Siate come Frassati!
Papa Francesco rivolge ai giovani una proposta e un invito particolare: “siate come Frassati!” e indica loro un coetaneo. Le reliquie di Pier Giorgio Frassati saranno portate a Cracovia per la Giornata Mondiale della Gioventù.
Pier Giorgio Frassati era un giovane pieno di fascino. Ben quattro papi hanno riconosciuto in lui un esempio da proporre ai giovani. Questo laureando del Politecnico di Torino testimonia che la santità è possibile per tutti, in ogni età, vivendo la vita quotidiana nell’ambiente in cui si è cresciuti.
Pier Giorgio, appassionato della montagna, con l’allegria e la sua vita attirava i suoi coetanei; l’amicizia per lui era un dono preziosissimo; tuttavia i poveri, i bisognosi, gli ammalati, erano la sua principale preoccupazione; assistendoli fu contaggiato e la paralisi infantile lo portò alla morte, all’età di soli 24 anni.
Papa Francesco nel suo messaggio per la GMG di Cracovia, che ha come tema la beatitudine della misericordia. raccomanda ai giovani di imitare Frassati: “Vorrei suggerirvi come concretamente possiamo essere strumento di questa stessa misericordia verso il nostro prossimo – scrive Papa Francesco – […]. Pier Giorgio era un giovane che aveva capito cosa vuol dire avere un cuore misericordioso, sensibile ai più bisognosi. A loro dava molto più di cose materiali: dava sé stesso, spendeva tempo, parole, era un buon ascoltatore. Serviva i poveri con grande discrezione, non mettendosi mai in mostra. […]. Pensate che un giorno prima della sua morte, gravemente ammalato, dava disposizioni su come aiutare i suoi amici disagiati. […] "
Anche Papa Benedetto XVI portava l’attenzione dei giovani verso il beato Frassati. Nell’omelia prima della GMG del 2011, che si svolgevano in tutte le diocesi del mondo, egli propose l’esempio di Pier Giorgio come un giovane pieno di gioia malgrado le prove e i dolori che sperimentava. “La sua esistenza […]fu consumata, con serenità e gioia, nel servizio appassionato a Cristo e ai fratelli. Giovane come voi visse con grande impegno la sua formazione cristiana e diede la sua testimonianza di fede, semplice ed efficace. Un ragazzo affascinato dalla bellezza del Vangelo delle Beatitudini, che sperimentò tutta la gioia di essere amico di Cristo, di seguirlo, di sentirsi in modo vivo parte della Chiesa. Cari giovani, abbiate il coraggio di scegliere ciò che è essenziale nella vita! “Vivere e non vivacchiare” ripeteva il beato Pier Giorgio Frassati!".
In un altro discorso nel dicembre del 1912, Benedetto XVI ha perfino invitato a leggere una sua biografia: "il beato Pier Giorgio ci mostra che essere cristiani significa amare la vita, amare la natura, ma soprattutto amare il prossimo.” (17 Dicembre 2012) Il fatto è che la vita di Pier Giorgio suscitava grande richiamo ancora molto prima che egli fosse proclamato beato dalla Chiesa. Mons. Giambattista Montini, futuro Papa Paolo VI, scriveva che alla domanda che si pongono i giovani: “Come essere cristiani ed essere moderni? Frassati risponde con la sua vita.” Giovanni Paolo II, senza aspettare la sua beatificazione, ancora come Card. Wojtyla nel 1977 indicava Frassati come patrono della gioventù chiamandolo “L’uomo delle otto beatitudini”; e continuava dicendo nel suo discorso alla gioventù universitaria di Cracovia: “era sorprendente la sua sensibilità verso l’uomo povero, verso i bisognosi, i malati. Forse questo è un appello particolare, una sfida al clima della nostra generazione e dei nostri tempi, tempi minacciati dall'insensibilità”. Più tardi come Papa ha pure ammesso: “anch'io nella mia giovinezza, ho sentito il benefico influsso del suo esempio e, da studente, sono rimasto impressionato dalla forza della sua testimonianza cristiana.” Egli ha perfino affidato i giovani a Frassati; nel 2001 a quelli che portavano e seguivano la croce della GMG, Giovanni Paolo II rivolse un appello appassionato: “cercate di conoscerlo! A lui affido il vostro messaggio missionario”.
Secondo una nipote del beato Frassati, non è per caso che le Beatitudini sono state scelte come tema proprio per la GMG di Cracovia e che le sue reliquie vi siano presenti. “Si vede che San Giovanni Paolo vuole vicino a sé quello che proprio lì, nella sua Cracovia, egli nominò “l’Uomo delle Otto Beatitudini“, per farsi aiutare nel trasmettere ai giovani di tutto il mondo che la santità è possibile per tutti e che solo la rivoluzione della Carità può accendere nel cuore degli uomini la speranza di un futuro migliore."
FONTE: http://www.krakow2016.com/
Pier Giorgio, appassionato della montagna, con l’allegria e la sua vita attirava i suoi coetanei; l’amicizia per lui era un dono preziosissimo; tuttavia i poveri, i bisognosi, gli ammalati, erano la sua principale preoccupazione; assistendoli fu contaggiato e la paralisi infantile lo portò alla morte, all’età di soli 24 anni.
Papa Francesco nel suo messaggio per la GMG di Cracovia, che ha come tema la beatitudine della misericordia. raccomanda ai giovani di imitare Frassati: “Vorrei suggerirvi come concretamente possiamo essere strumento di questa stessa misericordia verso il nostro prossimo – scrive Papa Francesco – […]. Pier Giorgio era un giovane che aveva capito cosa vuol dire avere un cuore misericordioso, sensibile ai più bisognosi. A loro dava molto più di cose materiali: dava sé stesso, spendeva tempo, parole, era un buon ascoltatore. Serviva i poveri con grande discrezione, non mettendosi mai in mostra. […]. Pensate che un giorno prima della sua morte, gravemente ammalato, dava disposizioni su come aiutare i suoi amici disagiati. […] "
Anche Papa Benedetto XVI portava l’attenzione dei giovani verso il beato Frassati. Nell’omelia prima della GMG del 2011, che si svolgevano in tutte le diocesi del mondo, egli propose l’esempio di Pier Giorgio come un giovane pieno di gioia malgrado le prove e i dolori che sperimentava. “La sua esistenza […]fu consumata, con serenità e gioia, nel servizio appassionato a Cristo e ai fratelli. Giovane come voi visse con grande impegno la sua formazione cristiana e diede la sua testimonianza di fede, semplice ed efficace. Un ragazzo affascinato dalla bellezza del Vangelo delle Beatitudini, che sperimentò tutta la gioia di essere amico di Cristo, di seguirlo, di sentirsi in modo vivo parte della Chiesa. Cari giovani, abbiate il coraggio di scegliere ciò che è essenziale nella vita! “Vivere e non vivacchiare” ripeteva il beato Pier Giorgio Frassati!".
In un altro discorso nel dicembre del 1912, Benedetto XVI ha perfino invitato a leggere una sua biografia: "il beato Pier Giorgio ci mostra che essere cristiani significa amare la vita, amare la natura, ma soprattutto amare il prossimo.” (17 Dicembre 2012) Il fatto è che la vita di Pier Giorgio suscitava grande richiamo ancora molto prima che egli fosse proclamato beato dalla Chiesa. Mons. Giambattista Montini, futuro Papa Paolo VI, scriveva che alla domanda che si pongono i giovani: “Come essere cristiani ed essere moderni? Frassati risponde con la sua vita.” Giovanni Paolo II, senza aspettare la sua beatificazione, ancora come Card. Wojtyla nel 1977 indicava Frassati come patrono della gioventù chiamandolo “L’uomo delle otto beatitudini”; e continuava dicendo nel suo discorso alla gioventù universitaria di Cracovia: “era sorprendente la sua sensibilità verso l’uomo povero, verso i bisognosi, i malati. Forse questo è un appello particolare, una sfida al clima della nostra generazione e dei nostri tempi, tempi minacciati dall'insensibilità”. Più tardi come Papa ha pure ammesso: “anch'io nella mia giovinezza, ho sentito il benefico influsso del suo esempio e, da studente, sono rimasto impressionato dalla forza della sua testimonianza cristiana.” Egli ha perfino affidato i giovani a Frassati; nel 2001 a quelli che portavano e seguivano la croce della GMG, Giovanni Paolo II rivolse un appello appassionato: “cercate di conoscerlo! A lui affido il vostro messaggio missionario”.
Secondo una nipote del beato Frassati, non è per caso che le Beatitudini sono state scelte come tema proprio per la GMG di Cracovia e che le sue reliquie vi siano presenti. “Si vede che San Giovanni Paolo vuole vicino a sé quello che proprio lì, nella sua Cracovia, egli nominò “l’Uomo delle Otto Beatitudini“, per farsi aiutare nel trasmettere ai giovani di tutto il mondo che la santità è possibile per tutti e che solo la rivoluzione della Carità può accendere nel cuore degli uomini la speranza di un futuro migliore."
FONTE: http://www.krakow2016.com/
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