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Visualizzazione dei post da dicembre, 2018

Favola di Natale 2018

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In quel tempo l’Angelo di Dio portò l’annuncio ai pastori di andare a Betlemme: avrebbero trovato un bambino deposto in una mangiatoia. Come i pastori giunsero davanti alla capanna, la trovarono chiusa. C’era un cartello con su scritto: «Comune di Betlemme. A seguito di verifiche strutturali e della relativa documentazione edilizia, questa abitazione viene dichiarata inagibile, per violazione delle norme urbanistiche». I pastori allora chiesero in giro e venne detto loro che erano venuti anche gli ispettori del Dipartimento di Igiene ed avevano fatto uscire tutti, perché partorendo in una stalla avevano violato le norme igieniche. Poi la Protezione Animali aveva portato via l’asino ed il bue perché: l’asino non risultava vaccinato nel registro degli animali da trasporto, mentre il bue andava abbattuto avendo superato l’età prevista per gli animali da macello. Quando chiesero dove fosse san Giuseppe, risposero che era in carcerazione preventiva in attesa di giudizio, dopo aver perso

Il presepe: mai per separare

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Da Popotus del 13 dicembre 2018 Piccolo o grandissimo, artistico o casalingo, il presepe riassume lo spirito del Natale. Ed è bellissimo prepararlo insieme, lavorare la carta stagnola per il cielo e il laghetto, decidere in che ordine mettere le pecore, trovare il posto giusto, magari un po’ nascosto, per il pastore addormentato. Di fronte alla grotta di Gesù Bambino anche chi non è lo più torna piccolo. Riscopre l’importanza della famiglia, prepara il cuore alla festa, sente il desiderio di dividere quel che possiede con chi ha meno. Perché il presepe ci dice proprio questo: che abbassarsi rende grandi, che tutti sono invitati alla festa del Signore, che gli ultimi, i più soli, sono i primi agli occhi del Padre. La Natività ci rivela l’amore folle di un Dio che si fa bambino, che pur di starci accanto accetta il freddo e la povertà, che agli applausi dei vip, degli uomini importanti, preferisce l’allegria semplice, un po’ grossolana, di chi ha le mani sporche di fatica. Per questo

Adulti che non amano abbastanza il mondo

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Una frase che invita noi adulti alla grande responsabilità che abbiamo verso noi stessi e soprattutto verso le giovani generazioni. Alcune domande sono inevitabili.  Con la nostra incapacità di dare risposte credibili alle domande dei giovani, che sono costretti a cercarle da altre parti (droga, alcool, trasgressione,ecc...), non è che dimostriamo di non amarli abbastanza? E, in un certo senso, di non amare abbastanza neanche questa vita e questo mondo che abitiamo? No sono i giovani il problema,  ma siamo noi adulti, incastrati nel nostro egocentrismo, incapaci di desideri che vadano oltre il personale tornaconto. Siamo degli «irresponsabili», nel senso che siamo incapaci di prendere sul serio il desiderio di vita dei nostri ragazzi dando loro risposte credibili. 

L’amore salva quando...

Dedico le belle parole di D'Avenia agli studenti dello Sportivo, in particolare a quelli del Quinto. Un ulteriore spunto di riflessione per il percorso che si sta concludendo. «L'amore salva nella misura in cui siamo disposti ad affrontare le regole della morte». Le parole della settimana "Cosa ci dice il mito di Orfeo e Euridice? L'amore salva nella misura in cui siamo disposti ad affrontare le regole della morte". Il mito di Orfeo e Euridice, Alessandro D'Avenia a #LeParole della...

Condividere: i rischi della rete

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In questi giorni ho proposto agli alunni di seconda media una seria riflessione sui rischi della condivisione via social. Condividere, stavamo vedendo con riferimento alla nuova proposta didattica, è un bel verbo che rischia però di diventare qualcosa di poco piacevole e intelligente quando lo mettiamo in atto in modo poco critico, come spesso accade sui social. Con riferimento ai fatti accaduti a pochi chilometri da noi, e senza demonizzare nessuno, ci siamo resi conto come visualizzazioni e condivisioni in Rete creano fenomeni mediatici di dubbio gusto e dubbio talento. Certo, basta "acchiappare" quello che il pubblico vuole (e già questo, di per sé è alquanto triste e avvilente) o creare un personaggio che incuriosisca, stimoli inconfessati desideri o pulsioni, e lasciare che sia proprio questo pubblico a scatenarsi nella condivisione. Il gioco è fatto. E' nato il fenomeno del momento. Anche le fake news trovano spazio in questo impulso acritico alla condivisione. Dom

Credenti: proposta per le classi terze

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Con questa proposta ci confronteremo con le diverse religioni per scoprire che oltre alle differenze ci sono elementi che le uniscono. Capiremo che la complessità e la diversità possono essere superate solo da un atteggiamento di accoglienza, confronto e dialogo. Proprio questi sono gli atteggiamenti che la Chiesa nel Concilio Vaticano II affermò come unica modalità per rapportarsi ad un mondo che era profondamente cambiato. Scopriremo infine cosa intendono i cristiani quando dicono che la salvezza è un dono gratuito dell'amore di Dio. A proposito. Vediamo come ve la cavate con i qrcode che vi guideranno alla scoperta delle religioni. Buon lavoro ragazzi!  

Le novità di dicembre da «Lo spazio di Profrel»

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Cliccando sull'immagine è possibile vedere le attività che ho inserito a dicembre per le classi prime e terze medie.

Condividere: proposta per la classe seconda

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La nuova proposta per le classi seconde. Cliccare sull'immagine.