La parola pace scritta in inglese, ebraico e arabo, costruisce un simbolo che invita a sperare nella soluzione del conflitto tra ebrei e palestinesi. La pace, in questa area del mondo, sembra ancora molto lontana; la guerra, purtroppo, ha radici antiche, nutrite dall'estremismo, l'incomprensione, l'intolleranza. Se solo gli uomini imparassero a guardarsi negli occhi! C'è un villaggio, situato su una collina, ad uguale distanza (30 km) da Gerusalemme, da Tel Aviv e dalla cittá palestinese di Ramallah, dove, fin dal 1977, vivono famiglie arabe ed ebree. Il villaggio si chiama Neve Shalom/Wahat al-Salam , e chi vi abita vuole testimoniare che la convivenza tra arabi (non solo musulmani ma anche cristiani) ed ebrei è possibile . Il nome di questo villaggio deriva da un passo del profeta Isaia (32,18), dove leggiamo: "Il mio popolo abiterá in un’Oasi di Pace" ( Neve Shalom in ebraico, Wahat al-Salam in arabo). Fu il padre domenicano Bruno Hussar, ebreo di origine