Il Paradiso e gli animali

Prof, ma gli animali vanno in Paradiso?
Domanda legittima, risposta non facile, tanto che l'Università dei Cappuccini di Münster, in Germania, ha aperto un Istituto di Zoologia teologica. Quale ne è lo scopo? Far sì che la dottrina si occupi di più degli animali, e vagli teologica­mente la possibilità che alcune specie siano effettivamente do­tate di anima.
Certamente chi è credente e nutre verso gli animali affetto e rispetto, come i miei alunni, fa fatica a pensare che per loro sia precluso il Paradiso, o che nel piano salvifico di Dio gli animali non abbiano posto.
Nel Capitolo 9 della Genesi, appena dopo la narrazione del diluvio universale, si legge: "Ec­co che io stabilisco la mia alleanza con voi e con la vo­stra progenie dopo di voi, e con ogni essere vivente che è con voi: con i volatili, con il bestiame e con tutte le fie­re della Terra che sono con voi, con tutti gli animali u­sciti dall’Arca". Gli animali, quindi, parteciperebbero all'alleanza con Dio e perciò entrano a far parte di una teologia, nel senso che non si può parla­re, in modo completo, degli animali senza parlare di Dio; e non si può parlare, in modo completo, del gene­re umano se non si parla anche degli animali. Per tutto questo, alcuni teologi pensano che gli animali ci accompagneranno anche nell'altra vita, perchè se tutto ciò che ha avuto da Dio la vita non l’a­vrà di nuovo, la morte sarà più potente di Dio. Per chi crede, ciò non è possibile. Bisogna però essere attenti a ogni esagerazione animalista, perchè, se è giusto riconoscere agli animali la loro dignità, non bisogna dimenticare che solo l’uomo è in gra­do di pensare all’eternità e quindi a Dio.

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