Non siate pecore o pecoroni (Omaggio a mio padre)

Imparare a scegliere è un’arte difficile a cui occorre allenarsi sin da piccoli. È esercizio di una libertà che ci dimentichiamo di avere ogni volta che ci “accodiamo” alla folla.
Come tante pecore seguiamo il leader del momento, che spesso è del tutto inadeguato, tanto per non sentirci diversi dagli altri. Ma siamo così sicuri che ne valga la pena? Non potremmo pensare che essere fuori da un gruppo con valori inadatti possa essere un privilegio? Si. Un privilegio. Il privilegio di pensare con la nostra testa, di non essere condizionati dalle mode di turno. È faticoso, lo so. È certamente più facile lasciarsi trasportare dalla corrente. Ma a quale prezzo? Rinunciando a essere noi stessi perderemmo la nostra autenticità e unicità. Perché siamo unici e irripetibili, non siamo cloni.
Quante volte vi dico che potete essere meglio di quel che fate vedere, specialmente quando vi nascondete tra tante altre "pecore"?
Mio padre,diceva a me e ai miei fratelli che per non essere pecoroni - per lui era peggio che essere pecore - dovevamo pensare con la nostra testa e, soprattutto,non venir mai meno a valori come l'onestà e la lealtà, anche a costo di essere esclusi o non capiti. Era un militare mio padre, che aveva fatto la guerra e che non si era mai "intruppato" .  Aveva invece sempre cercato di scegliere di stare dalla parte più giusta. A casa c'è un attestato in cui lo si elogia per il servizio prestato per la Marina Americana a Napoli dopo l'armistizio.

Dobbiamo essere pronti ad andare anche controcorrente se questo significa non adeguarsi a ciò che non è bello, giusto e vero. Facciamocele, ogni tanto, queste domande: Chi sto seguendo? Quali sono i miei modelli?

Ps Sono due anni, babbo, che sei con noi in modo diverso. Spero ti abbia fatto piacere, averti ricordato così.

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