Il coraggio della Verità

Mi è veramente piaciuto il film su sant'Agostino trasmesso dalla RAI.
Ricordo che al liceo divorai il suo libro "Le confessioni". L'umanità di Agostino mi affascinava, così la sua ricerca della verità e la scoperta che Dio gli era più vicino di quanto pensasse.
Mentre stiamo ragionando di fede (mi rivolgo alle classi terze), come non fare riferimento anche all'esperienza di Agostino? Come Abramo anche lui è alla ricerca di un senso da dare alla sua vita. E anche lui, come Abramo, in Dio troverà più di quello che cercava. Perchè in fondo, non è tanto l'uomo a cercare Dio, ma è Dio ad andargli incontro.
Agostino ci dice che Dio è vicino, mentre noi lo cerchiamo lontano e facciamo resistenza a lasciarci incontrare da Lui. La vita dell'Agostino che abbiamo visto nella prima puntata del film è tutta incentrata su occasioni di incontro mancate. Dio lascia dei segni che Agostino non coglie, e più egli si allontana da Dio, più l'insoddisfazione lo vince.
Questo, perchè l'uomo non può fare a meno della Verità, mentre si illude di realizzare la sua vita facendone a meno.Ricordate la domanda che nel film viene rivolta ad Agostino dal maestro di oratoria?
"Ci vuole il coraggio di fare a meno della verità, tu c'è l'hai questo coraggio?"
Mi chiedo: si tratta veramente di coraggio? o è una di quelle sfide stupide che non  portano a niente?
A me sembra che il più delle volte sia la verità a richiedere coraggio, perchè la verità è scomoda, ci mette di fronte alle nostre debolezze e mancanze. Ma la Verità (con la V maiuscola) ci dice anche che siamo fatti per Amore e per Amare (anche qui, notate, le iniziali sono maiuscole).
Stop. Mi fermo qui, altrimenti ci "incartiamo" tutti. Ne riparliamo a scuola.

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