Collaborare è meglio

Non so se ci avete fatto caso, ma nei cosidetti reality il premio è solo per il vincitore. Arrivare secondi o terzi non conta, perchè bisogna essere i primi.
I reality sono così lo specchio di una società che incoraggia la competizione sfrenata, che fa piazza pulita di valori quali l'onestà, la sincerità, il rispetto dell'avversario. Non conta partecipare, ma solo, ed esclusivamente, vincere.
Non nego il valore della competizione, ma rifiuto l'individualismo che porta a pensare solamente al proprio successo, escludendo ogni forma di collaborazione. La competizione deve essere sana, stimolante ma non opprimente e soprattutto, dovrebbe essere vista come contributo ad un benessere che va oltre quello personale. Il mio successo, insomma, può contribuire ad una crescita della stessa collettività.
Certo che, a pensarla così, la competizione diventa sollecitazione a dare il meglio di me stesso per un bene che appartenga a tutti.
L'umanità potrà salvarsi soltanto se riusciremo non solo a vivere insieme, ma a collaborare insieme, con l'impegno di fare di più e meglio. La collaborazione è più importante della competizione, perchè apparteniamo innanzitutto ad una famiglia (da quella naturale alla classe, al gruppo, a una città, e via via fino ad arrivare all'umanità stessa).
La collaborazione è più importante della competizione perchè, come diceva Martin Luther:
"Dobbiamo imparare a vivere insieme come fratelli o periremo insieme come stolti".

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