5 in condotta

Quanti 5 in condotta! E' di questi giorni la notizia che ben 63.525 studenti non hanno raggiunto la sufficienza nel comportamento, a fronte dei 52.344 dello scorso anno.
E' una notizia da brividi. Gli insegnanti, io appartengo a questa categoria, non arrivano a mettere l'insufficienza nel comportamento per fare un dispetto al ragazzo, o perchè non ne possono più. In genere è un segnale che lanciano, specialmente nella prima parte dell'anno, allo studente, ma anche alla famiglia, perchè non è più possibile pensare di delegare alla scuola l'educazione dei propri figli. Hai voglia a spiegare, rendere viva la lezione, utilizzare le nuove tecnologie (computer, lavagna interattiva, Internet) se più che insegnare ci tocca "domare" la classe. La scuola poi  sembra parlare una lingua incomprensibile ai  ragazzi, per cui annoia, stanca, disamora al sapere. Ma l'educazione!!! Le regole!!! Il rispetto per l'altro!!! Perdonate i punti esclamativi, ma con tutto l'amore che posso avere per i mei alunni, se nei ragazzi non c'è la capacità di stare alle regole, di comportarsi in un certo modo, di entusiasmarsi, di incuriosirsi, è come voler disputare la finale di una partita di calcio senza saper tenere la palla tra i piedi. La scuola, la famiglia, il mondo degli adulti devono ritornare ad avere a cuore il bene dei ragazzi. Occorrono, come dice Francesco Agnoli sull'Avvenire del 2 marzo, "più stabilità affettiva, meno televisione, meno Internet, meno surrogati, meno parcheggi". L'editoriale citato continua sostenendo che "la serenità e la condivisione imparate in famiglia, aprono il giovane alla tranquillità dei rapporti, al rispetto degli insegnanti e dei coetanei, alla curiosità verso ciò che lo circonda e da cui egli si aspetta qualcosa di buono e di bello".
Insomma, rimbocchiamoci le maniche e ritorniamo a sognare un mondo migliore. Altrimenti il 5 in condotta siamo noi adulti a dovercelo dare per primi!

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