Post

Visualizzazione dei post da settembre, 2019

Che faremo quest'anno? la proposta per il Primo Liceo

Immagine
Che faremo quest'anno? Il video "promozionale" per questo anno scolastico con il primo Liceo delle Scienze Umane. Cliccando sull'immagine potete vedere il percorso che, a grandi linee, seguiremo.

Non rubiamoci il futuro!!!

Immagine
L'accorata denuncia di Greta è come un pugno allo stomaco. Questo è l'effetto che fa a me. Bisogna essere proprio ciechi per non rendersi conto che il mondo sta lanciando segni di grande sofferenza e quel futuro di distruzione che pensavamo non ci dovesse riguardare, in realtà si sta compiendo a ritmi vertiginosi. Non tutto il mondo scientifico è concorde nel ritenere che i cambiamenti climatici siano conseguenza dell'aumento di CO2 nell'atmosfera, ma è indubbio che l'uomo stia sfruttando questo pianeta come se non dovesse esserci un domani da consegnare alle future generazioni. Non so se ve ne siete accorti, ma il 29 luglio scorso è stato l'Earth Overshoot Day, cioè il giorno in cui la Terra ha esaurito le sue risorse naturali annuali. Preciso il concetto: il 29 luglio, le risorse naturali della Terra per il 2019, come l’aria, l’acqua e il cibo, sono terminate. Significa quindi che la nostra domanda di aria, acqua e cibo ha superato la capacità del pia

Classe terza: Faccio quello che voglio. Strategia efficace o fallimento assicurato?

Immagine
Tutti noi siamo consapevoli che l'appartenenza ad un credo religioso si esprime anche attraverso il rispetto di una serie di regole, che vanno da alcune limitazioni alimentari (per alcune religioni) alla celebrazioni di riti in precisi momenti del giorno o della settimana. In un certo senso ogni religione propone alla persona un percorso di purificazione per avvicinarla al proprio dio ma anche per rendere possibile la convivenza umana. La certezza di ciò che è buono e di ciò che è malvagio è come se fosse inscritta nel cuore di ogni uomo. Per i cristiani è Dio stesso ad aver consegnato, nel profondo di ogni essere umano, il senso di ciò che è buono e di ciò che è male. Effettivamente è interessante come in tutte le religioni, al di là di norme più o meno particolari e specifiche, ce ne sia una presente in tutte. Si tratta della cosiddetta Regola d'oro delle religioni. Vedete come alla base di essa c'è il riconoscimento della dignità di ogni essere umano che va ricon

Classe seconda: Incontrare l’altro. Quando si è capaci di andare oltre le apparenze e i pregiudizi o di dominare sull'altro

Immagine
Quanti incontri nella nostra vita! A volte belli, altre volte meno. Alla vostra età sentite la necessità di cercare nuovi amici, di aprirvi agli altri e, nello stesso tempo, vi chiedete se sarete accettati, se potrete rimanere delusi e feriti. Con questa proposta cercheremo di analizzare il nostro modo di relazionarci agli altri confrontandoci con lo stile di Gesù che scopriremo attraverso l’analisi di alcuni passi dei Vangeli. Rifletteremo anche, sempre con l’aiuto di brani dell’Antico e del Nuovo Testamento, sullo stile che permette l’incontro, per arrivare a confrontarci su un problema molto attuale come quello dell’immigrazione che ci costringe a dover fare i conti proprio con i pregiudizi e l’accoglienza del diverso. In sintesi, questa proposta ci aiuterà a • Cogliere lo stile di incontro di Gesù attraverso l’analisi di alcuni passi del Vangelo • Acquisire consapevolezza che il vero incontro, quello cioè che fa crescere le persone, richiede la capacità di andare oltre i pregi

Classe prima: Chi sono, chi siamo. Riconoscere la propria unicità e aprirsi agli altri.

Immagine
Quando arriviamo in un nuovo ambiente normalmente ci presentiamo. Con questa proposta didattica andremo un po’ più a fondo di quella che potrebbe essere una semplice presentazione di noi stessi. Al termine del percorso, avremo  approfondito la visione dell’uomo che scaturisce dal testo biblico e saremo più consapevoli della dignità di ogni persona umana. La Bibbia, in sintesi, ci avrà fatto scoprire cosa ci accomuna tutti, bianchi e neri, italiani e non, maschi e femmine, belli e brutti, ecc…. Il nostro cammino seguirà le tracce che troverete cliccando sull'immagine.

Come stai messo ad empatia?

Immagine
Se vi dicessi che lo stile comunicativo di Gesù ha a che fare con l'empatia penso che mi guardereste perplessi. Prima di tutto vediamo cosa si intende per empatia. In qualunque dizionario trovate più o meno questa definizione: «capacità di immedesimarsi nelle condizioni di un altro e condividerne pensieri ed emozioni». A questo punto riuscirete a seguirmi meglio perché, chi più chi meno, sapete che con la sua vita, Gesù ci insegna a vedere gli altri in un modo diverso, condividendo i loro sentimenti e sostenendoli nei momenti di delusione. Sin dal principio, i discepoli hanno potuto testimoniare la sensibilità di Gesù: la sua capacità di mettersi nei panni degli altri, la sua delicata comprensione di ciò che accade nel cuore dell’essere umano, la sua acutezza nel percepire il dolore degli altri. Provo ad elencarvi un paio episodi in cui si coglie questo immedesimarsi di Gesù: arrivando a Nain, senza che sia stata pronunciata parola, si fece carico della tragedia della vedova c

Che bella testimonianza d'amore!

Immagine
Abbiamo spesso parlato di Liliana Segre durante le nostre ore di lezione. Ci siamo fatti accompagnare dalla sua testimonianza, attraverso video o frasi tratte dalle sue interviste, per riflettere sulla grande tragedia della Shoa. Probabilmente conosciamo meno gli aspetti della sua vita dopo il ritorno dal'inferno del campo di concentramento. In questa intervista che condivido con voi, la signora Segre ci racconta il ritorno alla vita "normale" e ci apre il suo cuore, parlandoci del marito. La signora Segre ci riconsegna l’immagine di un  uomo che, per amore, diventa capace di ingoiare il proprio dolore, di mettersi da parte quasi morendo a sé stesso per offrirsi a lei, per custodirla e amarla. Lui è un uomo di fede, vi è stato condotto soprattutto dalla madre. La sua fede e devozione si intensificano ancora di più alla morte della mamma; Liliana non crede, invece, ma anche a questo penserà lui. Se non è un vero sposo costui… Le dirà spesso negli ultimi tempi,

Io sono l'altro

Immagine
Vorrei cominciare il nuovo anno scolastico con questa canzone. Il confronto con l'altro ci appartiene, nel bene e nel male. A questo confronto dobbiamo essere pronti per fare un "giro con i vestiti dell'altro", perché solo così possiamo aprirci, guardare il mondo senza preconcetti, assumerci le nostre responsabilità. Tante delle situazioni raccontate nella canzone fanno parte del quotidiano, anche di quello che viviamo a scuola. Il mio augurio è di sentirci pronti a questo "rispecchiamento", disponibili ad accogliere e a comprendere, per fare "un giro" che ci permetta di crescere. Mente, Cuore e Spirito.   Ecco il testo. Io sono l’altro sono quello che spaventa sono quello che ti dorme nella stanza accanto Io sono l’altro puoi trovarmi nello specchio la tua immagine riflessa il contrario di te stesso Io sono l’altro sono l’ombra del tuo corpo sono l’ombra del tuo mondo quello che fa il lavoro sporco al tuo posto Sono quello

Superficiali? No grazie

Immagine
« La vita non è abbastanza. Allora cosa voglio? Voglio una decisione per l'eternità, qualcosa da scegliere e da cui non mi allontanerò mai, in nessuna oscura esistenza o qualunque altra cosa accada. E qual è questa decisione? Una qualche tipo di febbre della comprensione, un'illuminazione, un amore che andrà oltre, trascenderà questa vita verso nuove esistenze, una visione seria, finale e immutabile dell'universo.  Questo è ciò che intendo quando dico che "voglio degli Occhi". Perché dovrei volere tutto questo? Perché qui sulla terra non c'è abbastanza da desiderare, o meglio, qui non esista una singola cosa che io voglia. Perché non voglio una vita terrena? Perché non mi basta? Perché non mi illumina l'anima, non mi riempie il cervello di eccitazione e non mi fa piangere di felicità. Perché vuoi provare queste cose? Perché la ragione e le questioni di fatto, la scienza e la verità non me le fanno provare e non mi conducono verso l'eternità, anzi, mi

Khalif che voleva andare in Europa per studiare e lavorare

Immagine
«Vado in Europa». Con questa pazzia nel cuore Khalif si è messo a camminare, da solo. Passo dopo passo, lasciandosi alle spalle madre e padre, facendosi inghiottire dal deserto, senza paura, senza voltarsi indietro. Ci vuole coraggio, per noi adulti occidentali che senza navigatore ci sentiamo sperduti anche nel mezzo di una metropoli affollata, ma il viaggio di Khalif, cittadino del Mali, iniziava un anno fa quando di anni ne aveva otto. «Vado in Europa perché voglio studiare e lavorare», ha detto a se stesso prima che agli altri, ma cos'era questa Europa nemmeno lo sapeva. Come un Eldorado o l’America dei nostri nonni, l’Europa di Khalif doveva essere la fine di ogni tribolazione, il luogo in cui si mangia tutti i giorni, la gente non si uccide per strada, i piccoli vanno a scuola e non a fare il soldato, se stai male ti curano. «Studiare e lavorare». È questa la benzina che lo ha fatto marciare per un anno, tra gli stenti, il lavoro forzato per pagarsi il viaggio, le botte, i r

Settembre, si prega per gli Oceani

Immagine
In questo mese di settembre il Papa esorta i credenti a pregare perché i politici, gli scienziati e gli economisti lavorino insieme per la protezione dei mari e degli oceani.  «La creazione è un progetto dell'amore di Dio all'umanità», ricorda Francesco. Ma oggi gli oceani, che custodiscono «la maggior parte dell'acqua del pianeta e anche la maggior varietà di esseri viventi, sono minacciati da diverse cause». «La nostra solidarietà con la "casa comune" - aggiunge il Papa - nasce dalla nostra fede».