre 2017. «Bella, l’Italia. Io posso camminare libero per la strada, senza la paura di morire». Ihsan lo dice sorridendo e poi scappa via, per continuare la partita. Sono una quindicina, assiepati attorno al calciobalilla: afghani, eritrei, algerini, egiziani. Pantaloni larghi, cappellini girati, cuffie all'orecchio. Eccoli qui, i minori stranieri non accompagnati. La sigla sui report statistici e nei lavori parlamentari è “msna”: numeri d’un fenomeno dirompente, negli ultimi anni. Di cui l’Italia – fuori da queste quattro mura a due passi dalla Stazione Centrale, nel cuore di Milano – sa poco o nulla. Cosa vuol dire, arrivare da soli su un barcone a 15 anni? Cosa significa crescere senza genitori, lontani da casa, in una terra che non conosci? Perché, si parte? Basta una mattina per scoprirlo al Civi...

Era un 27 gennaio

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Era un 27 gennaio quando nel 1945 i carri armati dell'esercito sovietico sfondarono i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz in Polonia. Ogni anno nel mondo si celebra il Giorno della Memoria per ricordare le vittime dell'Olocausto rinchiusi e uccisi.

Il Futuro non crolla

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#IlFuturoNonCrolla è il titolo del cortometraggio, realizzato a partire da un'idea di Ella Montali, studentessa del 4^ Liceo Scientifico-Sportivo di Camerino (Mc), che è stato proiettato il 3 dicembre scorso all'auditorium della Mole Vanvitelliana di Ancona per la prima giornata del Corto Dorico Film Festival. La regia e il montaggio del video sono a cura dell’alunno Alessio Grain, coadiuvato nell'opera dal prof. Valerio Cuccaroni. Bella idea, ragazzi!!! Siete voi la speranza della nostra terra!  

A conclusione di un anno

Come ogni anno vi propongo un video che riassume quanto fatto e come. Ecco a voi un assaggio del video più ampio che avremo modo di vedere a scuola e nel quale proveremo a riconoscerci e a ricordare i momenti e i contenuti di questo anno scolastico che sta concludendosi.