L'opera d'arte che io sono
Uno scultore stava lavorando col suo martello e il suo scalpello su un grande blocco di marmo.
Un gioco per rilassarvi
Un ragazzino, che passeggiava leccando il gelato, si fermò davanti alla porta spalancata del laboratorio.
Il ragazzino fissò affascinato la pioggia di polvere bianca, di schegge di pietra piccole e grandi che ricadevano a destra e a sinistra.
Non aveva idea di ciò che stava accadendo:
quell'uomo che picchiava come un forsennato la grande pietra gli sembrava un po’ strano.
Qualche settimana dopo, il ragazzino ripassò davanti allo studio e con sua grande sorpresa vide un grande e possente leone nel posto dove prima c'era il blocco di marmo.
Tutto entusiasta, il bambino corse dallo scultore e gli disse:
"Signore, dimmi, come hai fatto a sapere che c'era un leone nella pietra?".
Da Bruno Ferrero, La vita è tutto quello che abbiamo, Elledici 2002
Lo scultore già vede in quel blocco di marmo il leone, che ha bisogno del suo lavoro di scalpello per venire fuori. Anche noi siamo come blocchi di marmo in cui a volte rimane imprigionato il capolavoro che dovremmo essere.
C'è bisogno di qualcuno che ci immagini/sogni come un capolavoro. A volte invece capita di venire denigrati, di percepire che per gli altri non valiamo niente, che da noi non potrà venire nulla di buono.
Che brutta cosa!!!
Se si viene pensati male, si finisce per comportarsi male. Se invece qualcuno riesce a vedere oltre e ci restituisce un'immagine di noi positiva, le cose cambiamo. Eccome se cambiano!!!
Chi sono io, allora? Solo il blocco di marmo o il leone che potrei diventare?
Cosa dice la sapienza della religione? sono marmo e niente più o custodisco una bellezza che è stata pensata da Dio ed ha bisogno di essere espressa?
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