Maria, campionessa di squash

Lo squash non è uno sport molto conosciuto in Italia.
Si gioca con una racchetta un po' più piccola e leggera di quella da tennis. I due avversari colpiscono a turno la palla indirizzandola verso una parete: guadagna il punto chi lancia una palla che viene fatta rimbalzare a terra più di una volta, prima di essere colpita dall'avversario, oppure quando l'avversario stesso viene colpito dalla pallina, o manda la sua palla fuori dai limiti di campo.
La storia che vi voglio raccontare e che ho letto su Popotus riguarda questo sport e una ragazza pakistana di nome Maria. Questa ragazza diciottenne oggi è la più brava giocatrice di squash del Pakistan e nelle classifiche mondiali è al novantunesimo posto.
Brava, direte voi, ma perchè riportare questa notizia?
Perchè Maria è dovuta fuggire con la sua famiglia da un villaggio del Sud Waziristan per poter praticare questo sport. Questa provincia del Pakistan vede infatti una presenza molto forte dei talebani, un gruppo politico religioso che, con la scusa di richiamarsi ai precetti dell'Islam, impedisce alle bambine di andare a scuola e di praticare sport. Per questo motivo qualche anno fa il padre di Maria, riconoscendo il grande talento della figlia per lo squash, lasciò la regione e si trasferì a Peshawar, più a nord.
Mi piace concludere questo post con quando dichiarato dal papà di questa giovane campionessa: "Se i gruppi tribali prendessero in mano una racchetta invece che un fucile, ci sarebbe la pace".
Se non sbaglio, una canzone degli anni Sessanta diceva: "Mettete dei fiori nei vostri cannoni". Verrà il giorno, come diceva il profeta Isaia, che le spade verranno finalmente forgiate in aratri e le lance in falci? O a dirla come il padre di Maria, che i fucili diventeranno racchette per lo squash?!!!

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