Di fronte al dramma ... la speranza
I paesi asiatici sono stati sconquassati in questi giorni da tremende catastrofi naturali, per non parlare di quanto è accaduto in Italia, nella provincia di Messina.
Queste tragedie sono una provocazione alla fede, perchè il male è la negazione del bene e della felicità. Il male è un mistero; come diceva sant'Agostino:
"Ma chi ha disposto e seminato questo germoglio di amarezza, se sono stato creato dal mio Dio che è dolcissimo?"
Il cristiano sa che nel mondo c'è il male e lo riconosce, ma ha la speranza. Una speranza che si basa sulle promesse di Gesù, già anticipate dagli antichi profeti:
"Il lupo dimorerà insieme con l'agnello (...) perchè la saggezza del Signore riempirà il paese come le acque ricoprono il mare".(Is 11, 6-9)
La speranza consiste nel credere alle parole di Gesù sulla venuta del Regno dei Cieli, sulla felicità che viene dall'amore reciproco, sulla vita eterna, sul paradiso che sarà felicità senza fine.
"Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia. In quel giorno non mi domanderete più nulla (...)". (Gv 16, 22-23)
Rivolgo il mio pensiero a questi nostri amici nella sofferenza lasciandovi una preghiera di Giovanni Paolo II.
“Padre misericordioso, Signore della vita e della morte. Il nostro destino è nelle tue mani. Guardaci con bontà e guida la nostra esistenza conla Tua Provvidenza , piena di sapienza e di amore. Ravviva in noi, o Signore, la luce della fede affinché accettiamo il mistero di questo intenso dolore, e crediamo che il tuo amore è più forte della morte. Guarda, o Signore, con bontà l’afflizione di coloro che piangono la morte di persone care: figli, padri, fratelli, parenti, amici. Sentano essi la presenza di Cristo che consolò la vedova di Naim e le sorelle di Lazzaro, perché Egli è la risurrezione e la vita. Trovino il conforto dello Spirito, la ricchezza del tuo amore, la speranza della tua provvidenza che apre sentieri di rinnovamento spirituale e assicura a quelli chi lo amano un futuro migliore. Aiutaci a imparare da questo mistero di dolore che siamo pellegrini sulla terra, che dobbiamo essere sempre preparati, perché la morte può giungere all’improvviso. Ricordaci che dobbiamo seminare sulla terra ciò che raccoglieremo moltiplicato nella gloria, affinché viviamo guardando sempre a Te, Padre e Giudice dei vivi e dei morti, che alla fine ci giudicherai nell’amore. Ti ringraziamo, Padre, perché nella fede il dolore ci avvicina di più a Te, e in esso cresce la fratellanza e la solidarietà di tutti coloro che aprono il cuore al prossimo bisognoso. Da questo luogo che conserva i resti mortali di tanti nostri fratelli ascolta la nostra preghiera: «Dà loro, o Signore, il riposo eterno e risplenda per essi la luce perpetua. Riposino in pace. E a noi che continuiamo a vivere, pellegrini in questa valle di lacrime, dà la speranza di riunirci a te, nella tua casa paterna, dove Tuo Figlio Gesù ci ha preparato un posto e la Vergine Maria ci guida verso la comunione dei Santi. Amen.”
Queste tragedie sono una provocazione alla fede, perchè il male è la negazione del bene e della felicità. Il male è un mistero; come diceva sant'Agostino:
"Ma chi ha disposto e seminato questo germoglio di amarezza, se sono stato creato dal mio Dio che è dolcissimo?"
Il cristiano sa che nel mondo c'è il male e lo riconosce, ma ha la speranza. Una speranza che si basa sulle promesse di Gesù, già anticipate dagli antichi profeti:
"Il lupo dimorerà insieme con l'agnello (...) perchè la saggezza del Signore riempirà il paese come le acque ricoprono il mare".(Is 11, 6-9)
La speranza consiste nel credere alle parole di Gesù sulla venuta del Regno dei Cieli, sulla felicità che viene dall'amore reciproco, sulla vita eterna, sul paradiso che sarà felicità senza fine.
"Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia. In quel giorno non mi domanderete più nulla (...)". (Gv 16, 22-23)
Rivolgo il mio pensiero a questi nostri amici nella sofferenza lasciandovi una preghiera di Giovanni Paolo II.
“Padre misericordioso, Signore della vita e della morte. Il nostro destino è nelle tue mani. Guardaci con bontà e guida la nostra esistenza con
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