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Visualizzazione dei post da ottobre, 2013

Le mani di Dio

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Assisi, basilica superiore. La scena in cui Francesco rinuncia ai beni paterni. Se si osserva bene, è tutta un dialogo di mani. Quelle giunte del santo. Quella chiusa a pugno e trattenuta a forza di Bernardone. E in alto quella benedicente, che per metonimia riassume la presenza di Dio, il "padre che è nei cieli". Chissà se Giotto sapeva, come spiega don Giovanni Cesare Pagazzi, che "«’iniziale ebraica del nome di Dio YHWH, la lettera yod, è vicinissima al vocabolo yad, che vuol dire mano. E del resto la parola mano è una delle più ricorrenti dell’Antico Testamento, a cui possiamo aggiungere i riferimenti alla destra, spesso chiamata a racchiudere l’operato di Dio». [...] L’azione di Dio, ricorda Pagazzi nel volume Fatte a mano. L’affetto di Cristo per le cose (Edizioni Dehoniane Bologna, pp. 128, euro 11, prefazione di Pierangelo Sequeri), lo porta a «sporcarsi le mani». «Dire che Dio ha mani vuole dire che agisce con stile identificabile. È un’espressione che usia

La donna nelle religioni monoteiste

Lascio ai miei alunni di terza la presentazione che abbiamo visto a scuola sul ruolo della donna nelle religioni monoteiste. Spero possa essere utile anche a qualche collega.

La vita è un insieme di interrelazioni

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Come ulteriore contributo alla riflessione sull'essere comunità, vi propongo, cari ragazzi di seconda, questo pensiero di Martin Luther King , tratto dall' omelia del Natale del 1967. « La vita è un insieme di interrelazioni. Siamo legati ad una rete di comunità vestiti dello stesso abito del nostro destino. Tutto ciò che colpisce direttamente, colpisce tutti indirettamente. Siamo fatti per vivere insieme: la nostra realtà è intercomunicante. Non vi siete mai fermati a pensare che non potete neppure andare al lavoro al mattino senza dichiarare la vostra dipendenza da tutto il mondo? Vi alzate, fate le vostre pulizie afferrando la spugna, e questa vi viene da un indigeno del Pacifico. Prendete il sapone e questo viene dato dalla mano di un francese. Passate in cucina a bere un caffè e vi viene versato nella tazzina da un sudamericano: o forse preferite il thè, e vi viene offerto da un cinese; o ancora desiderate cioccolato ed è un africano che ve lo offre. Allungate la mano p

Lo sviluppo dei popoli

La tragedia di Lampedusa ha scosso le coscienze. Spero di tutti. Simili tragedie non possono lasciarci indifferenti; ma l'emozione che suscitano deve accompagnarsi ad un serio ripensamento del nostro stile di vita. Non è possibile che ci si scuota dall'indifferenza solo quando le tragedie accadono alle "porte di casa". La miseria e la disperazione accompagnano la vita di tante persone. Dobbiamo farci carico del loro dolore e ripensare e costruire un mondo più umano, un mondo più giusto. A scuola stiamo proprio parlando di comunità, di fraternità, di bene comune. Se non ci riconosciamo fratelli e se continuiamo a vivere secondo la logica del più furbo e del più forte, non ci sarà un'evoluzione dell'umanità. Piuttosto diventeremo sempre più simili alle bestie, che non scelgono di essere così, ma anzi, molte volte, ci stupiscono per la solidarietà e l'accoglienza di cui sono capaci. Per approndire ulteriormente la riflessione, vi propongo l'enciclica

I racconti della creazione

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Quanto volte vi ho detto che di racconti della creazione ce ne sono due nella Bibbia? E quante altre volte vi ho ricordato che diversi sono gli autori del testo biblico? Leggete cosa ha scritto Matteo Liut in Popotus del 10 ottobre 2013: La prima volta viene ritratta nel racconto scandito in sette giorni, che viene letto ogni anno durante la Veglia pasquale del Sabato Santo. Questo brano ha un tono maestoso e descrive un Dio che sovrasta tutto il cosmo, mettendolo in ordine. La «seconda creazione», invece, è contenuta in un brano che avrebbe un’origine più antica: la Genesi non è il prodotto di un unico scrittore, che ha realizzato il libro tutto di seguito come fa un autore moderno, ma è il frutto di un lavoro di raccolta di diversi racconti risalenti anche a epoche diverse. In questa «seconda creazione» Dio viene descritto come un attento costruttore che dà forma ad ogni cosa: assomiglia quasi a un artigiano. E quando si tratta di creare la donna la sua azione ricorda addirittura

Valorizzare il ruolo delle donne. Anche nella Chiesa

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La maternità non è semplicemente un dato biologico, ma comporta una ricchezza di implicazioni sia per la donna stessa, per il suo modo di essere, sia per le sue relazioni, per il modo di porsi rispetto alla vita umana e alla vita in genere". Lo ha detto il Papa aggiungendo che la maternità non va ridotta neppure solo a "un ruolo sociale", e che "chiamando la donna alla maternità, Dio le ha affidato in una maniera del tutto speciale l'essere umano". Papa Bergoglio lo ha detto nella udienza ai partecipanti a un seminario sui 25 anni della Mulieris dignitatem. Il Papa si è soffermato in particolare sul punto della Lettera apostolica dedicata nel 1988 da Giovanni Paolo II alla figura della donna, in cui si parla dello "speciale affidamento dell'essere umano alla donna", e si è chiesto cosa ciò significhi. "Mi pare evidente - ha osservato - che il mio predecessore si riferisca alla maternità. Tante cose - ha aggiunto - possono cambiare e sono

Italiani, studiate di più!!!

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Da Popotus del 10 ottobre 2013. immagine tratta da Popotus del 10 ottobre 2013 Nella classifica dell’istruzione dei Paesi più industrializzati del mondo, l’Italia occupa le posizioni di coda. È penultima per quanto riguarda la matematica e addirittura ultima per la lettura e la comunicazione. L’allarme è stato lanciato dall’Ocse (sigla che sta per Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), che ha realizzato una ricerca sul livello di istruzione dei cittadini di 24 Stati. Per quanto riguarda le abilità alfabetiche (leggere e scrivere), gli italiani arrivano a un punteggio di 250, rispetto a un massimo di 500 e a una media Ocse di 273. Ai primi posti ci sono Paesi come il Giappone e la Finlandia. Che ne dite, ragazzi? Ci diamo una mossa?!!!

Donne ebree in preghiera al Muro del pianto. Ad alta voce.

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Un contributo al nostro lavoro di ricerca su "Donne nelle religioni", tratto da Popotus del 10 ottobre 2013. Litighiamo su tante cose, ma difficilmente penseremmo che qualcuno possa farlo persino sul modo in cui si prega. Invece capita anche questo. Ed è per tutti una buona notizia quando le persone interessate si mettono d’accordo. È quanto è successo in questi giorni a Gerusalemme dove sembra essere destinata a finire la disputa sulla preghiera delle donne al Muro del pianto, luogo veneratissimo da tutti gli ebrei. Come avviene in tante sinagoghe, anche al Muro maschi e femmine pregano in zone separate (sembra strano, ma pure nelle nostre chiese un tempo era così...). Solo che in questo posto di Gerusalemme finora alle donne era permesso di pregare solo individualmente e in silenzio. A differenza degli uomini che si ritrovano in gruppi e – soprattutto – leggono ad alta voce la Torah, la Bibbia ebraica. Questa distinzione tra maschi e femmine nel modo di pregare esiste

Non opprimete i figli con l'idea della scuola

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Proprio ieri si sono concluse le visite alla scuola da parte dei genitori degli alunni di prima. Grazie per la vostra partecipazione e perché credete, come noi insegnanti, che scuola e famiglia debbano essere unite per il bene dei bambini e dei ragazzi che ci vengono affidati. Proprio per questo vorrei condividere con voi un brano della scrittrice Natalia Ginzburg, tratto da Le piccole virtù , pubblicato originariamente su "Nuovi Argomenti" nel 1960. Al rendimento scolastico dei nostri figli, siamo soliti dare un'importanza che è del tutto infondata. E anche questo non è se non rispetto per la piccola virtù del successo. Dovrebbe bastarci che non restassero troppo indietro agli altri, che non si facessero bocciare agli esami; ma noi non ci accontentiamo di questo; vogliamo, da loro, il successo, vogliamo che diano delle soddisfazioni al nostro orgoglio. Se vanno male a scuola, o semplicemente non così bene come noi pretendiamo, subito innalziamo fra loro e noi la ban

Musulmani a difesa dei cristiani

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Letto su http://www.missionline.org (7/10/2013) «Una sola nazione, un solo sangue». Hanno scelto questo slogan ieri a Lahore un gruppo di musulmani pakistani per esprimere la loro solidarietà alla comunità cristiana colpita due settimane fa dalla gravissima strage di Peshawar, avvenuta proprio durante la Messa domenicale in una chiesa anglicana. Il gruppo ha formato una catena umana a protezione della locale chiesa di Sant'Antonio, replicando un'immagine già vista anche in altri contesti che hanno vissuto l'esperienza di attacchi violenti da parte di fondamentalisti musulmani ai danni delle comunità cristiane. A promuovere l'iniziativa - organizzata attraverso i social network - è stato l'imam Mohammad Farooq che ha recitato davanti ai presenti alcuni versi del Corano che invitano alla tolleranza. E un gesto analogo - riferisce la stampa pakistana - si era già tenuto la scorsa settimana a Karachi fuori dalla cattedrale di San Patrizio. «I terroristi ci hanno most

IRC e catechismo

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Vediamo se avete capito la differenza tra l'IRC e il catechismo. Cliccate sull'immagine.

La giornata della pace, della fraternità e del dialogo

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Dalla circolare del Miur per la Giornata del 4 ottobre: Come è noto il Parlamento italiano con la Legge 10 febbraio 2005 n. 24 ha riconosciuto il 4 ottobre quale «solennità civile e giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse, in onore dei Santi Patroni speciali d'Italia San Francesco d'Assisi e Santa Caterina da Siena». In questo modo s’intende invitare l’intera comunità nazionale a riscoprire l’attualità del messaggio di pace, fraternità e dialogo di Francesco d’Assisi. La riscoperta e riaffermazione di questi valori chiama in causa la scuola che costituisce la sede privilegiata per l’educazione e la formazione delle giovani generazioni. La data del 4 ottobre rappresenta dunque una grande occasione per richiamare l’attenzione sull’importanza dei valori della pace, della fraternità, della solidarietà e del dialogo tra quanti sono portatori di culture e religioni diverse in una società e in un mondo caratterizzato da una

Se perdiamo la memoria di Dio

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Domenica 29 settembre ero in piazza San Pietro alla Messa per la Giornata dei catechisti, in occasione dell'Anno della fede. E' stata una bellissima giornata, conclusa con la visita ad alcune chiese meno note della capitale e con l'incontro con un giovane sacerdote di una parrocchia di periferia. Quante volte sarete stati a Roma? La domanda la rivolgo a voi, carissimi alunni. Ma quante volte avete veramente pensato che lì, in quel luogo, si è andata costruendo la storia della cristianità? In un modo ostile i primi cristiani difesero con coraggio la loro fede, furono testimoni credibili di un Vangelo che offriva speranza e riconosceva dignità ad ogni essere umano: uomo o donna, libero o schiavo, giovane o vecchio che fosse. Mi viene da pensare che anche oggi c'è una sorta di ostilità verso la Chiesa e il cristianesimo, che purtroppo arriva, in alcune parti del mondo, a vere e proprie persecuzioni. Eppure il Vangelo non è contro l'uomo. Le parole di Gesù, la sua s