La rinuncia al superfluo; la critica alla sessualità usa e getta; la necessità di assumersi responsabilità e sacrificarsi per cambiare le cose, invece di fare gli arrabbiati o gli indifferenti; un no al dilagante modello del «vincere». Sono solo alcuni dei temi che rendono l’album dei vicentini The Sun, Spiriti del sole , in uscita martedì prima di un tour (debutto il 27 a Prato), una gran bella notizia. Non solo perché Francesco, Matteo, Gianluca e Riccardo, tutti tra i 25 e i 30 anni, non cantano le solite cose. Perché sono ragazzi normali, pettinature e linguaggio di oggi: ma invece di gridare sorridono, e cantano solo «ciò che conta». In un rock ben suonato ed arrangiato da band che sa cos’è la gavetta. E ora, dopo 13 anni di essa, approda ad una multinazionale: prima band italiana esplicitamente credente, che della fede canta la gioia, senza prediche. C’è un brano che pare il nucleo del disco: 'Oggi sono solo'. Parla di depressione, parrebbe… Depressione p