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Consentitemi di fare il meglio che posso

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Un messaggio ai miei studenti (quelli più grandi), in occasione del prossimo, ormai vicinissimo, ritorno a scuola. Per favore, non vanificate il tempo e la fatica che abbiamo impiegato insieme - voi ad imparare, io ad insegnare. Permettetemi di mettere a disposizione di tutti voi quello che ho acquisito nei miei anni di studio e di esperienze. Date modo anche a me, attraverso le vostre domande, i vostri commenti e provocazioni, di imparare ancora. Non avvilite me e voi stessi con i pregiudizi e i calcoli utilitaristici, della serie "tanto il voto di religione non fa media". Non abbiate paura di riconoscere il mio talento. Tutti noi ne abbiamo almeno uno. Riconosciamolo. Non mutiliamolo. Insomma, consentitemi di fare il meglio che posso. “ Per tutto il mondo risuona un solo grido, che esce dal cuore dell’artista: consentitemi di fare il meglio che posso .” K.Blixen, Il pranzo di Babette

Agli alunni: auguri per il nuovo anno

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Lo so. Sono provocatoria, perché le parole che seguiranno (che non sono le mie, ma di Enrico Galiano , un prof) non possono lasciare indifferenti. Anzi, un moto di stizza o di disappunto potrebbe venirvi su spontaneo. Se avrete però la forza e il coraggio di leggere con attenzione questi auguri particolari, troverete che sono gli auguri più sinceri che potevate ricevere, rispetto alle tante "furbate" che vi vengono augurate. Cari ragazzi, vi auguro che il 2020 sia difficile. Sì, avete letto bene. Non vi auguro di stare sempre bene, di essere sempre sereni, di vivere in totale tranquillità. Alla vostra età, a sedici, diciassette anni, vivere sempre in tranquillità spesso vuol dire solo una cosa: non vivere. Al massimo, sopravvivere. Per cui vi auguro tempeste, non sole battente. Vi auguro vento contrario, non discese. Vi auguro di andare a sbattere contro muri duri come non ne avete visti mai. Vi auguro di beccarvi sul cammino ostacoli più alti di voi. Vi auguro nem...

Il dono vero del Natale

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Dall'Omelia di Papa Francesco nella notte di questo Natale 2019. Ecco il dono che troviamo a Natale: scopriamo con stupore che il Signore è tutta la gratuità possibile, tutta la tenerezza possibile. La sua gloria non ci abbaglia, la sua presenza non ci spaventa. Nasce povero di tutto, per conquistarci con la ricchezza del suo amore. E' apparsa la grazia di Dio. Grazia è sinonimo di bellezza. Stanotte, nella bellezza dell'amore di Dio, riscopriamo pure la nostra bellezza, perché siamo gli amati da Dio. Nel bene e nel male, nella salute e nella malattia, felici o tristi, ai suoi occhi appariamo belli: non per quel che facciamo, ma per quello che siamo. c'è in noi una bellezza indelebile, intangibile, una bellezza insopprimibile che è il nucleo del nostro essere. Oggi Dio ce lo ricorda, prendendo con amore la nostra umanità e facendola sua, "sposandola" per sempre.

Raccontare la dislessia con una canzone

Lorenzo Baglioni - L'arome Secco Sè (Official Music Video w/Lyrics) "L'arome Secco Sè" è il mio nuovo singolo, in collaborazione con AID (Associazione Italiana Dislessia). Tutto il ricavato della vendita della canzone verrà destinato ai progetto di AID a favore dei ragazzi con disturbi specifici dell'apprendimento per cui fatevi sotto! (Testo sotto/English Translation below) Spotify (L'arome secco sè) ▶ https://open.spotify.com/album/1gARpz9T7vaeeBuNnu4AkO?si=aCwh2VBPTCSU_0aueLig5g iTunes (L'arome secco sè) ▶ https://itunes.apple.com/it/album/larome-secco-s%C3%A8/1453201565?i=1453201567 Iscrivetevi al canale!

Il 25 dicembre e il suo significato

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Condivido il lavoro sul Natale della bravissima collega Astrid. Avrete così la possibilità di conoscere origine e significato di questa data. Cliccate sull'immagine.

Ogni guerra è un fratricidio

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Alcuni spunti di riflessione dal Messaggio del Papa per la 53ª Giornata mondiale della pace , che sarà celebrata il prossimo 1° gennaio. Titolo del testo è “La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica”. La pace è un bene prezioso, oggetto della nostra speranza, al quale aspira tutta l’umanità. Ogni guerra, in realtà, si rivela un fratricidio che distrugge lo stesso progetto di fratellanza, inscritto nella vocazione della famiglia umana. La guerra, lo sappiamo, comincia spesso con l’insofferenza per la diversità dell’altro, che fomenta il desiderio di possesso e la volontà di dominio. Nasce nel cuore dell’uomo dall'egoismo e dalla superbia, dall'odio che induce a distruggere, a rinchiudere l’altro in un’immagine negativa, ad escluderlo e cancellarlo. La pace e la stabilità internazionale sono incompatibili con qualsiasi tentativo di costruire sulla paura della reciproca distruzione o su una minaccia di annientamento totale; sono ...

La via del perdono

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Il perdono come unica strada possibile? Riporto alcuni stralci dell'intervista di Antonio Giuliano , apparsa su Avvenire del 23 novembre, allo psicologo Camillo Regalia, ordinario di Psicologia sociale alla Cattolica di Milano. Da Shakespeare e Tolstoj a Puccini e Bergman: lei spesso cita i capolavori della letteratura, del cinema o dell’opera per ribadire che la decisione di perdonare o meno riguarda l’uomo di ogni tempo. Da sempre nelle nostre vite abbiamo da perdonare o essere perdonati. Ogni persona avverte il bisogno di sentire dagli altri uno sguardo diverso. In fondo il perdono è uno sguardo diverso che tu dai a un altro: c’è chi può non farsene niente, ma è difficile rimanere del tutto insensibili. Perché il perdono può bloccare una catena di risentimento, di rabbia e di malessere che spesso impedisce a chi ha subito una ferita di poter tornare a vivere. E può rilanciare i rapporti sociali. Senza però intendere il perdono come “dimenticanza”. Perdonare non vuol dire inf...