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Visualizzazione dei post da settembre, 2021

Le prime proposte per le classi di scuola media

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PRIMA   SECONDA TERZA

Per il Liceo: la prima proposta didattica

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 Inserisco le proposte:  SECONDO TERZO QUARTO        

Un appello di pace

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Dal 12 al 14 settembre a Bologna si è tenuto il G20 Interfaith Forum.  Per tre giorni autorità religiose, intellettuali, accademici e politici si sono confrontati, in vista del G20 di ottobre, il vertice che vedrà riuniti a Roma i leader mondiali.  Cosa hanno da dire le religioni al mondo?  Eccovi alcuni punti che sono emersi da questo incontro: - nessuna religione può mai accettare di essere utilizzata per la violenza e per la guerra - l’attenzione all’altro è il vero modo per servire Dio - bisogna inaugurare il tempo del prendersi cura gli uni degli altri, altrimenti la pace e la tolleranza, che sono valori universali, non potranno realizzarsi - i Grandi della Terra si impegnino per «guarire il mondo» da guerra e ingiustizia. Il cardinale Zuppi, arcivescovo di Bologna, ha sottolineato che in gesti piccoli ma concreti dobbiamo affermare quanto «la sofferenza di ciascuno ci riguardi». Ha continuato dicendo che «Non possiamo perdere la consapevolezza che tragicamente ci ha dato la pand

Per cominciare

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Ispirata dal libro di S. Rossi , Menti critiche, cuori intelligenti. Educare alla cittadinanza con 40 card dell'empatia , Pearson 2020, ho pensato di introdurre il nuovo anno scolastico proponendo, attraverso un'immagine ed una storia, alcune parole su cui riflettere. Queste parole faranno da cornice ai percorsi che verranno costruiti per le diverse classi. "Fare scuola" non è, parafrasando Plutarco, riempire le teste, ma accendere fuochi. Impresa ardua, che non riguarda solo il docente, ma anche l'alunno, perché per appassionarsi non basta un bravo trascinatore, ma è necessaria anche la disponibilità ad aprirsi alla passione. La noia, di cui a volte siamo vittime, è frutto di una rinuncia a ricercare dentro (soprattutto) e fuori di noi quel qualcosa che può "accenderci". La rinuncia molte volte, se non sempre, è conseguenza della paura di rimanere delusi, di soffrire, di "faticare". E invece c'è bisogno di scuotersi, di accettare le pro-vo