A Maria nella Giornata della donna

Oggi è la Giornata della donna.
Devo dire che come donna guardo con una certa insofferenza la banalizzazione di questa giornata, che il più delle volte si riduce al regalo di un mazzo di mimose. Poi tutto resta come sempre: il lavoro a casa che continua a gravare sulle nostre spalle, la difficoltà nel conciliare la vita familiare e lavorativa, gli oltraggi e la banalizzazione che offendono il nostro corpo, e tante altre cose che fatico a mandar giù.
Comunque meno male che, almeno una volta all'anno, di noi ci si debba per forza ricordare.
Il regalo che vorrei oggi fare alle mie alunne, colleghe ed eventuali lettrici del blog,  sono alcuni passi tratti dal "Magnificat, un incontro con Maria"  di Alda Merini.
In Maria vedo le tante donne che piangono i figli caduti, perduti, lontani. Ma in Maria vedo anche la speranza che nasce dal sentire l'abbraccio dell'amore di Dio. A volte mi chiedo se noi donne siamo ancora capaci di portare l'amore, quell'amore che in Maria si fece Figlio e Salvatore dell'umanità.


Quando il cielo baciò la terra nacque Maria.
Che vuol dire la semplice,
la buona, la colma di grazia.
Maria è il respiro dell’anima,
è l’ultimo soffio dell’uomo.
Maria discende in noi,
è come l’acqua che si diffonde
in tutte le membra e le anima,
e da carne inerte che siamo noi
diventiamo viva potenza.





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