La Bibbia? È come una grande sala parto
Dall'intervista alla rabbina francese Delphine Horvilleur (pubblicata su Avvenire del 14 marzo 2018) di cui ho già pubblicato qualche stralcio (vedi post del 16 marzo): Nella sua personalissima interpretazione l’Eden è una grande sala parto e il primo uomo come un neonato che nasce. E lo stesso vale per l’Esodo. Quali sono le conseguenze antropologiche di questa sua visione “generativa” delle vicende bibliche? «I racconti più centrali della Torah e quelli che fondano precisamente l’identità ebraica sono racconti di "estrazione": si tratta sempre di uscire da una matrice, da un luogo che ci ha dato la nascita e dal quale ci si deve estrarre. È il caso del giardino dell’Eden da cui l’uomo è espulso; è, ancora di più, il caso delle narrazioni della vita di Abramo e dell’uscita dall'Egitto. Abramo lascia la casa di suo padre e la città della sua nascita, Ur, nel paese dei caldei. Si mette in cammino verso una terra promessa e verso se stesso. Essere un figlio di