Io non ero come il mio assassino

In questi giorni abbiamo ricordato, anche a scuola, la promulgazione delle leggi razziali in Italia e il rastrellamento del Ghetto di Roma. Che pagine tristi della nostra storia! Abbiamo il dovere di ricordare, perché quelle tragedie non si ripetano. Abbiamo il dovere di ascoltare perché nessuno abbia mai più da soffrire per la barbarie degli uomini. Liliana Segre è stata testimone della crudeltà che si è abbattuta su uomini, donne e bambini senza colpa. Perché non può essere una colpa l'appartenenza ad una religione o ad una tradizione diversa. Gli esseri umani sono capaci di grandi cose, ma anche di coltivare il seme dell'odio e del disprezzo della vita di altri. Liliana Segre, che l'odio e il disprezzo l'aveva vissuto sulla sua pelle, ha avuto la forza e il coraggio di rimanere fedele a quell'umanità che le era stata negata ma che le appartiene. Ascoltate con attenzione le sue parole.

 

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