Vita da rifugiato

Il primo decennio del nuovo se­colo finisce con un triste prima­to. Sono infatti 44 milioni i rifugiati sparsi nel mon­do, un popolo composto per metà da donne e ra­gazze.E'come se tutta la popola­zione di nazioni di media grandez­za come Etiopia, Corea del Sud e Co­lombia decidesse di fuggire dai con­flitti e dalle persecuzioni del Sud del pianeta lasciando casa e affetti.
Era dalla metà degli anni 90 che il mondo non contava un numero co­sì alto di rifugiati e sfollati. Nel 2010, dei 43,7 milioni di persone costrette alla fuga, 15,4 mi­lioni sono rifugiati, 27,5 sono sfolla­ti interni a causa di conflitti e circa 850mila sono richiedenti asilo.
Ai rifugiati le Nazioni Unite dedicato la giornata del 20 giugno, affinchè non ci si dimentichi che quello dei rifugiati è un problema di tutti: accogliere chi scappa è un dovere internazionale di ogni Stato.
Vi lascio la storia di Laurita, 12 anni, profuga.
Laurita ha solo 12 anni e nella sua vita ha cambiato bene 12 case. Anzi, baracche. È nata a San Calixto, nella Sud della Colombia, in una casetta spaziosa, circondata da un campo dove i genitori coltivavano frutta e verdura. Un giorno, però, sono arrivati certi gruppi armati e con loro la violenza. I genitori di Laurita sono stati uccisi, anche lei ha rischiato la vita. I nonni, però, l’hanno portata via appena in tempo: i tre si sono trasferiti a Medellin, più a Nord: non c’erano case e hanno dovuto improvvisarsi una baracca con un po’ di legno e lamiera. Anche qui, però, sono arrivati i gruppi armati e hanno cominciato a girare di quartiere in quartiere.
Alla fine, hanno deciso di spostarsi nella capitale, a Bogotà ma anche qui sono durati poco: l’anno scorso hanno deciso di lasciare definitivamente il Paese e ora sono in Ecuador. Laurita è solo una dei 43,7 milioni di rifugiati sparsi per il mondo.
FONTE: Popotus del 21 giugno 2011

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