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Visualizzazione dei post da 2023

La proposta in mappa per la prima media

La proposta in mappa per le classi di Liceo

La mancanza di post non è conseguenza di una dissaffezione al lavoro didattico e alla creatività. Non so come mai (l'età che avanza o gli impegni stringenti e numerosi?) ma non riesco ad aggiornare con costanza il blog come vorrei. Oggi, stranamente ma non tanto (domani le classi sono coinvolte in un'attività che le coinvolgerà durante le mie ore), mi sono trovata un po' di tempo e ho pensato di inserire la mappa del lavoro che sto facendo nelle classi del liceo.  IV Liceo SU V Liceo SU

Rimanere umili 😉

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Qualche giorno fa si parlava a scuola proprio di questo: l'umiltà di chi è consapevole dei propri limiti e di chi cerca sempre di migliorarsi. Se ne parlava rispetto alla scuola, che dovrebbe essere bella proprio per questo: mi dà modo di conoscere nuove cose, di sperimentarmi nel confronto con gli altri e con i miei punti di forza e di debolezza.  Leggendo il mio solito quotidiano ( Avvenire del 26/10/2023 ) mi imbatto in un articolo di MARCO VOLERI , che vi riporto, perché aggiunge altro a quanto ci siamo detti. So di non sapere e per questo resto disponibile ad aggiungere ulteriori tasselli al mio bagaglio culturale e umano. Ammiro molto l’incoscienza di chi crede di sapere tutto o quasi.  Avete presente il classico tipo col sorriso smagliante e la verità nel taschino della giacca blu? Quando mi trovo davanti a personaggi che credono di sapere tutto, e di saperne più di te, mi chiedo sempre: “ma questo ci è o ci fa?”.  Scomodiamo Socrate e il suo famoso detto «so di non sapere»,

Tempo che divora o tempo che vola?

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La parola tempo viene probabilmente da una radice che indicava «tagliare» , così come per analogia alcune misure di tempo vengono dal verbo latino «secare» (tagliare): secondo e secolo. Coerentemente le lancette (diminutivo di lancia) cominciarono a tagliare il silenzio per ricordarci che moriremo. Nella Genesi le lancette non erano però così cruente: «Dio disse: “Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra”. Dio fece la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. E Dio vide che era cosa buona».  Nella cultura giudaico-cristiana lo scorrere del tempo è perciò il regolare trascorrere della luce sulle cose, non la violenta lotta del mito greco . In quest’ottica il tempo/luce potrebbe forse riconciliarci con l’incalzante tic tac delle lancette: se ogni rintocco sprigionasse luce, il

La ragazza sempre in ritardo e la sua battaglia domestica

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Una storia di scuola su cui riflettere.  Carolina arriva in ritardo a scuola. La rimprovero: «Sei al liceo, è ora di diventare responsabile!». Niente, il giorno dopo è lo stesso: la campanella suona alle 8:00, ma lei entra in classe alle 8:09, giusto qualche istante prima che l’ingresso della scuola venga chiuso. Io, da prof inflessibile, guardiano delle regole, parto in quarta con un’altra filippica: « Essere puntuali significa rispettare tutti, in primis te stessa. Le regole sono importanti, non sono vuote imposizioni. Servono a una positiva convivenza civile, al benessere di tutti, all’efficace organizzazione del nostro lavoro ». E via così: una lezione di educazione civica in miniatura. Una lezione evidentemente inutile, visto che la mattina dopo Carolina è di nuovo in ritardo. O meglio, è puntualissima nel suo ritardo, come un orologio svizzero: continua a entrare a scuola alle 8:09 per giorni, per settimane. Carolina frequenta la seconda superiore. Ha lo sguardo duro, carico di s

Riprendiamo la scuola. Con grazia.

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Il titolo non è sbagliato. Grazia non è una persona, quindi il minuscolo ci sta. Anche se, vista la sua importanza, questa parola richiederebbe la maiuscola. Di cosa parlo? Come è capitato altre volte, attingo da un professore e scrittore che mi offre sempre spunti di riflessione.   La «ripresa» è ben diversa dalla «ripetizione» : riprendere è continuare a compiere e non reiterare.  Il ripetere fa scivolare nelle sabbie mobili dell’inerzia, quando si va avanti con la sola energia che resta quando la creatività si esaurisce: il dovere, una prigione da cui si cerca poi di evadere in modi più o meno estrosi e disastrosi. Un lavoro, un matrimonio, uno sport... vissuti solo per dovere soffocano. E dove non c’è più creazione di novità ma solo ripetizione, non c’è gioia. Diverso è «riprendere»: si riprende un film che amiamo anche se lo abbiamo già visto, si riprende un tramonto anche se avevamo ammirato quello del giorno prima, si riprende un’amicizia quando si continua il discorso da dove

Il gran lavoratore e il pozzo

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Si narra di un uomo conosciuto come un gran lavoratore. Il suo senso del dovere, la sua capacità di sopportare il pesante lavoro, la sua perseveranza nelle difficoltà, ne avevano fatto una leggenda, tanto che il governatore del paese in cui l'uomo abitava, lo additava a tutti come esempio di efficienza e produttività. L'uomo era proprietario di un grande campo, che grazie al suo zelo divenne molto fertile, nonostante in esso mancasse l'acqua per irrigare. Nel campo non vi era un pozzo e la sorgente più vicina si trovana piuttosto lontana, così la maggior parte del lavoro quotidiano consisteva nel procurarsi l'acqua.   Ogni mattino, al sorgere del sole, questo uomo infaticabile si incamminva verso la sorgente con le sue taniche e, andando avanti e indietro tutta la giornata, riusciva a portare nel suo campo l'acqua sufficiente soltanto al tramonto. Certamente egli riusciva a far fruttare il suo campo, ma si trattava di una situazione davvero pesante da sopportare, p

Chi si prende cura di me?

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Quando Franco Battiato canta La cura [...] si rivolge innanzitutto alla propria anima, da anemos, vento, il soffio che rende «viventi» tutti gli esseri «animati» , ma che in noi uomini è qualcosa di più.  A noi non basta essere viventi, noi vogliamo essere vivi . Se i viventi hanno il fiato, noi abbiamo il respiro, che è quel di più : in italiano è lo spirito o spiro, da cui vengono parole come respiro, ispirazione, spirare... che racchiudono il senso della vita «animata» e non solo «animale» . Ma mentre negli animali accade, noi possiamo aumentare questo soffio, tanto da riuscire, come dice il cantautore siciliano, a non soccombere a: paure, turbamenti, ingiustizie, inganni, fallimenti, dolori, sbalzi d’umore, ossessioni, malattie.  Ma qual è il segreto di questa cura di sé?  Che cosa ci guarisce veramente dalla paura del nulla, dal vuoto di senso che cerchiamo di riempire senza riuscirci?  [...] Chi può farmi sentire e dire «Amato sulla Terra», quasi fosse il mio vero nome? Può riu

RIEPILOGO DI UN ANNO CON LE CLASSI TERZE

E' la volta delle classi terze.

RIEPILOGO DI UN ANNO CON LE CLASSI SECONDE

Ecco quanto è stato svolto con le classi seconde.

RIEPILOGO DI UN ANNO CON LE CLASSI PRIME

 Pian pianino recupererò quanto ho svolto con le classi della scuola media. Inizio con le classi prime 😉. Se ci dovessero essere problemi per visualizzare la pagina, cliccare qui .

Prima che il nuovo anno arrivasse: lettera ad una nipotina (e non solo)

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Di  Elisa Manna in Avvenire del 1 dicembre 2022  Finalmente stai arrivando. Ed è una cosa “cosmica”: un momento che ha a che fare più con l’imponenza distante delle galassie che con i piccoli affanni e gioie quotidiane. Uno squarcio su un’altra dimensione così misteriosa, possente e altra da noi, eppure così vicina che possiamo sfiorarla. Un momento in cui sentirsi apparentati alle stelle.  Tra poco una Forza vitale sconosciuta comincerà a dirigere gli eventi come un direttore d’orchestra e in poco tempo sarai stordita dalla luce e dai suoni , voci rivolte a te che ti accolgono, stanche e felici. Carissima Vittoria ti scrivo ora, perché poi i miei pensieri saranno certamente diversi e meno lucidi. Sei stata davvero una grande viaggiatrice e hai saputo percorrere tutte le tue tappe con tranquillità. Ma chissà se all’arrivo ci sono state solo stanchezza e fatica o anche qualcos’altro, magari la nostalgia della piccola casa accogliente che conoscevi...  Sai, il mondo che ti aspetta qui

Trans-umanismo

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Parola strana che è invece il caso di comprendere perché, come dice Albert Cortina, un'autorità in merito a questa tematica, « Mi sembra che ci troviamo in un momento cruciale, in cui il transumanismo sta per compiere il grande balzo: ancora non è forte e radicato, ma potrebbe diventare un’ideologia diffusa. Desidero che la si guardi bene in faccia e si consideri in che modo la cultura cristiana possa porsi di fronte a essa ».  Riprendo l'intervista di L. Servadio pubblicata su Avvenire del 10 dicembre 2022.  In che modo si diffonde?  Per esempio nei videogiochi che presentano cyborg, cioè esseri umani con parti cibernetiche che ne aumentano la potenza fisica o mentale. In certe espressioni artistiche , che privilegiano una visione postumana e cercano di sperimentare col corpo umano, facendone un oggetto plasmabile: si comincia coi tatuaggi e i piercing per arrivare a impiantare microchip per aumentare le proprie prestazioni. O nella tendenza ad allungare artificialmente l

Tre parole da ripensare e ridire per il nuovo anno

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Lo sappiamo anche noi, eppure ogni volta che inizia un anno nuovo speriamo tenacemente che accada qualcosa di migliore, che saremo capaci di liberarci dalla necessità del passato e mostrarci diversi, che nostro figlio sarà quella bellezza e quella pace che noi non siamo riusciti a diventare.  Da qui il senso degli auguri, di bene- dire il tempo che sta per iniziare, perché le parole buone pronunciate nel principio hanno una speciale capacità performativa, migliorano ciò che bene- diciamo , danno ali alle nostre promesse.  Pensando al nostro tempo di passaggio, la prima parola da dire diversamente è povertà .  La povertà è parte essenziale della condizione umana di tutti. L’Europa, grazie soprattutto a Cristo, aveva generato una civiltà che mentre lottava contro la miseria non disprezzava i poveri in carne e ossa, non li malediceva, perché Gesù li aveva chiamati “beati” e perché Francesco per l’”ignota ricchezza” della povertà aveva lasciato le altre ricchezze note. Da questo umanesimo

ASCOLTARE LA VOCE SAPIENS

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Una bella riflessione di D'Avenia sull'essere Homo. Tanti, tanti spunti per il lavoro in classe. Il genere Homo è apparso più di due milioni di anni fa in Africa e si è diffuso sul globo differenziandosi in specie. Il Sapiens è comparso in Africa non più di 300mila anni fa ed è poi migrato (tra i 100 e i 65mila anni fa) unendosi e scontrandosi con specie stanziate altrove, come il Neanderthal, in Eurasia, e il Denisova, in Asia sud orientale. Ma che cosa ha permesso alla scienza di dire: qui compare un essere che possiamo chiamare Uomo? La novità sta nel fatto che questo essere «sa» di essere: ha coscienza di sé e del mondo, come testimonia uno dei più antichi reperti, in una grotta argentina, una parete con delle mani dipinte, come dire: «Eccomi qui, sono io». E chi sei, tu?  La novità uomo, rispetto agli altri primati, è segnalata da alcuni fattori: tecnica, sepolture, accoppiamento frontale, linguaggio simbolico (arte). L’uomo è uomo perché ha e fa cultura, cioè tutto ciò c