Il Vangelo, libro rivoluzionario

Lei non ha mai nascosto una grande amore per il Vangelo, per il Discorso della Montagna in particolare.
 «È il vertice di ogni religione, di ogni confessione, di ogni fede. Con le Beatitudini, che non sono promesse gratis, Gesù ci dà la certezza che gli ultimi, i più malversati saranno i primi. Dona significato a situazioni del nostro mondo che altrimenti non avrebbero senso».
È la novità del Vangelo.
 «Non credo esista nessun libro più rivoluzionario. Il comandamento unico che li compendia tutti, quello di amare chi non ci ama, non ha raffronti nella storia dell’umanità».
Passare dai principi alla pratica però non è facile. Credere implica un cammino, delle tappe. 
«Io ho quasi pena per chi nasce con una fede eccezionale. Preferisco la ricerca più minuziosa, il porsi domande in modo più concreto. E poi nelle Scritture, se le sappiamo leggere, ci sono già tutte le risposte».
Una riflessione che, da parte sua, implica alcune sicurezze di fondo.
«C’è la certezza che nulla può essere casuale, tutto è causato.Il fondamento della fede è che c’è una ragione, che viviamo di emozioni, di sentimenti, di lacrime, di amori. E tutto questo non può nascere da un grande bang».
Roberto Vecchioni, cantautore, nell'intervista di Riccardo Maccioni, pubblicata su Avvenire del 26 maggio 2012

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