Post

Visualizzazione dei post da 2013

La preghiera delle cinque dita

Immagine
Papa Francesco quando era in Argentina scrisse una preghiera per insegnare a pregare. Eccola: Una preghiera per ogni dito della mano 1. Il pollice è il dito a te più vicino. Comincia quindi col pregare per coloro che ti sono più vicini. Sono le persone di cui ci ricordiamo più facilmente. Pregare per i nostri cari è "un dolce obbligo". 2. Il dito successivo è l'indice. Prega per coloro che insegnano, educano e curano. Questa categoria comprende maestri, professori, medici e sacerdoti. Hanno bisogno di sostegno e saggezza per indicare agli altri la giusta direzione. Ricordali sempre nelle tue preghiere. 3. Il dito successivo è il più alto. Ci ricorda i nostri governanti. Prega per il presidente, i parlamentari, gli imprenditori e i dirigenti. Sono le persone che gestiscono il destino della nostra patria e guidano l'opinione pubblica... Hanno bisogno della guida di Dio. 4. Il quarto dito è l'anulare. Lascerà molti sorpresi, ma è questo il nostro dito più debol

Il valore di un abbraccio

A Natale, ricordiamo l’incontro di Dio con l’uomo, un incontro che diventa un abbraccio. Un Dio che nasce nel silenzio, povero tra i poveri, umile, e che si fa carne, bambino che dipende dagli altri. «Dio si è fatto uomo perché l’uomo si faccia Dio. Il Natale è la certezza che la nostra carne in qualche sua radice è santa, che la nostra storia in qualche sua pagina è sacra. E nessuno può più dire: qui finisce l’uomo, qui comincia Dio, perché Creatore e creatura sono abbracciati. Finito e infinito sono dentro di noi in miscela prodigiosa per intensità di progetti, per vigore di trasformazione. Dio si è fatto uomo perché l’uomo si faccia Dio. Non potevamo desiderare avventura maggiore. Natale è davvero l’estasi della storia» (Ermes Ronchi). Se l’Epifania rappresenta la ricerca di Dio da parte dell’uomo, a Natale è Dio che cerca l’uomo e lo incontra in un abbraccio. Perciò anche noi uomini siamo chiamati ad amare tutta l’umanità di Cristo per poter giungere alla sua divinità. Dobbiamo

Quando è "nato" il Natale?

Immagine
Quando è nata la festa di Natale? Qualcuno penserà che stia vaneggiando, ma la domanda non è assurda. Non conosciamo, infatti, la data della nascita di Gesù. Ma... Vi propongo l'articolo di Raymond Winlig pubblicato su Avvenire del 24 dicembre 2013. La data esatta del giorno della nascita di Ge­sù non è conosciuta. Su questo punto, i Vangeli dell’infanzia non danno alcuna informazione precisa. Clemente d’Ales­sandria menziona i calcoli approssimativi di gruppi di cristiani a proposito di questa data: per gli uni sarebbe il 19 o 20 aprile, per altri il 20 maggio. Egli riferisce inoltre che i discepoli di Basilide consideravano il 6 gennaio come data del battesimo di Gesù, nonché della sua nascita, costi­tuendo il battesimo, secondo loro, l’adozione di Ge­sù a Figlio di Dio. Giuliano l’Africano (prima del 221) designa il 25 marzo giorno dell’annunciazione e del­la morte di Cristo, per cui conclude che la nascita di Gesù dovette avvenire verso la fine del mese di di­cembre. Il com

Buon Natale, amico mio

Immagine
Buon Natale, amico mio: non avere paura. La speranza è stata seminata in te. Un giorno fiorirà. Anzi, uno stelo è già fiorito. E se ti guardi attorno, puoi vedere che anche nel cuore del tuo fratello, gelido come il tuo, è spuntato un ramoscello turgido di attese. E in tutto il mondo, sopra la coltre di ghiaccio, si sono rizzati arboscelli carichi di gemme. E una foresta di speranze che sfida i venti densi di tempeste, e, pur incurvandosi ancora, resiste sotto le bufere portatrici di morte. Non avere paura, amico mio. Il Natale ti porta un lieto annunzio: Dio è sceso su questo mondo disperato. E sai che nome ha preso? Emmanuele, che vuol dire: Dio con noi. Coraggio, verrà un giorno in cui le tue nevi si scioglieranno, le tue bufere si placheranno, e una primavera senza tramonto regnerà nel tuo giardino, dove Dio, nel pomeriggio, verrà a passeggiare con te. Tonino Bello

Immagini del "convegno" delle classi terze

Alcune immagini dai "convegni" delle classi terze sul tema di cui vi ho già scritto  (cliccate qui ).

Unità di lavoro per le classi terze sul ruolo della donna nelle religioni

Pubblico l'unità di lavoro pensata per le classi terze sulla base delle Nuove Indicazioni Nazionali. Classe terza_unitàdilavoro1

Quando l'ideologia prevale sulla legge

Immagine
Questione dibattuta quella della presenza dell'IRC (insegnamento della religione cattolica) nella scuola pubblica. Altrettanto spinosa la questione relativa alla valutazione di questa materia. A volte il buon senso non riesce a prevalere sui preconcetti e le posizioni ideologiche. Da Avvenire del 14 dicembre 2013. «Tardo pomeriggio, aula magna di un prestigioso liceo di una grande città. Il collegio docenti si sta protraendo oltre il tempo previsto. È da tre ore che si discute di molte cose (incarichi aggiuntivi ai professori, viaggi di istruzione, insegnamento sperimentale di alcune materie in inglese...), molti colleghi sono stanchi (sono ormai le 18, dopo una mattinata di scuola), finché si arriva a trattare il punto dell’ordine del giorno relativo ai criteri per l’attribuzione del cosiddetto 'credito scolastico'. Si tratta di quel punteggio che contribuisce ogni anno a determinare la media finale della valutazione di ogni alunno, media che a sua volta andrà a comp

Lo dicono anche gli alunni: l'ora di religione offre un contributo alla formazione della persona.

Ecco il Messaggio della Presidenza Cei per la scelta dell’Irc a scuola per l'anno scolastico 20014/2015. «Cari studenti e cari genitori, anche quest’anno sarete chiamati a decidere se avva­lervi o non avvalervi dell’insegna­mento della religione cattolica. Si tratta di un servizio educativo che la Chiesa offre alla scuola italiana in conformità a quanto stabilito dal­l’Accordo del 18 febbraio 1984 che ha modificato il Concordato Late­ranense e dalle Intese attuative che negli anni si sono succedute. Nel quadro delle finalità della scuola, cioè aderendo agli scopi educativi che motivano l’esistenza delle scuo­le di ogni ordine e grado in Italia, l’insegnamento della religione cattolica consente a tutti, a pre­scindere dal proprio credo reli­gioso, di comprendere la cultura in cui oggi viviamo in Italia, così profondamente intrisa di valori e di testimonianze cristiane. Parlando a un gruppo di studenti, papa Francesco ha ricordato che «la scuola è uno degli ambienti educa­tivi in

Uniti per la costruzione della pace

Per introdurci alla nuova unità di lavoro vi propongo questo video che ricorda l'incontro, promosso da Giovanni Paolo II, tra i rappresentanti delle varie religioni. Era il 1986 ed eravamo ad Assisi. La preghiera unì allora tutti gli uomini di buona volontà e rappresentò un forte richiamo  al ruolo delle religioni per la costruzione della pace. Assisi è stato il simbolo, la realizzazione di ciò che deve essere il compito della Chiesa in un mondo in stato flagrante di pluralismo religioso: professare che la pienezza della rivelazione è in Gesù Cristo, morto e risorto per la salvezza di tutta l'umanità,  e testimoniare l'amore di Dio per ogni uomo. Nello stesso tempo ritenere anche che ogni religione è una via misteriosa per arrivare a Dio. 

Natività versione 2.0

In preparazione al prossimo Natale vi propongo il videoclip "Emmanuel" che mette in scena la natività trasposta nel 2013. La canzone è dei Glorious, primo gruppo francese di musica pop cristiana.

Il desiderio dei ragazzi? Un amore per sempre

Immagine
Questa volta propongo una riflessione per noi genitori, tratta da Noi, Genitori & Figli , supplemento di Avvenire del 24 novembre 2013. Il primo sabato c'erano circa quattrocento ragazzi delle scuole medie, il secondo i ragazzi delle scuole superiori erano, approssimativamente, duecentocinquanta. ll titolo dei due incontri: “I miei genitori sono degli Ufo". Sono arrivati preparati, i loro animatori mi avevano precedentemente inviato centinaia di domande - rigorosamente anonime- sull'argomento genitori-figli, domande scritte dai ragazzi direttamente, alle quali avrei dovuto dare una qualche "risposta". Quelli delle medie hanno chiesto di tutto, persino «perché il mio papà è un brontosauro?». Ma in modo particolare alcune domande ritornavano continuamente, riguardavano la loro identità di figli accolti, o accolti-con-riserva: «Se io facessi qualcosa di sbagliato, i miei genitori mi amerebbero lo stesso?»; «Come posso essere il figlio che desiderano?»; «Perch

Parlaci dell'insegnare (e dell'imparare)

Immagine
Spesso vi dico, cari alunni (che mi sopportate) che neanche il più bravo insegnante può fare quello che è compito vostro. Insegnare è uno dei "mestieri" più difficili del mondo perché ha a che fare con la libertà: la vostra. Noi insegnanti non possiamo costringervi ad imparare; nessuna tecnica o strategia può costringervi a fare dell'apprendimento un qualcosa di vostro, di personale. Le tecniche e le strategie possono contribuire all'addestramento, ma la scelta di farsi "trasformare" da ciò che vi viene proposto dipende solo da voi. Certamente il nostro compito è rendervi questa scelta più facile, è accompagnarvi a cogliere la bellezza del conoscere, ma non più di questo. Perché ognuno di voi conoscerà solo ciò per cui è disposto a fare sacrifici, rinunciando alla quiete apparente delle proprie certezze o della propria ignoranza. Vi lascio questo bellissimo brano tratto da Il Profeta di Kahlil Gibran . « Allora disse un maestro: Parlaci Dell'Ins

In ricordo di Nelson Mandel

Immagine
L’uomo che insegnò alla sua gente a perdonare per sconfiggere l’odio di Giorgio Ferrari in Avvenire del 7 dicembre 2013 Perdono e riconciliazione. Da un uomo che ave­va trascorso un terzo della propria vita in carcere ci si poteva con qualche legittimità aspettare u­na rivincita fondata sulla violenza e sulla ven­detta. Ma Nelson Rolihlahla (letteralmente: colui che pro­voca guai) Mandela, l’uomo che dal 1962 al 1990 era ri­masto dietro le sbarre e dieci anni prima aveva rifiutato l’offerta della scarcerazione dal premier Pik Botha in cam­bio della rinuncia alla lotta armata – fece inaspettata­mente una scelta diversa. Di fronte a questo leader testardo e a tutti gli effetti indi­struttibile rimesso in libertà dal nuovo premier Frederik de Klerk, stavano due popoli dalle disuguaglianze inim­maginabili e dalle aspettative altrettanto opposte: da una parte il vasto pelago della moltitudine nera, gli zulu e gli xhosa, che un regime anacronistico e spietato come quel­lo dell’apart

Dalla comunità alle regole: proposta didattica per le classi seconde della scuola media

Con la speranza di offrire un piccolo contributo ad una didattica per competenze anche per l'IRC, pubblico l'unità di lavoro pensata per le classi seconde della scuola media. Classe seconda_unitàdilavoro1

Vivere non vivacchiare

Immagine
Con questa espressione papa Francesco si è rivolto ai giovani universitari degli atenei romani incontrati nella basilica vaticana per celebrare i vespri di Avvento. «Non spettatori ma protagonisti» nelle «sfide» del mondo contemporaneo. Non mediocri o annoiati, non omologati. «Non si può vivere senza guardare le sfide», «non state al balcone, lottate per dignità e contro la povertà». Questo lo stile di vita che il papa latinoamericano ha proposto ai giovani, aggiungendo. «Vivere, mai vivacchiare», e «non lasciatevi rubare l'entusiasmo giovanile». Chiaro è il riferimento ad un giovane diventato beato, Pier Giorgio Frassati che così nel 1925 scriveva all'amico Bonini: « Vivere senza una fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere in una lotta continua la verità, non è vivere ma vivacchiare » Per conoscere Pier Giorgio vi invito a cliccare sulle immagini.  

Unità di lavoro sulla religione - classi prime

Gli alunni delle classi prime stanno consegnando il lavoro proposto per questa prima parte dell'anno: si tratta di un volantino sulla scelta dell'IRC. In attesa che vengano pubblicati i lavori più carini, vi lascio il racconto di quanto trattato. Spero possa offrire spunti ai miei colleghi di religione, dai quali aspetto suggerimenti e critiche costruttive. Classe prima_unitàdilavoro1

Quando i figli sono bulli

Immagine
Propongo ai genitori una riflessione sul bullismo di don Antonio Mazzi . «Il bullismo si sta scatenando pericolosamente tra la quasi indifferenza di tutti. Pare, secondo molti, sia meglio ignorare che prendere iniziative rischiando botte dai bulli e, qualche volta, penalità dalla "cosiddetta giustizia". Dico "cosiddetta giustizia" non perché voglio demolire o offendere la giustizia ma perché le modalità e le interpretazioni che i vari pretori danno di certi fatti, sono spesso illogiche se non addirittura affrettate e poco obiettive. La ragazzina di dodici anni che si butta dal terzo piano stufa di essere derisa dai coetanei perché "cicciona" ci sta ancora impensierendo e preoccupando, incapaci di spiegarci perché accadano davanti ai professori fatti così gravi, ripetuti, maliziosamente devastanti, ed ecco spuntare un branco veronese di bullette strafottenti e scalmanate, che maltrattano sullo scuolabus una quattordicenne. Maltrattano significa: spintoni

Vivere da disabili non è un gioco

Da Popotus del 12 novembre 2013 «Super Mario Bros. è un celebre videogioco della Nintendo che ha impazzato nelle case degli adolescenti di mezzo Pianeta negli anni Novanta. Sullo schermo un simpatico idraulico, con tanto di tuta e baffoni, procede spedito in un fantasioso regno alla ricerca di una principessa: obiettivo, eliminare funghi impazziti (saltandoci sopra) e sconfiggere un mostro finale. La stessa sorte tocca a Rosario, un giovane in sedia a rotelle di Oria (Brindisi): che spedito può procedere, sì, per le strade del suo paese, ma tra macchine e camion, visto che i marciapiedi sono inaccessibili, gli scivoli dissestati, le strisce pedonali inesistenti. Di qui l’idea di documentare con un video la sua giornata tipo e trasformarla in una partita del videogame: Rosario, come Super Mario, tenta di districarsi tra parcheggi selvaggi, farmacie e banche senza accesso per la carrozzella, ingorghi e lavori in corso. A ogni ostacolo superato, a sinistra dello schermo il punteggio

Il Papa consiglia la "misericordina"

Immagine
Angelus del 17 novembre 2013: La “Misericordina” (...) “pubblicizzata” da Papa Francesco, che ne ha mostrata una scatoletta alla finestra, non è una medicina da farmacia! Ed il Papa stesso, parlando della “medicina” che stava per presentare ai fedeli lo ha detto chiaro “Non sono un farmacista”. Ma che cosa è questa idea? Una trovata di pubblicità? No! Semplicemente, una preghiera. Quella del Santo Rosario, unità alla Coroncina della Divina Misericordia. E fa davvero bene, al cuore e soprattutto all’anima. La confezione è quella tipica di una qualsiasi medicina, con tanto di avvertenza sul contenuto: «59 granuli intracordiali». All’interno delle confezioni distribuite in Piazza San Pietro si trovano una corona del Rosario, un’immagine di Gesù misericordioso – con la scritta «Gesù confido in te» – ed il classico foglietto con posologia ed istruzioni per l’uso. Un medicinale “altro”? In effetti, una semplice preghiera, anche più potente e che costa meno di un’Aspirina. Gli effett

La forza del lavoro di squadra

Che ne dite, ragazzi di seconda? Non riassume quanto è stato oggetto delle nostre riflessioni?

Una buona scelta

Immagine
Gli alunni delle classi prime stanno lavorando sulla creazione di un volantino sulla scelta dell'insegnamento della religione a scuola. Come ulteriore contributo al loro lavoro, lascio il link al  video "Una buona scelta" realizzato dal Servizio IRC della diocesi di Milano.

Bibbia e animali parlanti

Immagine
La Bibbia non è un libro di favole. Per i credenti non lo è proprio. Nella Bibbia gli animali non parlano, come invece accade nelle favole, se non in due soli casi. Leggete qui: «Quante volte abbiamo guardato negli occhi i nostri animali domestici e vi abbiamo letto quasi un pensiero? O, più probabilmente, abbiamo capito benissimo cosa fare per rispondere alle loro richieste. Nel libro dei Numeri, al capitolo 22, c’è il racconto di un uomo, Balaam, che ha la fortuna di riuscire a sentire la voce del proprio animale, un’asina. Un evento che accade dopo che, per ben tre volte, il padrone non ha capito cosa gli voleva dire con il suo comportamento la povera bestia. L’episodio è quasi unico nel suo genere in tutta la Bibbia, poiché, oltre all’asina di Balaam, solo a un altro animale è data la voce per rivolgersi agli uomini: il serpente nell’Eden. Secondo la tradizione, però, il maligno, il diavolo, si cela dietro a questa creatura astuta che convince Eva a mangiare del frutto dell’albero

Dal ruolo della donna nelle religioni al concetto di "immagine di Dio"

Concluso il lavoro di ricerca svolto in classe, lascio agli alunni di terza la traccia del percorso. Buon ripasso!

La regola d'oro delle religioni

Immagine
Su richiesta degli alunni di una classe prima, inserisco i link relativi alla presentazione in power point che abbiamo visto a scuola (per scaricarla) e al post realizzato dai ragazzi delle classi terze di alcuni anni fa. Cliccate sulle immagini. lavoro in ppt da www.edbscuoladigitale.it Norman Rockwell Regola d’oro 1961

Suor Mary Kenneth e l'informatica

Immagine
La civiltà dei computer in cui siamo sempre più immersi ha un piccolo grande debito nei confronti di una suora. Si chiamava Mary Kenneth Keller, delle Suore della Carità della Beata Vergine Maria, una congregazione fondata nell’Ottocento in Irlanda ma che ha avuto negli Stati Uniti il suo principale campo di azione. Suor Mary Kenneth è stata la prima persona a ottenere un dottorato in informatica negli Stati Uniti, nel 1964, dall’Università di Wisconsin-Madison. Lo ha dimostrato quest’anno, dopo uno scavo meticoloso, uno storico dell’informatica dell’Università di Portland, Ralph L. London. Ma non è stato questo l’unico dei suoi primati. Per dirne un altro, nel 1958 fu la prima donna a essere ammessa al futuristico computer center dell’Università di Darmouth, nel New Hampshire, in anni in cui per lo statuto del centro, oggi fa effetto pensarci, erano ammessi ai lavori soltanto uomini. Suor Mary Kenneth entrò in laboratorio con il suo velo preconciliare da Sister Act e ne uscì guadag

Perché diciamo che la Chiesa è cattolica

Immagine
Dalla catechesi di papa Francesco di mercoledì 9 ottobre 2013: «Credo la Chiesa una, santa, catto­lica… ». Oggi ci fermiamo a riflette­re su questa Nota della Chiesa: di­ciamo cattolica è l’Anno della cat­tolicità. Anzitutto: che cosa signifi­ca cattolico? Deriva dal greco 'kath’olòn' che vuol dire 'secondo il tutto', la totalità. In che senso que­sta totalità si applica alla Chiesa? In che senso noi diciamo che la Chie­sa è cattolica? Direi in tre significa­ti fondamentali. Il primo. La Chiesa è catto­lica perché è lo spazio, la ca­sa in cui ci viene annunciata tutta intera la fede, in cui la salvez­za che ci ha portato Cristo viene of­ferta a tutti. La Chiesa ci fa incon­trare la misericordia di Dio che ci trasforma perché in essa è presen­te Gesù Cristo, che le dona la vera confessione di fede, la pienezza del­la vita sacramentale, l’autenticità del ministero ordinato. Nella Chie­sa ognuno di noi trova quanto è ne­cessario per credere, per vivere da cristiani, per

Le mani di Dio

Immagine
Assisi, basilica superiore. La scena in cui Francesco rinuncia ai beni paterni. Se si osserva bene, è tutta un dialogo di mani. Quelle giunte del santo. Quella chiusa a pugno e trattenuta a forza di Bernardone. E in alto quella benedicente, che per metonimia riassume la presenza di Dio, il "padre che è nei cieli". Chissà se Giotto sapeva, come spiega don Giovanni Cesare Pagazzi, che "«’iniziale ebraica del nome di Dio YHWH, la lettera yod, è vicinissima al vocabolo yad, che vuol dire mano. E del resto la parola mano è una delle più ricorrenti dell’Antico Testamento, a cui possiamo aggiungere i riferimenti alla destra, spesso chiamata a racchiudere l’operato di Dio». [...] L’azione di Dio, ricorda Pagazzi nel volume Fatte a mano. L’affetto di Cristo per le cose (Edizioni Dehoniane Bologna, pp. 128, euro 11, prefazione di Pierangelo Sequeri), lo porta a «sporcarsi le mani». «Dire che Dio ha mani vuole dire che agisce con stile identificabile. È un’espressione che usia