Tre donne co-patrone d'Europa


In un post di qualche tempo fa accennavo a san Benedetto come patrono d'Europa. In realtà l'Europa di patroni ne ha ben sei. Se guardiamo ai loro paesi di origine, delineano una sorta di geografia dello spirito cristiano in Europa e un omaggio, essendo tre di loro donne, alla santità del volto femminile.
Dall'Italia di Benedetto passiamo all'Europa centro-orientale dei santi Cirillo e Metodio e con le altre tre sante, dal nord dell'Europa di nuovo all'Italia.
Santa Brigida era nativa della Svezia, ma scelse di trasferirsi a Roma. In questo modo non solo rappresenta il Nord dell'Europa ma anche il desiderio di unione con il centro della cristianità.
Caterina da Siena, l'altra co-patrona, viene ricordata per il ruolo svolto affinchè i papi ritornassero da Avignone a Roma. In realtà limitarsi a questo significa ridurre di importanza l'opera di questa santa a favore della pace e per la riforma del clero.
Edith Stein ci porta nel ventesimo secolo, il più travagliato per l'Europa. Di origine ebraica ella si convertì al cristianesimo, senza rinunciare alle sue radici ebraiche, tanto che, suora con il nome di Teresa Benedetta della Croce, morì nel campo di concentramento di Auschwitz.
Fu Giovanni Paolo II, dieci anni fa, a proclamare queste tre donne co-patrone d'Europa, anche per sottolineare l'importanza del "genio femminile cristiano". Vi è un ruolo particolare svolto dalle donne nella storia umana, nella storia della salvezza, nei Vangeli. L'Europa cristiana non poteva dimenticarlo.

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