Vent'anni fa sette monaci trappisti di Tibhirine, in Algeria, vennero rapiti e barbaramente uccisi da militanti islamici. Con i ragazzi del secondo anno è stato affrontato il tema relativo a come poter trasformare il nostro stare insieme in una comunità e i monaci di Tibhirine hanno molto da insegnarci. Come leggo nell'articolo di Vincenzo Rosito , pubblicato su Avvenire del 28/03/2016, «la storia personale e comunitaria di questi uomini, più che un esempio di coerenza e di coraggio è un invito alla riflessione sulla forma di comunità che ciascuno intende essere e costruire». Una comunità è tale quando è aperta al mondo e non chiusa in se stessa. Così i monaci di Tibhirne, agli ospiti che bussavano alla loro porta, consegnavano un foglio in cui presentavano se stessi con queste parole: «Accanto agli oranti dell’islam, essi fanno professione di celebrare, giorno e notte, questa comunione in divenire e di non stancarsi di accoglierne i segni, come eterni mendicanti d’amore, pe...