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Visualizzazione dei post da dicembre, 2012

Il cristianesino: fonte di intolleranza o di pace?

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«Dove non si dà gloria a Dio, dove Egli viene dimenticato o addirittura negato, non c’è neppure pace. Oggi, però, diffuse correnti di pensiero asseriscono il contrario: le religioni, in particolare il monoteismo, sarebbero la causa della violenza e delle guerre nel mondo; occorrerebbe prima liberare l’umanità dalle religioni, affinché si crei poi la pace; il monoteismo, la fede nell’unico Dio, sarebbe prepotenza, causa di intolleranza, perché in base alla sua natura esso vorrebbe imporsi a tutti con la pretesa dell’unica verità. È vero che, nella storia, il monoteismo è servito di pretesto per l’intolleranza e la violenza. È vero che una religione può ammalarsi e giungere così ad opporsi alla sua natura più profonda, quando l’uomo pensa di dover egli stesso prendere in mano la causa di Dio, facendo così di Dio una sua proprietà privata. Contro questi travisamenti del sacro dobbiamo essere vigilanti. Se un qualche uso indebito della religione nella storia è incontestabile, non è tuttavi

Gesù, sintesi paradossale

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Il Cristo è la sintesi suprema di ogni valore umano e, dunque, religioso, non essendoci uomo senza una fede; è Egli stesso una sintesi paradossale, essendo al contempo uomo e Dio, e un Dio che è insieme Uno e Trino. Il cristianesimo, per nascere e prosperare, non ha bisogno di una tabula rasa , ma, al contrario, deve affondare le proprie radici nell'humus della storia universale. Ogni «o questo o quello», ogni aut-aut , è eretico («eresia», in greco, significa «scelta», mentre «cattolico» vuol dire «universale»), ogni esclusione, fra l'altro, va contro il monito di san Paolo di «esaminare tutto e di tenere tutto ciò che è buono». (Vittorio Messori, Bernadette non ci ha ingannati , Mondadori 2012)

La gloria di Dio si rivela nella povertà di un bambino

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« La glo­ria di Dio non si manifesta nel trionfo e nel potere di un re, non ri­splende in una città famosa, in un sontuoso palazzo, ma prende di­mora nel grembo di una vergine, si rivela nella povertà di un bambino. L’onnipotenza di Dio, anche nella nostra vita, agisce con la forza, spes­so silenziosa, della verità e dell’a­more. La fede ci dice, allora, che l’in­difesa potenza di quel Bambino al­la fine vince il rumore delle poten­ze del mondo ». (Catechesi di Benedetto XVI di mercoled ì 19 dicembre 2012) Buon Natale!!!

Letterina di Natale

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Caro Gesù Bambino, ecco che arriva Natale e io non ti ho ancora spedito la mia letterina. Il fatto è, caro Gesù Bambino, che prima ho perso tempo perché non riuscivo a scegliere tra i tanti doni che desidero, perché babbo e mamma mi hanno detto di avere saputo da fonte sicura che quest’anno hai deciso di non accogliere le richieste dei bambini che vogliono troppe cose. Secondo te, dimostrerebbero di non essere attenti a ciò che accade dentro le loro case dove, per colpa della crisi, si cerca di risparmiare anche sulle cose necessarie. Adesso ho scelto un regalo solo, che desidero tantissimo perché tutti i miei amici ce l’hanno: le scarpe con le rotelle sui tacchi, in modo che si possono adoperare anche come pattini. Io, anche se chiedo le scarpe a rotelle, so molto bene che i miei genitori devono risparmiare su tutto perché hanno da pagare il mutuo e quella tassa in più che devono pagare per la casa. Però a pensarci bene non so se posso chiederti le scarpe a rotelle. È che quando av

Il mondo finirà....ma non oggi

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Tratto dall'articolo di Marina Corradi , pubblicato su Avvenire di ieri, 20 dicembre 2012. (..) L’Apocalisse, è annunciata e il Giudizio anche, e però ci è stato anche assicurato che abbiamo «un avvocato presso il Padre», ed è uno bravo. Ci è stato detto nei secoli, e tramandato ai figli, che non siamo schegge dentro a un caso cieco, ma invece siamo amati e attesi, uno a uno, da Cristo, che ricapitolerà in sé tutte le cose della Terra e del Cielo. Certo, ad ascoltare gli astrofisici che oggi dipingono un 'multiverso', cioè un Universo innumerevole e in continua espansione, governato da una materia e da un’energia 'oscure', ci si può sentire così irrilevanti: in bilico come siamo su un pianeta di una qualsiasi galassia, in un Multiverso fra i tanti. E forse che lo stesso Vangelo non annuncia che «Il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli verranno sconvolte»? Ma, ha insegnato Benedetto XVI pr

Le Beatitudini

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Non è facile capire le Beatitudini pronunciate da Gesù. Sembrano astratte, impossibili, "roba" per donnette. Eppure...per Gesù sono una cosa seria, l'unica possibilità di felicità vera, autentica. Come diceva don Tonino Bello (tratto da http://www.qumran2.net/ritagli/index.php?ritaglio=5393)   : " Alludono a quegli appagamenti di gioia completa che andiamo inseguendo da tutta una vita, senza essere riusciti mai ad afferrare per intero. Fanno riferimento a quel senso di benessere pieno di gioia totalizzante che esiste solo nei nostri sogni.(...) Non ci vuol molto a capire, insomma, che sotto queste sentenze veloci del discorso della montagna c'è qualcosa di grande. E che, di quel misterioso "regno dei cieli", la cosa più ovvia che si possa dire è che rappresenta il vertice della felicità. Sì, Gesù vuol dare una risposta all'istanza primordiale che ci assedia l'anima da sempre. Noi siamo fatti per essere felici. La gioia è la nostra vocazion

Sant'Agostino e la felicità

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Agostino, l’intellettuale originario di Tagaste che diventerà vescovo di Ippona e che influenzerà la cultura europea con il suo pensiero,  parla della sua ricerca della felicità soprattutto nel libro Le Confessioni. Nel film che vi ho proposto, trasmesso dalla Rai qualche tempo fa, abbiamo visto l'itinerario che lo ha portato alla conversione e al battesimo. Agostino, da ragazzo e da uomo, affamato di felicità, ha cercato risposte a tutte le sue inquietudini nella filosofia, nei piaceri, nel successo, ma inutilmente. Fu soprattutto l’incontro e la frequentazione con il vescovo di Milano Sant’Ambrogio a portarlo alla scoperta di un Dio che colma il nostro desiderio di felicità. Nella notte di Pasqua del 387 dopo Cristo, a Milano, ricevette proprio dal vescovo Ambrogio il battesimo. Quante somiglianze tra la storia di Agostino e gli altri personaggi che ci hanno accompagnati in questo percorso avviato a scuola! Agostino è un po' come Pinocchio e il figlio della parabola del

Un prete per le strade di Marsiglia

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Vi presento la storia di un uomo che, dai locali notturni di Parigi, in cui cantava, è passato ad indossare la tonaca. Otto anni fa è stato infatti ordinato sacerdote ed oggi è parroco a Marsiglia. Michel-Marie Zanotti-Sorkine, questo è il suo nome, e per conoscerlo meglio vi riporto l'articolo di Marina Corradi , pubblicato su Avvenire del 29 novembre 2012. In questo Anno della Fede fa bene sentire e sapere che ci sono cristiani veramente innamorati di Cristo. Quella tonaca nera svolazzante sulla rue Canabière, tra una folla più maghrebina che francese, ti fa voltare. Toh, un prete, e vestito come una volta, per le strade di Marsiglia. Un uomo bruno, sorridente, eppure con un che di riservato, di monacale. E che storia, alle spalle: cantava nei locali notturni di Parigi, solo otto anni fa è stato ordinato e da allora è parroco qui, a Saint-Vincent-de-Paul. Ma la storia in realtà è anche più complicata: Michel-Marie Zanotti-Sorkine, 53 anni, discende da un nonno ebreo russo, i

Scienza e fede preziose alleate

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« La ri­cerca scientifica porta alla cono­scenza di verità sempre nuove sul­l’uomo e sul cosmo, lo vediamo. Il vero bene dell’umanità, accessi­bile nella fede, apre l’orizzonte nel quale si deve muovere il suo cam­mino di scoperta. Vanno pertan­to incoraggiate, ad esempio, le ri­cerche poste a servizio della vita e miranti a debellare le malattie. Im­portanti sono anche le indagini volte a scoprire i segreti del nostro pianeta e dell’universo, nella con­sapevolezza che l’uomo è al verti­ce della creazione non per sfrut­tarla insensatamente, ma per cu­stodirla e renderla abitabile. Così la fede, vissuta realmente, non en­tra in conflitto con la scienza, piut­tosto coopera con essa, offrendo criteri basilari perché promuova il bene di tutti, chiedendole di ri­nunciare solo a quei tentativi che - opponendosi al progetto origi­nario di Dio - possono produrre effetti che si ritorcono contro l’uo­mo stesso. Anche per questo è ra­gionevole credere: se la scienza è una preziosa alleata della

Classi seconde: un gioco per ripassare

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Cliccate qui per un gioco di ripasso sugli argomenti trattati. Il gioco è stato realizzato grazie alle possibilità offerte da SpellingCity.com. Per saperne di più cliccate sull'immagine.

Guardate in alto!

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Il Vangelo di oggi ci fa quasi rabbrividire: « Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra an­goscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flut­ti, mentre gli uomini mori­ranno per la paura e per l’at­tesa di ciò che dovrà acca­dere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte ». Ci stiamo forse avvicinando alla fine? Gli eventi di questi ultimi giorni, la crisi economica, lo scioglimento dei ghiacci, i venti di guerra, neanche tanto lontani da noi.... "Mi sa tanto, prof, che i Maya c'hanno ragione". Guardo gli occhi indagatori e spauriti del mio alunno e provo un'infinita tenerezza. Certo che ai nostri ragazzi facciamo respirare un'aria pesante! Il telegiornale è quasi da vietare ai minori e così le trasmissione del pomeriggio, che una volta era della "tivvù dei ragazzi". No. Il Vangelo di oggi non rinforza il ghigno sadico dei profeti di sventura: « ... Alzatevi, guardate in alto e lontano, perc

La fede e il sapere autentico su Dio

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« La fede permette un sapere au­tentico su Dio che coinvolge tut­ta la persona umana: è un "sàpe­re", cioè un conoscere che dona sapore alla vita, un gusto nuovo d’esi­stere, un modo gioioso di stare al mondo. La fede si e­sprime nel dono di sé per gli altri, nella fraternità che rende solidali, capaci di a­mare, vincendo la solitudine che ren­de tristi. Questa co­noscenza di Dio at­traverso la fede non è perciò solo intel­lettuale, ma vitale. È la conoscenza di Dio-Amore, gra­zie al suo stesso amore. L’amore di Dio poi fa vedere, apre gli occhi, permette di conoscere tutta la realtà, oltre le prospettive angu­ste dell’individualismo e del sog­gettivismo che disorientano le co­scienze. La conoscenza di Dio è perciò esperienza di fede e impli­ca, nel contempo, un cammino in­tellettuale e morale: toccati nel profondo dalla presenza dello Spi­rito di Gesù in noi, superiamo gli orizzonti dei nostri egoismi e ci a­priamo ai veri valori dell’esisten­za ». (Benedetto XVI, nell