Dal "testamento"di Steve Jobs

Non sto qui a dirvi chi era Steve Jobs. Ne hanno parlato in tanti in questi giorni. Vorrei invece proporvi alcune frasi tratte da quello che può essere definito il suo "testamento spirituale". Mi sono ritornate in mente quando, qualche giorno fa, un alunno mi diceva che la scuola non gli piaceva e che non aveva voglia di fare niente. Ho provato tristezza nel vedere quel ragazzo completamente arreso. Anche un po' di rabbia, a dir la verità, perchè non si può, a dodici anni, non avere sogni e progetti per il futuro.
«Ra­gazzi, siate affamati. Siate folli», disse Steve Jobs ai neolaureati dell’Università di Stanford, il 12 giu­gno 2005, aggiungendo «Ab­biate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qual­che modo loro sanno che cosa vole­te realmente diventare».
E parlando di sé, già malato, disse: «Ricordarmi che morirò presto è il più importan­te strumento che io abbia mai in­contrato per fare le grandi scelte del­la mia vita. Perché quasi tutte le cose – tutte le aspettative, tutto l’orgoglio, tutti gli imbarazzi e i timori di fallire – semplicemente scompaiono di fronte all’idea della morte, lasciando solo quello che è realmente impor­tante. Ricordarsi di dover morire è il modo migliore che io conosca per e­vitare di cadere nella trappola di chi pensa che avete qualcosa da perde­re. Siete già nudi. Non c’è quindi ra­gione per non seguire il vostro cuo­re ».
Eccovi il filmato di quel giorno. Vale proprio la pena riflettere su quelle parole.

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