Religione ed evoluzione sono inconciliabili?

Il primo è rappresentato dalla base genetica della trasformazione scimmia-uomo. I genomi dell'uomo e dello scimpanzè differiscono di poco più dell'1%, eppure l'uomo ha vantaggi rilevanti rispetto alla scimmia.
Il secondo enigma è dato dal passaggio dal cervello alla mente. In che modo, cioè, i segnali chimici ed elettrici del nostro cervello si trasformano in percezioni, sentimenti, idee, emozioni, valori etici e religiosi?
L'anima creata da Dio potrebbe spiegare il passaggio dalla scimmia all'uomo e dal cervello alla mente. Ma una risposta di questo genere se può essere soddisfacente per i credenti, non lo è sotto il profilo scientifico. Quindi, le risposte che si dà la religione e quelle che la scienza va ancora cercando sono incompatibili?

Recentemente è stato pubblicato un suo libro "Il dono di Darwin alla scienza e alla religione" da cui riprendo i passi che possono aiutarci a capire che l'evoluzione non fa a pugni con la fede.
"I fautori del disegno intelligente (ndr, cioè di un Dio creatore) sostengono che la teoria dell'evoluzione è incompatibile con la fede religiosa. Curiosamente, condividono tale convinzione con gli scienziati materialisti. A mio avviso invece entrambi, i primi come i secondi, si sbagliano: scienza e religione sono compatibili, perchè si interessano a campi d'indagine diversi. La scienza è un metodo di conoscenza, ma non è l'unico. L'esperienza comune, la letteratura d'immaginazione, l'arte e la storia forniscono una valida conoscenza della realtà. Il senso e lo scopo del mondo e della vita umana, così come le questioni inerenti ai valori morali o religiosi, trascendono la scienza, eppure sono importanti; per la maggior parte di noi, sono importanti almeno quanto la conoscenza scientifica di per se stessa".
Vi ricordo che ho inserito nel blog un'attività sulla scienza e la fede. Se volete, andate a dargli un'occhiata qui e scoprirete che altri scienziati condividono le idee dell'autore di questo libro.