La leggerezza che Dio dona con la sua grazia

«Diffido dai cristiani lamentosi, noiosi, ripetitivi, prevedibili, tormentati, soprattutto quando credono che queste caratteristiche manifestino vicinanza a Dio.
Al contrario resto sedotto da coloro che, nonostante i motivi per permettersi tutti quegli atteggiamenti, hanno sempre uno scarto, un guizzo, una fiamma, perché abitano in una zona di loro stessi, di acqua e spirito, dove il regno dei cieli è già e sanno appartenervi, proprio a partire dalla loro umanità piena di limiti e tenebre, riscattata dall'apertura alla leggerezza, che solo Dio dona con la sua grazia. Incedono nella vita con grazia, per l’appunto. Vi danzano, prestando tutta loro corporeità alla coreografia divina».
Alessandro D'Avenia in Avvenire del 24 dicembre 2014

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