Non c'è Pasqua senza conversione
Guardo gli occhi di questa bambina e mi si stringe il cuore.
L'autore della foto, il fotografo turco Osman Sagirli racconta: «Avevo una macchina fotografica con un teleobiettivo ingombrante e la piccola, scambiandolo per un’arma, ha alzato le mani in segno di resa».
In quegli occhi vedo il dramma dell'umanità ferita, violata, annientata.
Hudea ha quattro anni e profuga siriana conosce già e molto bene gli orrori della guerra.
Povera bimba, schiacciata dalla follia umana.
Papa Francesco a Natale, pensando ai tanti bambini uccisi e maltrattati diceva: "Ancora oggi il loro silenzio impotente grida sotto la spada di tanti Erode, sopra il loro sangue campeggia oggi l'ombra degli attuali Erode". Quanti Erode nel mondo!
Guardo gli occhi di questa bimba e penso agli occhi di Gesù sulla croce. Occhi disarmati i suoi, come quelli di Hudea. Ma anche occhi pieni di uno sguardo di amore. Amore che a questa povera bimba viene invece negato, amore che può cogliere solo a pezzettini in una carezza della mamma o in uno sguardo tenero e forte del papà. Se ancora ce li ha, un papà e una mamma, e se ancora hanno la forza di non soccombere alla disperazione.
Quelle lacrime trattenute ci raccontano tutto il dolore e lo smarrimento di fronte al male.
Non posso dimenticarmi dei tuoi occhi, Hudea. Non posso e non voglio.
Ti vedrò sulla croce. Te e le tante vittime della ferocia di chi ha dimenticato Dio e il prossimo (da qualunque parte egli venga e di qualunque "parte" egli sia). Pregherò per te e per tutti i "condannati" dall'arroganza e dalla prepotenza. Ma pregherò anche per me. Chiederò al Signore che mi aiuti a stare sulla croce con lui, che mi aiuti a liberarmi dall'orgoglio, dall'indifferenza, dalla "tiepidezza". Solo così potrà esserci Pasqua: abbandonando l'uomo vecchio per aprirsi alla gioia della conversione.
Senza conversione non può esserci Pasqua. Senza Pasqua non c'è vittoria sul male.
Che sia vera Pasqua per me e per tutti noi.
Solo così gli occhi di Hudea potrebbero tornare a sorridere.
L'autore della foto, il fotografo turco Osman Sagirli racconta: «Avevo una macchina fotografica con un teleobiettivo ingombrante e la piccola, scambiandolo per un’arma, ha alzato le mani in segno di resa».
In quegli occhi vedo il dramma dell'umanità ferita, violata, annientata.
Hudea ha quattro anni e profuga siriana conosce già e molto bene gli orrori della guerra.
Povera bimba, schiacciata dalla follia umana.
Papa Francesco a Natale, pensando ai tanti bambini uccisi e maltrattati diceva: "Ancora oggi il loro silenzio impotente grida sotto la spada di tanti Erode, sopra il loro sangue campeggia oggi l'ombra degli attuali Erode". Quanti Erode nel mondo!
Guardo gli occhi di questa bimba e penso agli occhi di Gesù sulla croce. Occhi disarmati i suoi, come quelli di Hudea. Ma anche occhi pieni di uno sguardo di amore. Amore che a questa povera bimba viene invece negato, amore che può cogliere solo a pezzettini in una carezza della mamma o in uno sguardo tenero e forte del papà. Se ancora ce li ha, un papà e una mamma, e se ancora hanno la forza di non soccombere alla disperazione.
Quelle lacrime trattenute ci raccontano tutto il dolore e lo smarrimento di fronte al male.
Non posso dimenticarmi dei tuoi occhi, Hudea. Non posso e non voglio.
Ti vedrò sulla croce. Te e le tante vittime della ferocia di chi ha dimenticato Dio e il prossimo (da qualunque parte egli venga e di qualunque "parte" egli sia). Pregherò per te e per tutti i "condannati" dall'arroganza e dalla prepotenza. Ma pregherò anche per me. Chiederò al Signore che mi aiuti a stare sulla croce con lui, che mi aiuti a liberarmi dall'orgoglio, dall'indifferenza, dalla "tiepidezza". Solo così potrà esserci Pasqua: abbandonando l'uomo vecchio per aprirsi alla gioia della conversione.
Senza conversione non può esserci Pasqua. Senza Pasqua non c'è vittoria sul male.
Che sia vera Pasqua per me e per tutti noi.
Solo così gli occhi di Hudea potrebbero tornare a sorridere.
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