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Visualizzazione dei post da giugno, 2013

Vacanza: all'origine della parola

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L’ anno scolastico è finito e molti di voi tra qualche tempo andranno in vacanza. Vacanza: ecco una parola che ripetiamo spesso, ma senza saperne la storia. In origine la parola vacanza ha indicato solo la condizione di ciò che è vacante, cioè privo di un capo, di una direzione: per esempio la vacanza della sede pontificia indica il periodo in cui non è stato ancora eletto il Papa. Poi, a partire dall’Ottocento, la parola ha indicato anche il periodo di interruzione dalle normali attività di lavoro o il periodo in cui restano chiuse le scuole, e le espressioni andare in vacanza; vacanze estive; tornare dalle vacanze sono diventate molto comuni. Così la parola vacanza si è aggiunta alla parola villeggiatura, che oggi si usa un po’ di meno. Villeggiatura deriva dal verbo villeggiare, che in origine significava passare un periodo di riposo e svago in una villa. Anticamente solo le persone ricche, quelle appunto che possedevano una villa, durante l’estate si trasferivano per lunghi period

Tempo di vacanza. Tempo da ripensare.

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Quest'anno un italiano su due passerà le vacanze a casa, per effetto di una crisi che sembra non finire mai. Siamo diventati più poveri e la vacanza è un lusso che non ci si può più permettere. Quand'ero piccola, le mie vacanze consistevano nel trascorrere qualche settimana dalla nonna, che abitava in un paese in collina, e nell'andare al mare con tutta la famiglia la domenica, accompagnati dall'immancabile cestino pieno di panini. Niente viaggi all'estero o in località famose, ma tempo da trascorrere insieme, facendo passeggiate all'aria aperta (non nei centri commerciali, che non erano stati ancora inventati) o andando a far visita ai parenti. A sentire i pareri degli esperti ci vorranno decine di anni per ritornare alla ricchezza di cinque anni fa, ma nel frattempo che si fa?  Bisogna certo ridare respiro e dignità a chi ha perso il lavoro e a chi il lavoro non lo trova, ma potremmo approfittare di questo periodo di "vacche magre" per ridare un
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Nessun grande scienziato ha mai detto che scienza e fede sono in antitesi. Eppure la cultura dominante ha fatto credere che queste due verità fossero in conflitto. Scienza e fede sono invece in comunione. Nell'immanente la scienza, nel trascendente la fede sono la prova che questa forma di materia vivente detta uomo ha qualcosa che lo distingue nettamente dalle altre. Non esiste alcuna scoperta scientifica che possa essere portata come argomento per dire: «Dio non esiste». Né c'è alcun contrasto tra i valori cui fanno capo la scienza e la fede. Io, ad esempio, non conosco nessun grande, ripeto, grande, scienziato ateo . prof. Antonino Zichichi in Segno nel mondo , n. 6, giugno 2013

Odoardo Focherini beato giornalista

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Oggi viene beatificato a Carpi, vicino a Modena, Odoardo Focherini. Riuscì a salvare più di cento ebrei prima di essere arrestato e portato nei campi di concentramento dove morirà. Per la Chiesa è un martire, morto a causa dell’odio per la fede. In una lettera, infatti, Odoardo scrive che gli veniva contestata con durezza la sua attività di insegnamento della fede, soprattutto ai più giovani, contraria all’ideologia del regime. E' il primo giornalista italiano a diventare beato. Quando il cognato andò a trovarlo in carcere – fu arrestato, l’11 marzo 1944, subito dopo aver consegnato i documenti per la fuga a Enrico Donati, l’ultimo ebreo che riuscì a salvare – Odoardo gli disse: «Se tu avessi visto cosa fanno agli ebrei in questo carcere avresti un solo rimpianto. Non averne salvati di più». Era un uomo forte, coraggioso e buono, pronto a godersi la vita e ad amare in profondità. Focherini si innamorò del giornalismo da giovanissimo: a 17 anni, insieme all’amico Zeno Saltini,

Infanzia negata

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Da Avvenire del 12 giugno 2013 Sono al­meno 15,5 milioni i minori in condizioni di servitù: la gran parte è concentrata nel Sud del mondo. Dall’Asia all’America Latina, i baby domestici sono una costante. E si tratta, per altro, di un calcolo al ribasso. La maggior par­te ha meno di 14 anni. I due terzi, inoltre, so­no bimbe. Tutti svolgono mansioni da adulti: andare a prendere l’acqua, pulire, badare ad altri piccoli o ad anziani. E tutti sono sfrutta­ti: il salario – sempre che arrivi – è di molto in­feriore a quello minimo, le ferie e i riposi so­no a discrezione del datore di lavoro. Il cui po­tere è infinitamente maggiore di quello del piccolo impiegato. Se per un maggiorenne po­vero è difficile far valere i propri diritti, per un bambino o, al massimo, adolescente è prati­camente impossibile. Oltretutto, spesso, nem­meno conoscono le proprie prerogative: gran parte di loro non sa nemmeno leggere e, dif­ficilmente, il lavoro domestico è compatibile con gli studi. In questo ma

Gli ultimi lavori delle classi prime

In un video ho raccolto gli ultimi cartelloni realizzati dalle classi prime. cartelloni2013 from profrel on Vimeo .

Un corto sul bullismo: Naso da clown

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Un video per riflettere su un triste fenomeno, frutto dell'ignoranza, del disagio, della povertà culturale ed affettiva, di una comunità di adulti che ha perso la voglia e il coraggio di testimoniare valori autentici. Ma si possono cambiare le cose. Bisogna crederci e bisogna reinvestire (non solo in termini economici) nell'educazione dei giovani.

I lavori dei ragazzi: l'irc a scuola

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Perché frequentare l'insegnamento della religione a scuola? Ecco cosa rispondono alcuni ragazzi della 3^A.

L'insegnamento della religione in Germania

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Gli alunni di terza mi chiedono se religione fa media. Devo confessare che provo un certo imbarazzo, perché rispondere non è mica facile. Poichè la mia valutazione si esprime con un giudizio e non con un voto numerico, dovrei rispondere di no. Però, mi chiedo: "ma cos'è 'sta questione della media?". Perchè gli alunni mi parlano di media, quando la normativa non ne fa cenno? Non vorrei sbagliarmi, ed accetto le eventuali correzioni, ma per la scuola secondaria di primo grado (dove io insegno) il Regolamento sulla valutazione parla di media solo per il calcolo del voto alla fine degli esami di licenza. Il giudizio di idoneità, per intenderci quello con cui si viene ammessi a sostenere l'esame, e quello a cui i miei alunni si riferiscono, non dovrebbe essere dato dalla sola media aritmetica dei voti del II Quadrimestre, ma deve  essere invece espresso dal Consiglio di classe (insegnante di religione compreso) tenendo conto di tutto il percorso dell'allievo. In