Lence, la samaritana
Di fronte alle tragedie che accadono alle porte dell'Europa, apre il cuore questa testimonianza di Nello Scavo letta su Avvenire di ieri. Lence va veloce. Anzi di fretta. «Qui serve dell’acqua, Lence ». E lei arriva. «Lence, questo sta male, ha bisogno di un medico». E Lence chiama il medico. «Lence, hai caramelle per i bambini?». E Lence regala dolcetti anche agli adulti. Che lo zucchero fa bene, e poi erano settimane che non mettevano tra i denti qualcosa che dia buon umore. «Lence, la samaritana», la chiamano i vicini. «Lence, la santa», assicurano i profughi. «La nuova madre Teresa macedone», per stare alla definizione di alcune Ong con cui collabora. È una donna magra, premurosa e di poche parole. Eroina per caso, che riscatta l’immagine di un’Europa chiacchierona e immobile. Da sola ha assistito almeno cinquantamila profughi. «Non saprei, non tengo il conto». Ma con centinaia di loro è rimasta in contatto, costruendo una rete informativa ramificata ed efficiente. Lence