Il Papa nella Sinagoga
In occasione della Giornata per l'approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei, che cade il 17 Gennaio, Benedetto XVI visiterà la Sinagoga di Roma.
Ho ancora nella memoria la visita compiuta da Giovanni Paolo II. Era la prima volta, nella storia della Chiesa Cattolica, che un Papa faceva il suo ingresso nel luogo di preghiera degli ebrei.
In quell'occasione, a sottolineare il legame che unisce i cristiani agli ebrei, Giovanni Paolo II usò l'espressione "siete nostri fratelli maggiori". Vi riporto alcuni passi del discorso pronunciato dal Papa. Era il 13 aprile del 1986.
"... la Chiesa di Cristo scopre il suo “legame” con l’Ebraismo “scrutando il suo proprio mistero”. La religione ebraica non ci è “estrinseca”, ma in un certo qual modo, è “intrinseca” alla nostra religione. Abbiamo quindi verso di essa dei rapporti che non abbiamo con nessun’altra religione. Siete i nostri fratelli prediletti e, in un certo modo, si potrebbe dire i nostri fratelli maggiori.
(...) le vie aperte alla nostra collaborazione, alla luce della comune eredità tratta dalla Legge e dai Profeti, sono varie e importanti. Vogliamo ricordare anzitutto una collaborazione in favore dell’uomo, della sua vita dal concepimento fino alla morte naturale, della sua dignità, della sua libertà, dei suoi diritti ...
Vi è, più in generale, il problema morale, il grande campo dell’etica individuale e sociale (...).
In una società spesso smarrita nell’agnosticismo e nell’individualismo e che soffre le amare conseguenze dell’egoismo e della violenza, ebrei e cristiani sono depositari e testimoni di un’etica segnata dai dieci Comandamenti, nella cui osservanza l’uomo trova la sua verità e libertà".
Ho ancora nella memoria la visita compiuta da Giovanni Paolo II. Era la prima volta, nella storia della Chiesa Cattolica, che un Papa faceva il suo ingresso nel luogo di preghiera degli ebrei.
In quell'occasione, a sottolineare il legame che unisce i cristiani agli ebrei, Giovanni Paolo II usò l'espressione "siete nostri fratelli maggiori". Vi riporto alcuni passi del discorso pronunciato dal Papa. Era il 13 aprile del 1986.
"... la Chiesa di Cristo scopre il suo “legame” con l’Ebraismo “scrutando il suo proprio mistero”. La religione ebraica non ci è “estrinseca”, ma in un certo qual modo, è “intrinseca” alla nostra religione. Abbiamo quindi verso di essa dei rapporti che non abbiamo con nessun’altra religione. Siete i nostri fratelli prediletti e, in un certo modo, si potrebbe dire i nostri fratelli maggiori.
(...) le vie aperte alla nostra collaborazione, alla luce della comune eredità tratta dalla Legge e dai Profeti, sono varie e importanti. Vogliamo ricordare anzitutto una collaborazione in favore dell’uomo, della sua vita dal concepimento fino alla morte naturale, della sua dignità, della sua libertà, dei suoi diritti ...
Vi è, più in generale, il problema morale, il grande campo dell’etica individuale e sociale (...).
In una società spesso smarrita nell’agnosticismo e nell’individualismo e che soffre le amare conseguenze dell’egoismo e della violenza, ebrei e cristiani sono depositari e testimoni di un’etica segnata dai dieci Comandamenti, nella cui osservanza l’uomo trova la sua verità e libertà".
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