Perchè non si può fare a meno della comunità

"Nessun uomo è un'isola, intero per se stesso. Ogni uomo è un pezzo del continente, una parte della terra. Se una zolla viene portata dall'onda del mare, l'Europa ne è diminuita, come se un promontorio fosse stato al suo posto, o una magione amica, o la tua stessa casa. Ogni morte di uomo mi diminuisce perché io partecipo dell'umanità. E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: essa suona per te".
Questa frase di John Donne, poeta inglese che visse tra il XVI e XVII secolo, sta a ricordarci che siamo "interconnessi" gli uni con gli altri. Se ci pensate bene tutta la nostra vita, sin da prima di venire al mondo, è sempre collegata a qualcun altro. Di qualche collegamento, forse avremmo  preferito farne a meno, ma, volenti o nolenti, abbiamo bisogno della comunità.
Vediamo cosa possiamo ricevere e imparare da un buon gruppo. Attenzione però. Evitiamo di confondere la comunità o il gruppo con la "banda bassotti" o le "orde barbariche"!!!

Grazie al mio vivere in comunità (famiglia, classe, gruppo):
  • posso imparare a essere umile, a smussare gli aspetti un po' più spigolosi del mio carattere;
  • arricchisco la mia vita grazie alle esperienze e alle parole degli altri;
  • ricevo considerazione, stima, conforto, aiuto materiale e spirituale;
  • imparo a interagire con chi ha caratteristiche diverse dalle mie;
  • imparo a vedere i bisogni degli altri e imparo a farmene carico.
Pensiamo ai "sommari" che ci presenta il libro degli Atti degli Apostoli, in cui vengono descritte le caratteristiche della prima comunità cristiana. Ovviamente non erano tutte rose e fiori (pensate agli episodi di Anania e Saffira e a quello di Simon Mago). Eppure al suo interno la comunità vive come una sola famiglia: i beni in comune, la risposta alle necessità di ciascuno, l'atteggiamento di gioia e semplicità. Al suo esterno,  vive l'ubbidienza alla Legge e la frequenza al tempio, che la rende ben vista dalla gente e invoglia alla conversione e all'ingresso nel gruppo.
Non dimentichiamo però che al centro di quella esperienza c'è Gesù Cristo, vissuto e testimoniato come risposta al desiderio e al bisogno di vivere con gli altri.

Vorrei proporvi, a conclusione di questo intervento, una canzone degli U2. Si tratta di One, un brano molto popolare. Il testo sembra sottolineare l'aspirazione a riconciliarsi gli uni con gli altri, a sostenersi, superando i pregiudizi e l'indifferenza,  fino a sentirsi "uno".

"One love One blood One life.......One life With each other Sisters Brothers...One"


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