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Visualizzazione dei post da agosto, 2015

Lence, la samaritana

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Di fronte alle tragedie che accadono alle porte dell'Europa, apre il cuore questa testimonianza di Nello Scavo letta su Avvenire di ieri. Lence va veloce. Anzi di fretta. «Qui serve dell’acqua, Lence ». E lei arriva. «Lence, questo sta male, ha bisogno di un medico». E Lence chiama il medico. «Lence, hai caramelle per i bambini?». E Lence regala dolcetti anche agli adulti. Che lo zucchero fa bene, e poi erano settimane che non mettevano tra i denti qualcosa che dia buon umore. «Lence, la samaritana», la chiamano i vicini. «Lence, la santa», assicurano i profughi. «La nuova madre Teresa macedone», per stare alla definizione di alcune Ong con cui collabora. È una donna magra, premurosa e di poche parole. Eroina per caso, che riscatta l’immagine di un’Europa chiacchierona e immobile. Da sola ha assistito almeno cinquantamila profughi. «Non saprei, non tengo il conto». Ma con centinaia di loro è rimasta in contatto, costruendo una rete informativa ramificata ed efficiente. Lence

Educare alla bellezza

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« Ogni statua che cade, ogni colonna che crolla è un colpo letale nei confronti della libertà e della ragione dell’uomo, della bellezza, della possibilità di costruzione.  L’archeologo che ha difeso fino al sangue la possibilità di 'guardare' quelle opere, dopo aver lavorato una vita per tirarle fuori dalla sabbia e renderle 'visibili' al mondo, dovrebbe essere ricordato il primo giorno di scuola. È fondamentale che tutti i nostri studenti, anche i più piccoli, vedano quella bellezza e quella distruzione per capire il senso del nostro amore per quello che ci è stato consegnato dalla storia ». Elena Ugolini in Avvenire del 26 agosto 2015 Khaled al Asaad

Morire di droga o vivere da vivi

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Morire a 16 anni. Soli. Che sia nel rumore della musica sparata a tutto volume o nel silenzio di una spiaggia cambia poco. Morire così giovani per ecstasy o chissà quale altra diavoleria non ha senso! Ma è possibile che non ci sia altro modo per vivere appieno la vita? Prendo in prestito le parole di Ernesto Olivero dalla " Lettera a non so chi " pubblicata su Avvenire di ieri. «Parecchio tempo fa ero in una città del Centro Italia con davanti due-tremila giovani. Chi mi conosce sa che non preparo mai un incontro, ma ho sempre una Bibbia con me. Spesso spinto dalle domande dico cose che non avevo mai pensato. Di sicuro so che ho dentro di me un amore sconfinato per i giovani, i peggiori e i migliori senza distinzione. Forse perché sono stato influenzato da un uomo vestito di bianco che si chiamava frère Roger. Una volta disse che un pugno di giovani potevano cambiare il loro tempo. Lui era credibile e io ero un ragazzo. Mi sono sentito amato, anche se allora le sue paro

La trasfigurazione del Beato Angelico

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Ogni tanto propongo la lettura di alcune opere d'arte. La fonte a cui il più delle volte attingo è la rubrica di Avvenire   " Dentro la bellezza " a cura di suor  Gloria Riva. L'articolo del 6 agosto 2015 ci aiuta a leggere " La trasfigurazione " del Beato Angelico : «Non è un uovo quello che incornicia il Cristo trasfigurato del Beato Angelico, ma una mandorla di luce. Chi non ha avuto occasione di notare opere in cui Dio Padre, o Cristo, o la Madonna stanno dentro una mandorla? O ancora: chi, sposandosi, non ha regalato confetti alla mandorla? La forma della mandorla, prodotta dall'intersezione di due curve dello stesso diametro, rappresenta l’unione tra cielo e terra, fra spirito e materia. Essa rimanda anche alla forma del pesce e di tutti gli orifizi umani: occhi, bocca ma anche alla vescica, non a caso il nome tecnico assegnatole nell'arte è vesica piscis. In tal senso la mandorla è rimando alla vita e alla fecondità femminile; per questo,

Perseguitati

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Un'infografica che riassume i dati pubblicati su Avvenire del 31 luglio 2015 nell'articolo di Matteo Marcelli :