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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

La dottrina sociale della Chiesa

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Cos'è la dottrina sociale della Chiesa? L' enciclopedia Treccani la definisce come l' insieme di principi, teorie, insegnamenti e direttive emanate dalla Chiesa cattolica in relazione ai problemi di natura sociale ed economica del mondo contemporaneo . Papa Francesco ci dice che «l a Dottrina Sociale contiene un patrimonio di riflessioni e di speranza che è in grado anche oggi di orientare le persone e di conservarle libere» (dal video messaggio che trovate cliccando qui ). Libere da cosa? Dal diventare schiave del denaro, dal mettere il profitto al primo posto, dalle ingiustizie sociali. La Dottrina sociale insegna che la dignità della persona umana deve essere messa al primo posto, e questo non si traduce in una perdita, neanche economica, bensì, sostiene sempre Papa Francesco, « porta un grande guadagno, perché è in grado di creare sviluppo proprio in quanto – nella sua visione complessiva – richiede di farsi carico dei disoccupati, delle fragilità, delle ingiustizie

Qual è il vero volto di Dio?

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Un video che ci aiuta a riflettere sull'idea che ognuno di noi ha di Dio. Ma qual è il vero volto di Dio?

Nablus, la città del pozzo di Giacobbe

Nel nostro viaggio alla scoperta dei luoghi e dei gesti per incontrare Dio, ci siamo imbattuti nel brano del Vangelo in cui si racconta dell'incontro tra Gesù e la donna samaritana. Sicar è la città citata nel Vangelo di Giovanni e lì si trovava un pozzo di Giacobbe. E' possibile identificare questo luogo?

Non arrabbiarti, qualunque cosa ti dicano

Che ne dite? Ne parliamo a scuola?

Il bambino di ghiaccio

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Avete sentito di quel bambino cinese di 10 anni che ha fatto 4 chilometri a piedi per andare a scuola, ad una temperatura di meno 9 gradi? foto trovata su http://news.joins.com/article/22277279 Vi riporto alcuni passi dell'editoriale di  Fernando Camon su Avvenire del 14 gennaio 2018. «A me, che ho passato la vita a insegnare, la nota che mi sorprende di più è un’altra: quel giorno, per quel bambino, c’era compito in classe. E lui non voleva mancare. Il compito in classe è un evento importante, fa vedere al tuo insegnante che cosa hai imparato, come migliori, dove sei forte. Ed è un documento: resta agli atti. Non so come vadano le cose in Cina, ma da noi i compiti vengono conservati e possono essere consultati, un compito è per sempre. Ragion per cui anche da noi gli studenti per fare il compito in classe affrontano freddo e gelo (o, altrove un solo a picco e chilometri e chilometri in percorsi aridi)? No, al contrario: nel giorno del compito in classe gli alunni debol

I Magi, testimoni di un cammino di ricerca

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L'omelia di Papa Francesco in occasione dell'Epifania, offre spunti di riflessione che vorrei condividere con voi, ragazzi di terza media in procinto di scegliere la scuola superiore. Il cammino dei Magi è un cammino alla ricerca di un senso da dare alla vita, come lo è il vostro, proprio in questo momento. La loro testimonianza ci aiuta a capire che possiamo e dobbiamo aspirare a qualcosa di grande, che non è il solo successo scolastico o lavorativo. Ben accetti anche questi, e ben venga l'impegno che possiamo e dobbiamo mettere per arrivarci. La vita è però qualcosa di più. A ognuno di voi il proprio percorso di crescita, ma attenzione: che abbiamo deciso di metterci o non metterci Gesù in questo cammino, i tre verbi che il Papa ha utilizzato per descriverci il percorso dei Magi, li possiamo applicare anche alla nostra vita. Ecco questi verbi su cui sollecito la vostra riflessione. Vedere la stella. È il punto di partenza. Ma perché, potremmo chiederci, solo i Magi

Samuele: una voce che chiama nella notte

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Che spavento sentire una voce nella notte che pronuncia il nostro nome: tutti dovrebbero dormire, ma c’è qualcuno che chiama e allora bisogna scoprire chi è. Ed è proprio quello che fece il giovane Samuele, che viveva nel tempio di Gerusalemme assieme al suo maestro, l’anziano sacerdote Eli. Il ragazzo era stato un vero e proprio dono per sua madre, che pensava di non potere avere figli, e per questo fu affidato alle cure di Eli. In quel periodo (all'incirca nell’XI secolo prima di Cristo) il popolo di Israele viveva con fatica la fede e quindi servivano voci autorevoli in grado di ristabilire un legame forte con Dio. per stampare e colorare l'immagine cliccare qui E Samuele quella notte dimostrò di avere tutte le qualità per svolgere un compito così impegnativo: era un vero e proprio “ragazzo di Parola”. Forse proprio la sua giovane età gli permise di non stupirsi quando sentì che qualcuno lo chiamava nell'ora in cui a illuminare la sua stanza erano solo le tenue l

E sei noi fossimo loro?

Si parla tanto di immigrazione e di profughi. Si parla tanto. A volte anche senza pensare o con poca voglia di capire. Vi propongo un video, con la speranza che ci aiuti a capire un po'il dramma che è dietro tante storie.

Le nuove proposte didattiche per il Liceo Sportivo

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Le nuove proposte didattiche per il Liceo Sportivo. Cliccare sulle immagini. 2LSS Qual è il segreto per la felicità? 3LSS Fede e/o ragione? 4LSS La parola amore esiste

Ci sono persone che hanno bisogno e che aspettano me

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Mi sembra, a volte, di notare un certa rassegnazione, se non cinismo, nei ragazzi di oggi. Alla loro età io sognavo e desideravo fare qualcosa per migliorare il mondo; invece i miei alunni mi dicono: «Prof, è tutto inutile, tanto il mondo non cambia e non cambierà». Un detto dice che "una foresta che cresce non fa rumore", come a significare che "il bene non fa rumore". In effetti fa più clamore il fatto di sangue o il mal costume. Del bene non si parla, eppure è proprio il bene che può cambiare il mondo. «I peccati di omissione? Che razza di roba sono, prof?»  Pensate, proprio su quelli saremo giudicati. Ricordate? ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato... (Mt 25,42-43). Non dobbiamo rinunciare al bene che possiamo fare, anche se servirà a poco e non cambierà il mondo. Diceva madre Teresa di Calcutta:

Isacco che amava il suo papà

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Era un ragazzo sveglio, il giovane Isacco, ma si fidava completamente di suo padre, Abramo, e quindi lo seguì senza esitare in quello strano viaggio durato tre giorni. Forse non capiva perché con loro c’erano due servi e una piccola catasta di legna caricata sull'asino, ma sentiva dentro il cuore che nulla di male poteva succedergli finché seguiva Abramo. D’altra parte l’anziano padre amava con tutto se stesso quel figlio che era stato un vero dono di Dio: non pensava che Sara, sua moglie, potesse avere figli, perché ormai era avanti con gli anni e invece era nato Isacco. Ma qualcosa, durante quel viaggio, era strano e il giovanetto lo aveva capito: suo padre gli aveva parlato di un “sacrificio”, cioè di un’offerta da fare a Dio, ma non capiva cosa Abramo avrebbe sacrificato. Poco dopo, come racconta il libro della Genesi, Isacco si ritrovò a salire lungo il pendio del monte Moriah, da solo con il padre, portando lui stesso la legna. Poi Abramo preparò un altare e Isacco capì