La fede a colori
Italia Votiva è un sito web dedicato alla pittura «per grazia ricevuta», cioè gli ex voto. Sapete di cosa si tratta?
Ex voto è una locuzione latina, ellissi di ex voto suscepto, che si potrebbe tradurre "secondo promessa fatta" o semplicemente "da promessa fatta". Gli ex voto, per la religione cristiana, sono oggetti offerti in dono a Dio, alla Vergine o ad un Santo, e rappresentano i voti che il Signore, nella Sua infinita Misericordia, ha esaudito in via diretta o per intercessione di un Santo; servono quindi a testimoniare la grazia ricevuta o ad adempiere una promessa. Le grazie richieste sono tra le più disparate: guarigioni, impiego, promozione scolastica, felice esito di una iniziativa, conversione, pacificazione, buon fidanzamento, matrimonio, conservazione della salute, maternità, ecc.
Le tavolette votive, che derivano il nome dal fatto che i pittori attivi nell’ambito dei santuari le realizzavano per ragioni di economia su scarti di legno recuperati presso i bancalari, sono le forme più antiche di ex voto, almeno tra i cristiani, mentre nel mondo pagano statuette di terracotta raffiguranti figure umane o parti del corpo, venivano poste dai fedeli nei santuari e finivano in fosse quanto diventava difficile ospitarle tutte.
La pittura votiva, molto spesso anonima e realizzata da pittori improvvisati, attivi presso i luoghi di culto, si avvale di alcuni stilemi quasi sempre ricorrenti: la mancanza di prospettiva, l’uso di colori puri, cioè non mescolati, la presenza in alto dell’icona mariana e sovente le lettere V.F.G.A. e P.G.R. che indicano la motivazione del dono.
Espressione di un'arte forse non particolarmente raffinata, testimoniano una religiosità semplice e riconoscente, ma non per questo meno ricca.
Vi invito a cliccare sull'immagine per visitare il sito.
Ex voto è una locuzione latina, ellissi di ex voto suscepto, che si potrebbe tradurre "secondo promessa fatta" o semplicemente "da promessa fatta". Gli ex voto, per la religione cristiana, sono oggetti offerti in dono a Dio, alla Vergine o ad un Santo, e rappresentano i voti che il Signore, nella Sua infinita Misericordia, ha esaudito in via diretta o per intercessione di un Santo; servono quindi a testimoniare la grazia ricevuta o ad adempiere una promessa. Le grazie richieste sono tra le più disparate: guarigioni, impiego, promozione scolastica, felice esito di una iniziativa, conversione, pacificazione, buon fidanzamento, matrimonio, conservazione della salute, maternità, ecc.
Le tavolette votive, che derivano il nome dal fatto che i pittori attivi nell’ambito dei santuari le realizzavano per ragioni di economia su scarti di legno recuperati presso i bancalari, sono le forme più antiche di ex voto, almeno tra i cristiani, mentre nel mondo pagano statuette di terracotta raffiguranti figure umane o parti del corpo, venivano poste dai fedeli nei santuari e finivano in fosse quanto diventava difficile ospitarle tutte.
La pittura votiva, molto spesso anonima e realizzata da pittori improvvisati, attivi presso i luoghi di culto, si avvale di alcuni stilemi quasi sempre ricorrenti: la mancanza di prospettiva, l’uso di colori puri, cioè non mescolati, la presenza in alto dell’icona mariana e sovente le lettere V.F.G.A. e P.G.R. che indicano la motivazione del dono.
Espressione di un'arte forse non particolarmente raffinata, testimoniano una religiosità semplice e riconoscente, ma non per questo meno ricca.
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