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Beatitudini, la Magna Charta di Gesù

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Primo giorno di scuola del maestro Gesù, all’aperto, sulla collina, il cielo come soffitto, l’erba per pavimento, l’abside del lago sullo sfondo. E il primo argomento che il giovane rabbi di Nazaret tratta nella sua prima lezione, è il tema della felicità: beati voi, ripete per otto volte. La prima rivelazione: Dio vuole figli felici.  La vita è e non può che essere una ricerca di felicità. La felicità sempre provvisoria dei viandanti. E invece di un discorso alla Robin Williams, nel film L’a ttimo fuggente, uno di quei discorsi accattivanti e piacioni, fa una lezione drammatica e impopolare. Parla di poveri, di perseguitati, di piangenti, di affamati. Sceglie le ferite delle persone: le Beatitudini sono ferite che diventano feritoie, in cui si affaccia una terra nuova e felice.  La genialità di Gesù: non imposta il suo progetto su di una morale umana, ma su di una lieta notizia: Dio regala gioia a chi produce amore, aggiunge vita a chi edifica pace.  Le Beatitudini non raccolgono prec

NESSUNO SI SALVA DA SOLO

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Venerdì 20 marzo del 2020, in una piazza San Pietro incredibilmente vuota, papa Francesco pregava Dio perché ci aiutasse contro la pandemia. In quell'occasione, richiamando l'immagine degli apostoli nella tempesta, ci ricordava che non potevano andare ciascuno per conto proprio, ma che solo insieme potevano farcela, perché "Nessuno si salva da solo".  Non so che ne pensiate voi, ma a me sembra che invece di aprirci agli altri ci siamo chiusi in noi stessi, o meglio, il post covid ci ha reso affamati di vita e di relazioni che tendiamo a vivere, però, nella frenesia e nella superficialità. Fondamentalmente, pur cercando di stare con gli altri, siamo concentrati solo su noi stessi e sull'appagamento dei nostri bisogni. Ho l'impressione (condivisa con molti colleghi) che sempre di più siano gli alunni che fanno tanta difficoltà a comprendere gli stati d'animo degli altri, a regolare i propri comportamenti a seconda del contesto e dei momenti, a sostenere il

Quando tutto crolla

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Ho seguito con commozione il monologo di Allevi all'Ariston di Sanremo. In questo momento sono molto sensibile a certi argomenti 😄. La fragilità, che Allevi non ha avuto alcuna remora a nascondere, diventa la vera forza dell'essere umano, quando non si chiude in se stesso ma si apre al Tutto. Bellissime parole, le sue, che vi consegno integralmente.   "All'improvviso mi è crollato tutto. Non suono più il pianoforte davanti ad un pubblico da quasi due anni. Nel mio ultimo concerto, alla Konzerthaus di Vienna, il dolore alla schiena era talmente forte che sull'applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello. E non sapevo ancora di essere malato. Poi è arrivata la diagnosi, pesantissima. Ho guardato il soffitto con la sensazione di avere la febbre a 39 per un anno consecutivo.Ho perso molto, il mio lavoro, ho perso i miei capelli, le mie certezze, ma non la speranza e la voglia di immaginare. Era come se la malattia mi porgesse, assieme al dolore, degli inas

CACCIA AL TESORO SULLA BIBBIA

Vi propongo un'attività pensata per le classi prime. E' stata realizzata con Genially e può offrire da spunto per qualcosa di analogo, visto che non può essere utilizzata tout court in quanto fa richiami al libro di testo adottato ( Il nuovo che vita , de La Spiga-San Paolo).

La proposta in mappa per la prima media

La proposta in mappa per le classi di Liceo

La mancanza di post non è conseguenza di una dissaffezione al lavoro didattico e alla creatività. Non so come mai (l'età che avanza o gli impegni stringenti e numerosi?) ma non riesco ad aggiornare con costanza il blog come vorrei. Oggi, stranamente ma non tanto (domani le classi sono coinvolte in un'attività che le coinvolgerà durante le mie ore), mi sono trovata un po' di tempo e ho pensato di inserire la mappa del lavoro che sto facendo nelle classi del liceo.  IV Liceo SU V Liceo SU

Rimanere umili 😉

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Qualche giorno fa si parlava a scuola proprio di questo: l'umiltà di chi è consapevole dei propri limiti e di chi cerca sempre di migliorarsi. Se ne parlava rispetto alla scuola, che dovrebbe essere bella proprio per questo: mi dà modo di conoscere nuove cose, di sperimentarmi nel confronto con gli altri e con i miei punti di forza e di debolezza.  Leggendo il mio solito quotidiano ( Avvenire del 26/10/2023 ) mi imbatto in un articolo di MARCO VOLERI , che vi riporto, perché aggiunge altro a quanto ci siamo detti. So di non sapere e per questo resto disponibile ad aggiungere ulteriori tasselli al mio bagaglio culturale e umano. Ammiro molto l’incoscienza di chi crede di sapere tutto o quasi.  Avete presente il classico tipo col sorriso smagliante e la verità nel taschino della giacca blu? Quando mi trovo davanti a personaggi che credono di sapere tutto, e di saperne più di te, mi chiedo sempre: “ma questo ci è o ci fa?”.  Scomodiamo Socrate e il suo famoso detto «so di non sapere»,