Musulmani a difesa dei cristiani
Letto su http://www.missionline.org (7/10/2013)
«Una sola nazione, un solo sangue». Hanno scelto questo slogan ieri a Lahore un gruppo di musulmani pakistani per esprimere la loro solidarietà alla comunità cristiana colpita due settimane fa dalla gravissima strage di Peshawar, avvenuta proprio durante la Messa domenicale in una chiesa anglicana. Il gruppo ha formato una catena umana a protezione della locale chiesa di Sant'Antonio, replicando un'immagine già vista anche in altri contesti che hanno vissuto l'esperienza di attacchi violenti da parte di fondamentalisti musulmani ai danni delle comunità cristiane. A promuovere l'iniziativa - organizzata attraverso i social network - è stato l'imam Mohammad Farooq che ha recitato davanti ai presenti alcuni versi del Corano che invitano alla tolleranza. E un gesto analogo - riferisce la stampa pakistana - si era già tenuto la scorsa settimana a Karachi fuori dalla cattedrale di San Patrizio. «I terroristi ci hanno mostrato che cosa fanno loro di domenica - ha commentato Mohammad Jibran Nasir, un altro dei promotori -. Noi vogliamo far vedere loro che cosa facciamo noi: siamo uniti con i cristiani». Un altro cartello significativo durante la manifestazione recitava lo slogan: «Basta dialogo, solo fatti». Gesti di solidarietà da parte di musulmani che non cancellano evidentemente la gravità di quanto accaduto quindici giorni fa a Peshawar. Ma confermano ancora una volta come le generalizzazioni siano la risposta peggiore all'odio religioso.
Grazie a tutte le persone di buona volontà che riescono a vedere negli altri, diversi per credo religioso, per cultura, o per qualunque altra cosa, dei fratelli.
«Una sola nazione, un solo sangue». Hanno scelto questo slogan ieri a Lahore un gruppo di musulmani pakistani per esprimere la loro solidarietà alla comunità cristiana colpita due settimane fa dalla gravissima strage di Peshawar, avvenuta proprio durante la Messa domenicale in una chiesa anglicana. Il gruppo ha formato una catena umana a protezione della locale chiesa di Sant'Antonio, replicando un'immagine già vista anche in altri contesti che hanno vissuto l'esperienza di attacchi violenti da parte di fondamentalisti musulmani ai danni delle comunità cristiane. A promuovere l'iniziativa - organizzata attraverso i social network - è stato l'imam Mohammad Farooq che ha recitato davanti ai presenti alcuni versi del Corano che invitano alla tolleranza. E un gesto analogo - riferisce la stampa pakistana - si era già tenuto la scorsa settimana a Karachi fuori dalla cattedrale di San Patrizio. «I terroristi ci hanno mostrato che cosa fanno loro di domenica - ha commentato Mohammad Jibran Nasir, un altro dei promotori -. Noi vogliamo far vedere loro che cosa facciamo noi: siamo uniti con i cristiani». Un altro cartello significativo durante la manifestazione recitava lo slogan: «Basta dialogo, solo fatti». Gesti di solidarietà da parte di musulmani che non cancellano evidentemente la gravità di quanto accaduto quindici giorni fa a Peshawar. Ma confermano ancora una volta come le generalizzazioni siano la risposta peggiore all'odio religioso.
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