Ancora sull'adolescenza e sugli adulti
Leggevo qualche giorno fa un articolo di Avvenire ( 01/02/2012) che parlava di adolescenza.
Gli stati di animo dei giovani di oggi, si diceva, non differiscono di molto da quelli di epoche passate. Perfino nella Bibbia si trovano interessanti profili di adolescenti la cui esistenza mostra le inquietudini di quest’età. Episodi toccanti sono quelli di Isacco, di Giuseppe, dei fratelli Maccabei e di Gesù stesso. San Luca riferisce la preoccupazione di Maria e Giuseppe seguita dal ritrovamento del figlio adolescente, che a loro insaputa discuteva con i dottori nel Tempio di Gerusalemme.
I giovani, continuava l'articolo, se sono ben guidati a scelte di vera responsabilità e libertà, diventano a loro volta guida e testimonianza per tanti, non solo per i coetanei. Emblematiche infatti le vite di non pochi santi adolescenti, da Tarcisio a Domenico Savio, ai recenti servi di Dio Silvio Dissegna e Maria Orsola Bussone.
Credo che la società di oggi non aiuti chi sente l'educazione come un compito e una missione: la severità è intesa come violenza, il richiamo alla responsabilità come un'ingerenza sulla libertà altrui... insomma, non è facile essere educatori credibili, quando sono gli stessi adulti a puntare il dito contro chi ai giovani chiede di più. Eppure i giovani questo ci chiedono: di essere esigenti ma giusti e di non far loro sconti. Se non li sogniamo come persone credibili, affidabili, generose, libere dai falsi idoli e dalle false certezze, come potranno immaginare loro stessi?
Gli stati di animo dei giovani di oggi, si diceva, non differiscono di molto da quelli di epoche passate. Perfino nella Bibbia si trovano interessanti profili di adolescenti la cui esistenza mostra le inquietudini di quest’età. Episodi toccanti sono quelli di Isacco, di Giuseppe, dei fratelli Maccabei e di Gesù stesso. San Luca riferisce la preoccupazione di Maria e Giuseppe seguita dal ritrovamento del figlio adolescente, che a loro insaputa discuteva con i dottori nel Tempio di Gerusalemme.
I giovani, continuava l'articolo, se sono ben guidati a scelte di vera responsabilità e libertà, diventano a loro volta guida e testimonianza per tanti, non solo per i coetanei. Emblematiche infatti le vite di non pochi santi adolescenti, da Tarcisio a Domenico Savio, ai recenti servi di Dio Silvio Dissegna e Maria Orsola Bussone.
Credo che la società di oggi non aiuti chi sente l'educazione come un compito e una missione: la severità è intesa come violenza, il richiamo alla responsabilità come un'ingerenza sulla libertà altrui... insomma, non è facile essere educatori credibili, quando sono gli stessi adulti a puntare il dito contro chi ai giovani chiede di più. Eppure i giovani questo ci chiedono: di essere esigenti ma giusti e di non far loro sconti. Se non li sogniamo come persone credibili, affidabili, generose, libere dai falsi idoli e dalle false certezze, come potranno immaginare loro stessi?
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