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Visualizzazione dei post da 2011

Travolti da un imprevisto

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" Il senso comune suggerisce che è meglio evitare gli imprevisti. Eppure, duemila anni fa, una decina di pastori in una notte si sono imbattuti in un fatto che certamente non avevano messo in conto. Un imprevisto che sconvolge la vita, la riempie di significato. L’augurio più bello è che per questo Natale la nostra vita possa essere «travolta» da quell’imprevisto. Anche in un tempo più che mai incerto e difficile, la speranza è il segno della disponibilità del cuore a una nuova partenza ed è la posizione di chi vuole essere davvero protagonista della propria esistenza, ognuno con il suo ruolo e con responsabilità. Il richiamo del Papa ad Ancona alle nuove generazioni è stato un invito a non perdere la fiducia, a «non perdere mai la speranza», quella radice che ci fa guardare la realtà per quella che è: come ultimamente positiva anche quando ci pone di fronte alle difficoltà. Una crisi per un grande cambiamento. E uno slancio così coraggioso e profondo non può che partire dai giova

Senza paura

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" Il cristiano non può che continuare a sperare e a non avere paura, come ci ha insegnato Giovanni Paolo II. Pur avendo sotto gli occhi una situazione economica e sociale complessa, non possiamo arrenderci. È chiaro che ci sono disuguaglianze e ingiustizie non solo in posti lontani, ma anche qui a casa nostra. Basta saperle vedere. Abbiamo il compito e il dovere di lottare per un’Italia migliore e più attenta a tutti: malati, anziani, bambini, portatori di handicap, ma anche a noi giovani, perché senza di noi non ci sarà futuro. Dobbiamo trovare il modo per essere protagonisti veri in politica, continuare a fare volontariato e riuscire a entrare nel mondo del lavoro in modo adeguato, perché non possiamo continuare a essere precari a vita. Il nostro Paese deve riuscire a mantenere i nostri giovani cervelli a casa, perché sono una ricchezza. In generale, la nostra voce deve contare. Forse è utopia, ma io ci credo ". Paola Fumagalli

Almeno potrò dire di averci provato

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In questi giorni di attesa del nuovo anno e in quelli immediatamente successivi, vi lascerò le riflessioni di alcuni giovani, pubblicate su Avvenire del 21 dicembre 2011. Che possano aiutarci a "costruire" un buon 2012. " Credo che sperare sia un dovere, per dare una chance alla vita di sorprendermi. Se non spero, vedrò le occasioni che la vita mi offre non come possibilità, ma come l’ennesima illusione. In questo modo, però, avrei perso in partenza. Se perdo dopo aver sperato, almeno potrò dire di averci provato, di non aver lasciato nulla d’intentato o al caso. Quanto dico «l’ho sperimentato», anche se con sorte alterna, sul piano lavorativo e affettivo ho già vinto... Ah, un’altra cosa: bisogna sperare anche perché così ci attiriamo amici capaci di alimentare ancora di più la nostra speranza, come in un circolo virtuoso ". Fabrizio Assandri

Mai più violenza!!!

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" La violenza è una via che conduce solamente al dolore, alla distruzione e alla morte; il rispetto, la riconciliazione e l'amore sono la via per giungere alla pace ". (Benedetto XVI all'Angelus per la festa di Santo Stefano, ricordando il Natale di sangue in Nigeria)

La tenerezza di Dio

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" Nel Natale noi incontriamo la tenerezza e l’amore di Dio che si china sui nostri limi­ti, sulle nostre debolezze, sui nostri peccati e si abbassa fino a noi. San Paolo afferma che Gesù Cristo «pur essendo nella condizione di Dio… svuotò se stesso, assumendo una condizione di servo, diventando si­mile agli uomini» (Fil 2,6-7). Guar­diamo alla grotta di Betlemme: Dio si abbassa fino ad essere adagiato in una mangiatoia, che è già preludio dell’abbassamento nell’ora della sua passione. Il culmine della storia di amore tra Dio è l’uomo passa attra­verso la mangiatoia di Betlemme e il sepolcro di Gerusalemme ". (Benedetto XVI, catechesi di mercoledì 21/12/2011)

La meraviglia del Natale

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Auguri a tutti! Oggi è Natale. Proviamo però a riscoprire il vero senso di questo giorno. Forse non ci rendiamo conto di quale grande meraviglia abbia compiuto Dio, che si è fatto come noi - così recita una canzone - per farci come lui. Vi lascio l'editoriale di Luigi Ballerin i pubblicato su Avvenire del 21 dicembre, che ci aiuterà a cogliere la meraviglia di questo giorno. "Se in questi giorni di festa passeggiassimo per le strade di Tokio e varcassimo la soglia del Roppongi Hills Cafe, avremmo l’occasione di trovarci fra le braccia di Hug­ Chan che ci dà il benvenuto nel locale con un caloroso abbraccio. Davvero carino, se non fosse che Hug-Chan è un robot creato da Samsung come campagna pubblicitaria per il Natale. A metà strada fra il vecchio omino Michelin e il robottino del bel film Wall-E della Pixar, con i suoi cuscinetti di plastica gonfiata per non farci male, cerca di dispensare ai bambini un po’ di calore umano con il suo Christmas-hug (abbraccio­di- Natale).

Un giovane appassionato della vita

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Per continuare il nostro viaggio alla scoperta dei santi, uomini e donne ricchi di umanità, vi propongo un documentario su Pier Giorgio Frassati, un giovane appassionato della vita.

Gianna Beretta Molla

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Una donna che ha scelto la vita. seconda parte

Padre Kolbe

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Un altro testimone di umanità: padre Kolbe. seconda parte

Don Bosco

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Mi piace pensare ai santi come uomini e donne testimoni di umanità. Noi, invece, il più delle volte li immaginiamo sempre a pregare e molto lontani dalla vita. Non è così, perchè la santità si "costruisce" nella passione per la vita donataci che deve dare frutto secondo il piano amorevole di Dio. I santi hanno testimoniato l'amore verso Dio nella gioia di spendersi per gli altri. Su questo stanno lavorando gli alunni delle classi seconde e a loro,e a chi dovesse visitare questo blog, offro alcuni video trovati nella rete che parlano di alcuni santi. Incomincio con don Bosco, sacerdote che ha dedicato la sua vita all'educazione dei giovani. seconda parte terza parte quarta parte

Il lavoro che fa per te

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Come funzione strumentale per l'Orientamento sto organizzando un evento da proporvi, cari alunni di terza, una volta tornati dalle vacanze di Natale. Mentre stavo cercando del materiale nel web, mi sono imbattuta in un test che vi propongo. Vi chiedo solo di lasciarvi pro-vocare, perchè come tutti i test non può e non deve essere predittivo, ma può offrire spunti per la riflessione personale e per l'eventuale condivisione con chi può consigliarvi, come i vostri insegnanti, i genitori, un counselour. A questo proposito, vi ricordo che lo Sportello di Ascolto è utile anche per confrontarsi sulla scelta della scuola superiore. Ritornando al test, troverete che alcune situazioni vi pensano già usciti dalla scuola; adattatele a voi. Non dimenticate di dare  un'occhiata anche al sito in cui si trova il test. E' molto interessante. Cliccate sull'immagine e provate a scoprire qual è il lavoro che fa per voi.

Tra poco è Natale

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Tra poco è Natale, e l'aria di festa è un po' forzata. La difficile situazione che stiamo vivendo ci rende seri, meno disponibili alla spensieratezza. Speriamo che non ci renda più diffidenti gli uni con gli altri. Mi ha colpito la storia letta su Avvenire del 7 dicembre. Vorrei condiverla con voi. «Ha all’incirca quarant’anni. È una bella donna dal volto sciupato e il sorriso spento. Ben vestita, discreta, entra nella libreria cattolica dove mi trovo per comprare un libro. Nel negozio siamo solamente in tre: due sacerdoti e la commessa. La signora saluta sommessamente. Non è venuta per acquistare un Bambinello, ma per vendere qualcosa. Tira fuori dalla borsa, infatti, con estrema timidezza, una decina di accendini e chiede ai presenti la cortesia di prenderne qualcuno. Nessuno dei tre fuma, sicché l’invito cade nel vuoto. Di venditori di piccole cose inutili, a Napoli e dintorni, ce ne sono sempre stati tanti. In questi mesi di vacche scheletrite, logicamente, costoro sono

C'è sempre un frammento di gioia pura, anche nell'incubo più nero

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Una parabola buddhista: « Un uomo s’imbatté in una tigre. Si mise a correre sempre tallonato dalla belva. Giunto davanti a un precipizio, si lasciò penzolare aggrappandosi a una vite selvatica posta sull’orlo. La tigre lo fiutava dall’alto.Tremando, l’uomo vide che due topi avevano cominciato a rosicchiare piano piano la vite. In quel momento, però, egli scorse davanti a sé una stupenda fragola. Afferrandosi alla vite con una mano sola, con l’altra spiccò la fragola: com’era dolce !». Ecco il commento di monsignor Ravasi, da Avvenire del 4 dicembre: Anche nel pericolo più atroce e nel dolore più disperato, c’è sempre un frammento di gioia pura; anche nell’incubo più nero, si può accendere una scintilla di luce. È importante afferrarla: la paura e la sofferenza muteranno, senza per questo scomparire. Meditiamo gente, meditiamo!

Cosa è meglio per noi?

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Quando in classe si parla di libertà vi si illuminano gli occhi. Eh sì, cari ragazzi, ognuno di voi già si immagina cosa farebbe se fosse veramente libero: niente più orari da rispettare, niente più doveri..."finalmente si fa come dico io!". Passata l'euforia iniziale, ecco che la fronte comincia a corrucciarsi (a qualcuno prima degli altri): "ma sarei proprio così bravo da non mettermi nei guai?!!". Eh sì, mica è facile essere liberi. Ecco che allora qualcuno, timidamente, incomincia a tirar fuori un'altra parolina: responsabilità. Va bene essere liberi, ma con responsabilità, perchè mica si può fare tutto ciò che si vuole. In che mondo vivremmo? Prevarrebbe la legge del più forte, e questo non piace a nessuno. La libertà ci chiede di scegliere ciò che è meglio per noi. Ma cos'è meglio? Vi invito a cliccare qui . Vi si aprirà una pagina da leggere: si tratta delle riflessioni di alcuni ragazzi sul tema della responsabilità e di quello che è meglio per

Il salto nella fede

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A proposito di fede, dato che se ne sta parlando a scuola, vi propongo questa scena, dal mitico Indiana Jones. A voi le riflessioni.

La forza di rialzarsi

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Chi di noi non ha fatto mai l'esperienza di un fallimento. O perlomeno di qualcosa che ci andava vicino: un brutto voto, un rimprovero, una sconfitta.... A scuola, di fronte alle difficoltà i ragazzi reagiscono in maniera diversa: c'è chi si immusonisce, chi ti rende impossibile fare lezione, chi sta lì, più o meno scomposto sulla sedia, ma abbastanza in silenzio, ad aspettare che suoni l'ora. E' ovvio, a nessuno piace ammettere di non essere capace, per cui è preferibile giocare sul fatto che, se solo avessi voluto, avrei fatto tutto bene. Eppure non c'è nulla di male nel non riuscire. Nessuno nasce imparato, ma è purtroppo non facendo che non si impara mai. Vi lascio questo video in cui trovate la testimonianza di una persona a cui la vita non ha risparmiato nulla. Vi troverete forza d'animo, entusiasmo, capacità di mettersi in gioco, ogni giorno.

Fare il male non è segno di potenza

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Gli essere umani sono proprio strani! Riflettevamo su questo qualche giorno fa a scuola, dopo che un ragazzo aveva dato della secchiona ad una compagna che era stata in grado di rispondere alle domande che rivolgevo alla classe. E' proprio strano, facevo notare ai ragazzi, come riusciamo a rivoltare il mondo con le nostre parole. A pensarci bene, infatti, a scuola si dovrebbe venire per imparare, e il "secchione", che non fa altro che fare il suo lavoro, dovrebbe essere lodato, ma invece viene preso in giro. Chi batte la fiacca, e quindi non fa il suo dovere, al contrario, è preso d'esempio dai compagni o comunque ammirato, perchè non è un secchione. Stiamo costruendo un mondo alla rovescia, dove il male diventa bene, e il bene è qualcosa di cui vergognarsi. A questo proposito vi offro una storia che riguarda il Buddha. Leggete: Buddha s’era imbattuto in un criminale che voleva ucciderlo. Gli chiese solo di esaudire un suo ultimo desiderio: «Taglia un ramo da quest’a

Cecilia si rispecchiò nel cielo

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Cari alunni di seconda, all'inizio del cammino che vi ho proposto alla scoperta di alcuni santi, vi lascio queste due riflessioni. Una è di un poeta che ci presenta santa Cecilia, l'altra è di una donna di straordinaria intelligenza e spiritualità. « Cecilia parlava spesso col cielo / e il cielo non le rispondeva, non poteva / e nel cielo Cecilia / continuò a rispecchiarsi / fino al giorno in cui la sua immagine / coincise con il celeste specchio ». (Antonio Porta, 1935-1989) «Per quanto cerchiamo di saltare o di volare in alto, noi non riusciremo mai a raggiungere il cielo. Se, invece, ci mettiamo a contemplarlo e a fissarvi il nostro sguardo, il cielo scenderà, ci avvolgerà e ci abbraccerà...». ( Simone Weil , scrittrice ebrea) . Gianfranco Ravasi , su Avvenire del 22 novembre, ha commentato così queste riflessioni: « Purtroppo noi ci siamo curvati sulla terra, ci dedichiamo esclusivamente alle cose, non possiamo perdere tempo fermandoci — nel silenzio di una no

Il tesoro dell'amicizia

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Vi rimando allo "Spazio di Profrel" per un questionario su quanto conoscete, a livello biblico e non, sull'amicizia. Cliccate sull'immagine.

Indovina chi

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Ricomponi l'immagine e indovina a chi si riferisce. <p><p><p><p><p><p>[Your web browser does not support frames or is currently configured not to display frames. However, you may visit <a href="http://www.jigsawplanet.com/?rc=play&amp

L'amore non morirà mai

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Alla faccia di Halloween, sono molti di più i "miei" alunni che hanno ricordato la festa dei Santi come Dio comanda. Da un veloce sondaggio fatto nelle classi, la maggioranza dei ragazzi si è recata con le famiglie a visitare i propri cari defunti al Cimitero. Novembre è il mese in cui la pietà popolare si esprime nel ricordare chi non c'è più, nella speranza di ritrovarci un giorno, tutti insieme, nella Gloria di Dio. Vi ricordo che la parola "cimitero" deriva dal greco κοιμητήριον (koimetérion, "luogo di riposo": il verbo κοιμᾶν ("koimân") significa "fare addormentare"), attraverso il tardo latino coemeterium . Il termine ha quindi una risonanza culturale decisamente diversa dal termine necropoli, che significa invece "città dei morti". Per i cristiani il luogo in cui seppellire i defunti non poteva più chiamarsi città dei morti, perchè per fede essi credevano e credono che dopo la morte ci aspetta una nuova vita, quella

Cosa abbiamo imparato sulla religione?

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Una proposta di ripasso e verifica per le classi prime. Cliccate sull'immagine.

Ripassiamo l'argomento sull'adolescenza

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Come ripasso e per verificare quanto avete imparato, vi propongo un esercizio. Cliccate sull'immagine, che vi porterà a "Lo spazio di Profrel" da cui potete accedere al quiz. Buon lavoro!

La genialità e la pazienza

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« La genialità come la santità non si eredita. Il genio non è altro che una grande attitudine alla pazienza ».(Georges-Louis Buffon, naturalista francese del Settecento) Nel nostro immaginario difficilmente associamo la pazienza alla genialità: il genio è un intuitivo, quindi, è un vulcano di idee, ma non uno paziente. Quanto ci sbagliamo! Se la genialità non viene pazientemente coltivata, si perde. L'esercizio è indispensabile. Tutti i grandi artisti, irruenti nella fase creativa, lo erano di meno nella fase operativa, dove, con pazienza e costanza, affinavano la tecnica, curavano l'esecuzione. Ho letto, per esempio, che Vivaldi fosse capace di comporre una partitura in meno tempo di quello che impiegava il segretario a ricopiarla; però su quella stessa partitura, il compositore lavorava instancabilmente a rifinire e rielaborare. Da questo un insegnamento per tutti: la fatica, l'addestramento sono necessari a ciascuno e in ogni attività. Meditiamo, gente. Meditiamo!

Le otto regole dell'amicizia

In conclusione del nostro viaggio alla scoperta dell'amicizia, vi invito a completare questo testo che parla delle Otto regole dell'amicizia. Testo tratto da Genisio M., Il tesoro che c'è. Corso di religione cattolica per la scuola secondaria di 1° grado , Marietti scuola 2006

Conoscere la meta

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" Si deve conoscere la meta prima del percorso. Chi non ha uno scopo non prova quasi mai diletto in nessuna operazione ". (Jean Paul, scrittore tedesco nato nel 1763) Avere chiara la finalità del nostro agire sembra scontato, ma non lo è. Nella realtà siamo così poco ponderati nelle nostre scelte, che il più delle volte "partiamo" senza sapere dove esattamente ci condurrà l'azione intrapresa. La riflessione e la pacatezza non sappiamo cosa siano. Eppure avremmo bisogno di recuperare queste virtù, per ridare senso, il vero senso, al nostro agire quotidiano e, perchè no, anche alla nostra vita. Solo così potremmo ritrovare il gusto nelle cose che facciamo, senza che siano soltanto le emozioni a governarci la vita. Perchè, sappiatelo, le emozioni passano, si dileguano, a volte lasciandoci devastati e vuoti. Pensare bene a dove si vuole arrivare, darsi ragione delle proprie scelte....non credete che valga la pena incominciare a provarci? Meditate, ragazzi, medita

Le classi e l'amicizia

Ecco le frasi delle classi sull'amicizia. Provate a costruire le vostre, mettendo insieme le parole utilizzate dai ragazzi. classe 2A classe2B classe2B di Castelraimondo classe 2C classe2D classe 2E

L'icona dell'amicizia

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Quanto contava per Gesù l'amicizia? Andate a leggere i seguenti passi: Lc 10,38-42 ; Gv 11,33-36 ; Gv 13,23 . Vi propongo un’icona copta del VII secolo che raffigura Cristo che abbraccia san Mena, abate del monastero di Alessandria. Questa immagine è comunemente denominata Icona dell’amicizia . L’icona rappresenta Gesù che accompagna un discepolo. Gesù è ben riconoscibile dal nimbo (aureola) che attornia il capo con all’interno la croce luminosa. Questa aureola è segno della grazia divina che è comunicata al discepolo che cammina al fianco del suo Signore e dal contatto della mano destra che Gesù posa sulla spalla destra del discepolo. È la trasmissione della vita divina a chi segue Gesù via, verità e vita. Gesù è il maestro e Signore come indica il libro chiuso che regge nella mano sinistra, che è  il Vangelo, la lieta notizia, il dono prezioso (la copertina è ricca di pietre preziose) ed è il messaggio misterioso, il libro sigillato. Il discepolo è guidato da Gesù che lo a

Ma il mondo non esploderà

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Così ha intitolato il suo commento Cesare De Carlo sul Quotidiano Nazionale del 31 ottobre 2011. A cosa si riferiva? Alla notizia, di cui vi parlavo anch'io qualche giorno fa, della nascita del 7 miliardesimo abitante della Terra. Sette miliardi di esseri umani abitano questo pianeta e c'è chi vede nero: scarsità di spazi, cibo, acqua, petrolio, carbone e altre fonti energetiche. Ma vediamo cosa dice l'autore del commento di cui vi parlavo: "Insomma una catastrofe, anche perché la popolazione secondo le più pessimistiche proiezioni potrebbe più che raddoppiare da qui alla fine del ventunesimo secolo: dagli attuale 7 a 15 miliardi. Andrà così? Non necessariamente. Perché se è vero che negli ultimi sessant'anni gli abitanti della Terra sono passati da 2,5 a 7 miliardi, è altrettanto vero che in Europa, nelle Americhe, in Asia cala il tasso di natalità. E di molto. In Cina, la politica di un figlio per famiglia sta determinando due fenomeni: mancano all'appel

L'amicizia nella Bibbia

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Nella Bibbia si narrano storie di amicizia, come quella tra Gionata e David o tra Rut e Noemi. Quest’ultima ci ha donato versetti colmi di commozione: « Perché dove andrai tu andrò anch’io; dove ti fermerai mi fermerò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio; dove morirai tu, morirò anch’io e vi sarò sepolta. Il Signore mi punisca come vuole, se altra cosa che la morte mi separerà da te » (Rt 1,16-18). Grazie a tale insistenza Noemi comprese quale dono fosse Rut per la sua vita, così partirono insieme per il loro viaggio. L'amicizia lega Davide a Gionata, figlio di Saul, primo re d'Israele. Tale amicizia, pura e disinteressata, non si arresta neanche quando Saul inizia a perseguitare Davide, perchè comprende che il giovane gli succederà come re. Alla morte suicida di Saul, sconfitto dai Filistei sui monti di Gelboe, e alla notizia della fine di suo figlio Gionata, Davide si straccia le vesti dal dolore ed esclama questo lamento: « Perchè son caduti gli e

Cosa sono le icone

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La parola "icona" significa "immagine" ed è un particolare tipo di arte figurativa sacra del cristianesimo orientale. L'icona si scrive perché i fedeli possano leggerla, Infatti, i cristiani, devono poter leggere nell'icona la verità della loro fede per stabilire l'incontro con la divinità, con Maria, con i santi... L'icona deve essere contemplata in silenzio e in preghiera. Nelle chiese ortodosse, le icone vengono collocate sulle pareti, ma soprattutto sull' iconostasi che è una specie di parete in legno che divide il presbiterio dalla navata. L'icona, lavorata su una tavoletta di legno, è caratterizzata dal colore. I colori fondamentali sono il verde (la natura, la creazione), l'azzurro (il cielo, la trascendenza), il giallo (lo splendore, la luce divina), il rosso (l'umanità), il bianco (la divinità). Ma è fondamentale anche l'oro che, oltre a dare maggior pregio all'opera, garantisce all'icona una luce tutta sua, no

La festa delle zucche

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Ieri sera, vigilia di Ognissanti, sembrava di essere a Capodanno o a Carnevale. In ogni angolo del paese frotte di ragazzini andavano sparando diavolerie varie, con botti più o meno rumorosi (minimo 10 euro a ragazzino andati in fumo; alla faccia della crisi!). Passino i gruppetti che girano per le case per il "dolcetto scherzetto", ma cosa c'entrano i botti? Halloween vuol dire Tutti i Santi, come ho avuto già modo di raccontare, e i santi non vanno certo cacciati a suon di botti!!! E' proprio vero. Halloween sta sempre più diventando la Festa delle Zucche. Vuote!

E tu che numero sei?

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Nel mondo è nata la 7 miliardesima persona (si dice così? boh!!!). Voi a quale numero appartenete? Io so di essere stata la numero 3.042.264.493. Come faccio a saperlo? La BBC ha pubblicato uno strumento di analisi statistica intitolato 7 billion people and you: What’s your number? Cliccando sull'immagine potete accedere a questo servizio. Vi basterà inserire la vostra data di nascita, la nazione in cui siete nati e il vostro genere. Saprete così non solo che numero siete tra i nati nel mondo, ma otterrete anche dati riguardo la popolazione mondiale e sulla vostra nazione (tasso di crescita, immigrazione, aspettative di vita secondo il sesso, ecc.).

Il caso o Dio?

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« Il caso è lo pseudonimo di Dio quando non si firma personalmente » (Jules Renard) Chi crede sa che Dio parla attraverso la realtà.Nulla di ciò che accade è senza senso. Dietro i fatti che ci capitano c'è sempre qualcosa che dobbiamo capire, prendere sul serio, e vivere appassionatamente. Se non sentiamo Dio, non è che Lui ha smesso di parlare, ma siamo noi ad aver cambiato frequenza. Il caso, per chi crede, non esiste. E di destino ce ne è uno solo: l'incontro con Lui.

Prof, ma sono adulti o bambini?

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Noi adulti non siamo sempre di buon esempio per i nostri ragazzi. Eppure loro ci guardano, ci osservano, assorbono i nostri comportamenti. Non si può non educare e purtroppo a volte educhiamo male.  Mi indigno (ma il mio indignarsi non ha nulla a che fare con indignazioni viste qua e là), quando vedo la maleducazione, la prepotenza, l'inciviltà. Vi lascio questa testimonianza tratta da Avvenire del 27 ottobre, con l'avvertenza di evitare comunque le generalizzazioni, che ci fanno vedere il peggio tutto da una parte, e ci fanno invece dimenticare il bene che vi si può trovare, anche da quella parte. «Allora ragazzi, qui siamo in un luogo sacro, capite vero? Non parlate, state attenti e siate educati...». Ligia al dovere, la professoressa di lettere Anna Eugenio catechizza i suoi alunni prima di salire sulle tribune di Montecitorio e assistere alla seduta dell’Aula. Ma poi... «Grida, risse, cordoni di sicurezza, e non mi faccia ricordare quelle facce livide dei deputati, arra

Ad Assisi, insieme per la pace

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Dopo 25 anni, dalla prima Giornata di preghiera voluta da Giovanni Paolo II, Benedetto XVI ha convocato ad Assisi rappresentanti delle varie religioni per una giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo. Sono stati invitati anche tutti coloro che, pur non riconoscendosi in un cammino religioso, sono sinceramente impegnati nella ricerca della verità, nella promozione del vero bene dell'umanità e nella costruzione della pace. " Pellegrini della verità, pellegrini della pace " è il titolo dato a questa Giornata. Dice il papa che " Chi è in cammino verso Dio non può non trasmettere pace, chi costruisce pace non può non avvicinarsi a Dio ". Nella città di Francesco, umile e povero, apostolo della fratellanza universale, i cercatori della verità e della giustizia, uomini e donne di buona volontà, si ritroveranno insieme come pellegrini per testimoniare che la pace è una fatica comune, che richiede capacità di dialogo, rispetto p

Cristiani e indù insieme per la libertà religiosa

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In occasione della festa indù di Deepavali , che viene celebrata oggi, vi riporto un articolo di AVVENIRE, pubblicato il 21 ottobre 2011. «La libertà religiosa è annoverata tra i diritti umani fondamentali, che si radicano nella dignità della persona umana. Quando essa viene messa a repentaglio o negata, tutti gli altri diritti umani sono in pericolo». Lo sottolinea il messaggio del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso in vista della festa indù di Deepavali, che quest’anno verrà celebrata il 26 ottobre. Quando è rispettata e promossa – aggiunge il testo firmato dal presidente del dicastero vaticano, il cardinale Jean-Louis Tauran e dal segretario, l’arcivescovo Pier Luigi Celata – «la libertà religiosa consente ai credenti di collaborare con maggior entusiasmo, con i propri concittadini, nella costruzione di un ordine sociale giusto ed umano». Di qui anche l’invito a collaborare insieme, cristiani e indù, per «dare un contributo specifico al bene comune». I campi non man

Clip Art Gallery

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Se avete bisogno di abbellire le vostre presentazioni o i vostri lavori con word od altri programmi, vi suggerisco di visitare il sito Discovery Education . All'interno vi trovate la sezione Clip Art Gallery che offre una enorme quantità di immagini di libero utilizzo per la didattica e il tempo libero. Le immagini sono divise in varie categorie tra cui Arte, Lettere e Numeri, Musica, Scienze, Stagioni, Storia, Eventi speciali, Sport, Studenti, Insegnanti,Tecnologia. Per prelevare le Clip Art bisogna cliccare sopra la miniatura per ingrandirle e poi salvare con il tasto destro del mouse. Se volete dare un'occhiata cliccate sull'immagine.

Abituarmi ad una vita senza te

Si può vivere senza Dio? Sicuramente sì, ma a quale prezzo? Non ho intenzione di entrare in polemica con nessuno, nè tanto meno di giudicare chi il problema Dio lo ha risolto, arrivando alla conclusione che non esiste nulla oltre questa realtà. Mi ha colpito la canzone di Vasco Rossi "Manifesto Futurista Della Nuova Umanità". Il tono è ironico, ma vale la pena riflettere su alcune parole. L'umanità nuova di cui parla la canzone si è liberata di Dio, riconosce la vita come una combinazione di fattori casuali, non ha bisogno di cercare certezze assolute nelle religioni, vive la sua esistenza giorno per giorno, facendo un patto con le proprie emozioni. Eppure Dio, per come l'ho conosciuto io, non toglie nulla alla vita, nè chiede di essere dei poveri illusi. "Avete capito - dice Benedetto XVI - che Dio non vi toglie nulla, ma vi dà il “centuplo” e rende eterna la vostra vita, perché Dio è Amore infinito: l’unico che sazia il nostro cuore" (da un discorso d

Amare le catene

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Leggendo il Mattutino di Gianfranco Ravasi pubblicato su Avvenire del 16 ottobre 2011: " Tutto il mondo aspira alla libertà, e tuttavia ciascuna creatura è innamorata delle proprie catene. Tale è il primo paradosso e il velo inestricabile della nostra natura". Così scriveva il filosofo mistico indiano Sri Aurobindo (1872-1950). Attorno alla parola «libertà», che è sulle labbra di tutti, in particolare di quelli che cercano di ferirla e piegarla, si consumano molti equivoci e contraddizioni. La libertà autentica è impegnativa perché è sinonimo di rigore, di carità, di creazione. L’uomo preferisce seguire l’onda, non trovarsi solo con sé stesso e con le scelte da compiere, desidera essere quietamente condotto per mano dal suo istinto o dalla guida di un altro così da accomodarsi senza pensieri e domande. È questo «il velo inestricabile della nostra natura» nel quale ci avvolgiamo e ci sentiamo protetti dal rischio che la libertà comporta. «Vincere l’intima servitù è più i

I giovani e la fede

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Qual è ragazzi il vostro rapporto con la fede? "Io, prof, non so a cosa serva la religione". "Sa, prof, a volte mi vengono tanti dubbi sulla religione". "Io credo, prof. Senza la religione mi mancherebbe qualcosa". Ecco i dubbi e le certezze dei "miei" alunni. Alla loro età la questione religione incomincia a farsi problematica. Dubbi ancora nascosti, non formalizzati, ma che incominciano a farsi strada. L'adolescenza, l'età in cui tutto viene messo in discussione, come potrebbe ignorare questo aspetto della vita? Nel libro di Luciano Zanini , Adolescenti e la religione e la vita , EDB, trovo scritto: " Credere in Dio aiuta a dare un senso alla vita, ad avere un punto di riferimento. Penso che credere in qualcuno che è più grande di te, come gli uomini fin dall'antichità hanno fatto, sia utile per stare meglio, per vivere con meno preoccupazioni e più serenità; aiuta a superare i problemi che si presentano davanti anoi. E&

L'amicizia nei film

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Ho proposto ai ragazzi di seconda di leggere la trama di alcuni film che parlano di amicizia, per poi andare a ricercare la concezione cristiana di amore e amicizia. Ecco alcune scene dei film su cui i ragazzi hanno lavorato e su cui hanno individuato alcune idee chiave. Spero a breve di proporre la sintesi del loro lavoro che dovrebbe essere realizzata con tagxedo. Ecco alcune scene tratte dai film oggetto della loro ricerca. Il bambino con il pigiama a righe Un ponte per Terabithia Red e Toby nemiciamici L'ottavo giorno La gabbianella e il gatto Stand by me

Sull'adolescenza

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Ho proposto alle classi terze un lavoro sull'adolescenza. L'intenzione è quella di riflettere su questo particolare momento della vita, di affrontare alcune tematiche, come l'amicizia o la sessualità alla luce della proposta cristiana. Dal braistorming iniziale, è emerso come ogni classe veda questo momento della vita in modo diverso. Chi sottolinea le delusioni, la crisi, gli amori, le varie problematiche, chi, invece, considera l'adolescenza come l'età del divertimento, della spensieratezza, del gioco. Ho pensato di provocare  i miei alunni proponendo la scena delle porte dal film Labyrinth , che penso esprima efficacemente la difficoltà nello scegliere, i cambiamenti continui, i dubbi e le false certezze che attraversano questa fase della vita. A voi la scena.

Dal "testamento"di Steve Jobs

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Non sto qui a dirvi chi era Steve Jobs. Ne hanno parlato in tanti in questi giorni. Vorrei invece proporvi alcune frasi tratte da quello che può essere definito il suo "testamento spirituale". Mi sono ritornate in mente quando, qualche giorno fa, un alunno mi diceva che la scuola non gli piaceva e che non aveva voglia di fare niente. Ho provato tristezza nel vedere quel ragazzo completamente arreso. Anche un po' di rabbia, a dir la verità, perchè non si può, a dodici anni, non avere sogni e progetti per il futuro. «Ra­gazzi, siate affamati. Siate folli», disse Steve Jobs ai neolaureati dell’Università di Stanford, il 12 giu­gno 2005, aggiungendo «Ab­biate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qual­che modo loro sanno che cosa vole­te realmente diventare». E parlando di sé, già malato, disse: «Ricordarmi che morirò presto è il più importan­te strumento che io abbia mai in­contrato per fare le grandi scelte del­la mia vita. Perché quasi tutte l

Tre donne premio Nobel per la Pace

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Il contributo delle donne allo sviluppo della pace sta diventando sempre più evidente e fecondo. Il premio alla presidente della Liberia Ellen Johnson Sirleaf , alla connazionale Leymanh Gbowee e all’attivista yemenita Tawakkul Karman è un segnale forte del riconoscimento dell’impegno costante e coerente di tante donne che sono particolarmente coinvolte nel processo della costruzione della pace e riconciliazione nei loro Paesi. Le tre donne sono state premiate per «la loro battaglia non violenta per la sicurezza delle donne e per i diritti delle donne alla piena partecipazione all’impegno per la costruzione della pace». Ellen Johnson Sirleaf è la prima presidente donna di un Paese africano, Leymanh Gbowee è una costruttrice di pace che ha mobilitato donne cristiane e musulmane per superare le divisioni e gli odi tra i gruppi etnici del proprio Paese contribuendo così alla conclusione della lunga e sanguinosa guerra della Liberia e assicurando la partecipazione delle donne alle elezi

Storicamente modificato

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Prendo in prestito il titolo del post dall'articolo di Potus del 6 ottobre. Leggete qui: "Si scrive C.E. e sta per «Common Era», «era comune». È un modo per contare gli anni dalla nascita di Gesù… senza nominare Gesù. Sì, avete capito bene. Una soluzione un po’ strana, che diventa addirittura stranissima se ad adottarla è la Bbc, il famoso «servizio pubblico» della radiotelevisione britannica. Finora nei programmi della Bbc tutti si riferivano agli anni del calendario con le sigle A.D. («Anno Domini»: viene dal latino e vuol dire «anno del Signore») oppure A.C. («After Christ», che equivale al nostro «dopo Cristo»). D’ora in poi, secondo le disposizioni dell’emittente, presentatori e opinionisti sono invitati ad adoperare una definizione più neutra: C.E., appunto. Poco importa se, per qualcuno, la stessa sigla potrebbe essere interpretata come «Christian Era» (era cristiana). Il punto è che la Bbc preferisce evitare qualsiasi riferimento al cristianesimo. Perché? Perché i

Le prove d'ingresso

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Non sono per principio contraria alle prove di ingresso, ma non le amo molto. A volte mi sembrano una sorta di accanimento contro gli alunni. Basta vedere i registri di classe della prime settimane e sembra di essere a fine quadrimestre: ogni giorno una o due prove. Penso comunque che il docente debba pur rendersi conto della classe che ha davanti, per poter progettare al meglio il suo lavoro. E' importante verificare le conoscenze pregresse, sondare le eventuali lacune, cogliere i punti di forza e di debolezza degli alunni. Fossi in voi, ragazzi, affronterei queste prova con la dovuta serietà, ma anche con altrettanta leggerezza (una prova d'ingresso non pregiudica nulla!). Io, in genere, mi affido molto all'osservazione. Mi interessa vedere quanto i mei alunni sono capaci di ascoltare, cosa riescono a cogliere da quanto detto o letto, la loro capacità di farsi domande, di interpretare e rielaborare. Comunque qualche prova classica, quella cioè a crocette, per intenderci,

Imparare ad ascoltare

Da Prof 2.0 , il blog del professore e scrittore Alessandro d' Avenia, una provocazione su cui riflettere: "Troppo spesso diamo per scontato che gli studenti ci ascoltino. Uno dei cinque sensi, quello più legato alla comprensione del mondo, è invece in crisi. E quando un senso si usa male, si perde anche il senso delle cose. Mi piace il fatto che in italiano usiamo la stessa parola per indicare i 5 sensi e il senso della vita, della realtà, delle cose… Solo chi usa bene i sensi trova un senso, perché la realtà parla forte e chiaro. Ma se i sensi sono chiusi prenderemo il senso a prestito da ciò che magari sensato non è: l’idea dominante, il così fan tutti, il così mi dicono di fare (conformismi e totalitarismi nascono da qui)". Guardate il video.

Rallenta il ritmo

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Ho letto su Avvenire che SpongeBob, un cartone animato molto diffuso negli Usa (e apprezzato anche in Italia), che ha per protagonista una sorta di spugna, è sotto accusa. Da un esperimento condotto in Virginia su 60 bambini di 4 anni, divisi a sorte in tre gruppi, è emerso che chi aveva guardato questo cartone animato per 9 minuti, di fronte ad alcune attività, come contare all'indietro, raggiungeva punteggi più bassi di chi aveva impiegato quei minuti in altro, come disegnare o vedere un altro genere di cartoni. Secondo i ricercatori, ciò dipende dalla velocità con cui nel cartone animato si svolgono le azioni e si alternano le scene. Sembrerebbe quindi che pochi minuti di un cartone animato "ad alta frequenza" (e sono moltissimi i cartoni veloci come SpongeBob) fanno peggiorare, almeno nell’immediato, le capacità cognitive ed esecutive dei bambini di 4 anni, che subiscono un rallentamento non solo nell’eseguire i compiti, ma anche nell’adottare le decisioni, e hanno

Il peso delle parole

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Un vecchio ebreo, giunto a tarda età con la mente e la vista appannate, non riusciva più a leggere il suo libro di preghiere e la memoria, dopo aver iniziato anche l’orazione più comune, latitava e si confondeva. Allora decise di fare così: «Reciterò ogni giorno al mattino e alla sera l’alfabeto ebraico per cinque volte e tu, Signore, che conosci tutte le nostre preghiere, metterai insieme le lettere perché compongano le orazioni che non so più ricordare e dire». Molte volte noi mettiamo insieme le parole senza dargli un senso, oppure, il senso glielo diamo, ma forse sarebbe stato meglio per noi non aver parlato. Quante volte, a scuola, c'è chi si lamenta per le battute dei compagni, oppure chi parla e straparla, senza rendersi conto (spero) di essere fastidioso, se non indisponente. Vi dico sempre che le parole hanno un peso, che dovremmo pensare di più a quello che diciamo. Dio, nel racconto di Genesi, crea con la sua parola (vi ricordate: "E Dio disse..."?), e visto