Un giorno all'anno, un solo giorno all'anno


"Un giorno all'anno, un solo giorno all'anno che si arresti la corsa agli armamenti". Diceva così, nel 1961, Raoul Follereau, invitando i paesi ricchi a mettere da parte quei soldi risparmiati per aiutare i poveri. Facendo un po' di conti, sosteneva che con il prezzo di due aerei da bombardamento si potevano sanare tutti i lebbrosi del mondo.
Dal libro di Antonio Socci, I segreti di Karol Wojtyla, leggo che dal 1945 ad oggi sono stati costruiti più di 128 mila ordigni nucleari e sono stati effettuati 2050 test nucleari. Pensate a quanto si spende per un'arma che non potrebbe comunque essere utilizzata, perchè se lo fosse, saremmo tutti perdenti! Con quel fiume di denaro si potrebbero risolvere tutti i problemi sociali ed economici dell'umanità e un discreto benessere sarebbe alla portata di tutti. Eppure la spesa per gli armamenti cresce un po' dappertutto.
E' proprio vero, come dice papa Benedetto e come vi ho riportato in un post del blog, che il cuore dell'uomo è inquinato. L'uomo si crede dio. Pensa di essere il padrone del mondo, della vita sua e di quella degli altri. Questo è il peccato dell'uomo, il non voler fare i conti con il Signore della vita.
Una volta, fu chiesto a Giovanni Paolo II quale fosse oggi il più grave pericolo che ci sovrasta. Egli rispose: "il peccato".

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