Andiamo oltre l'odio e il rancore: riconosciamoci fratelli in umanità!

Di fronte alle tante divisioni che alimentano sospetti, odio, indifferenza, è bello vedere che c'è chi crede che possiamo riconoscerci fratelli, al di là di ogni differenza.
 A scuola abbiamo avuto modo di parlare della Dichiarazione comune sulla fratellanza umana firmata ad Abu Dhabi da papa Francesco e dall’imam di al Azhar al Tayyeb e proprio ieri un'alunna musulmana che frequenta Religione ricordava quanto fosse stato importante per lei questo richiamo alla comune fratellanza che ci permette di andare oltre ogni divisione.
Siamo fratelli in umanità - aggiungeva - e per questo dobbiamo sentirci impegnanti alla costruzione di un mondo più giusto, dove nessuno debba sentirsi guardato con sospetto per la sua religione.
A lei. che è una delle migliori alunne che ho avuto per conoscenze, capacità riflessive e disponibilità al dialogo educativo, ma anche a tutti gli altri, indipendentemente dalla frequenza o meno all'Ora di Religione e dal loro credo, dedico un video, realizzato da una compagnia telefonica kuwaitiana in occasione della fine del Ramandan (lunedì 3 giugno 2019).
Il video racconta in una canzone di quattro minuti la storia di due bambine, una musulmana e una cristiana, nate una accanto all'altra in ospedale. In maniera semplice vengono riportate le preghiere dei loro genitori; poi diventate più grandi si vedono le bambine correre insieme mano nella mano. Arriva però anche il momento in cui ciascuna deve fare i conti con gli strattoni di chi vorrebbe separarle, perché «non bisogna essere amici delle altre religioni». Ma il loro legame è forte e non banale. E allora ecco ognuna delle due raccontare che si sente «pugnalata alla schiena» e ha «il cuore che sanguina» quando viene colpito il luogo di culto dell’altra. Finché le due donne – diventate ormai adulte – esprimono una condanna ferma per chi imprigiona l’innocente, distorce la verità, tradisce la propria religione alzando la mano contro i figli dell’altra.
Il messaggio finale, cantato insieme mentre un coro cristiano e un gruppo di sufi musulmani si mescolano tra loro, dice: «quando ti trovi a un bivio segui il tuo cuore e lasciati guidare da Dio sulla strada che porta all'unità».

 

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