Libertà religiosa, via per la pace
La Chiesa cattolica celebra ogni 1° gennaio dell'anno la Giornata mondiale della pace. Il messaggio che papa Benedetto ha scritto per l'occasione ha come tema la libertà religiosa.
Tanti sono i paesi che non riconoscono la libertà di religione e molte sono le persone che soffrono per la loro fede. Attualmente sono i cristiani il gruppo religioso che soffre il maggior numero di persecuzioni a motivo della fede. Nel suo messaggio il Papa rivolge il suo pensiero proprio ai numerosi fratelli che soffrono violenze e intolleranze e invita "gli uomini e le donne di buona volontà a rinnovare l'impegno per la costruzione di un mondo dove tutti siano liberi di professare la propria religione o la propria fede". Non si può accettare, egli sostiene, la persecuzione per motivi religiosi, perchè "costituisce un'offesa a Dio e alla dignità umana; inoltre è una minaccia alla sicurezza e alla pace" e il mancato riconoscimento della libertà religiosa "impedisce la realizzazione di un autentico sviluppo umano integrale".
Non ci può essere pace, questo è il pensiero del Papa, marginalizzando la religione dalla vita sociale, richiudendola nella sola sfera privata, così come non può esserci pace nella strumentalizzazione della fede che porta al fanatismo e al fondamentalismo. La religione deve essere una forza propulsiva per la costruzione della società civile e politica. Per la Chiesa "il dialogo tra i seguaci di diverse religioni costituisce uno strumento importante per collaborare con tutte le comunità religiose al bene comune".
Il mondo ha bisogno di Dio, così conclude il Papa, "ha bisogno di valori etici e spirituali, universali e condivisi, e la religione può offrire un contributo prezioso nella loro ricerca, per la costruzione di un ordine sociale giusto e pacifico".
L'augurio che io mi sento di fare oggi, inizio di un nuovo anno, è che ognuno di noi si senta veramente coinvolto in un processo di pace, che passa attraverso un cammino - come dice il Santo Padre - di "purificazione ed elevazione culturale, morale e spirituale (...) nel quale la dignità umana è pienamente rispettata".
Buon anno di pace e per la pace a tutti!
Tanti sono i paesi che non riconoscono la libertà di religione e molte sono le persone che soffrono per la loro fede. Attualmente sono i cristiani il gruppo religioso che soffre il maggior numero di persecuzioni a motivo della fede. Nel suo messaggio il Papa rivolge il suo pensiero proprio ai numerosi fratelli che soffrono violenze e intolleranze e invita "gli uomini e le donne di buona volontà a rinnovare l'impegno per la costruzione di un mondo dove tutti siano liberi di professare la propria religione o la propria fede". Non si può accettare, egli sostiene, la persecuzione per motivi religiosi, perchè "costituisce un'offesa a Dio e alla dignità umana; inoltre è una minaccia alla sicurezza e alla pace" e il mancato riconoscimento della libertà religiosa "impedisce la realizzazione di un autentico sviluppo umano integrale".
Non ci può essere pace, questo è il pensiero del Papa, marginalizzando la religione dalla vita sociale, richiudendola nella sola sfera privata, così come non può esserci pace nella strumentalizzazione della fede che porta al fanatismo e al fondamentalismo. La religione deve essere una forza propulsiva per la costruzione della società civile e politica. Per la Chiesa "il dialogo tra i seguaci di diverse religioni costituisce uno strumento importante per collaborare con tutte le comunità religiose al bene comune".
Il mondo ha bisogno di Dio, così conclude il Papa, "ha bisogno di valori etici e spirituali, universali e condivisi, e la religione può offrire un contributo prezioso nella loro ricerca, per la costruzione di un ordine sociale giusto e pacifico".
L'augurio che io mi sento di fare oggi, inizio di un nuovo anno, è che ognuno di noi si senta veramente coinvolto in un processo di pace, che passa attraverso un cammino - come dice il Santo Padre - di "purificazione ed elevazione culturale, morale e spirituale (...) nel quale la dignità umana è pienamente rispettata".
Buon anno di pace e per la pace a tutti!
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